Page 569 - Dizionario di Filosofia
P. 569
economia Mill approfondì e arricchì di risonanze altruistiche l’utilitarismo di
Bentham, sostenendo ottimisticamente che il progresso della civiltà è contrassegnato
dalla crescente incidenza della considerazione del bene dell’umanità nella
determinazione delle scelte utilitaristiche individuali. Le ingiustizie della società non
sono una conseguenza fatale delle leggi dell’economia: sono sempre possibili
interventi correttivi da parte dello Stato e del costume, se non nella fase della
produzione dei beni, certamente in quella della distribuzione. In questo senso Mill,
lettore attento e critico di Saint-Simon e di Comte, sembra propendere per una sorta
di socialismo moderato, nel quale il limite dell’intervento del potere pubblico è
comunque fissato dalle frontiere invalicabili delle libertà individuali. Il suo scritto
La libertà (1854) è una trattazione classica del problema della coesistenza di
giustizia e libertà ed è un esempio dello spirito spregiudicato con cui egli affrontava
i più scottanti temi di attualità. A questo proposito va ricordata la sua campagna per i
diritti della donna e per il suffragio femminile, condotta in parlamento con vari
interventi e davanti all’opinione pubblica con il volume La servitû delle donne
(1869). In tema di religione, infine, il Mill professò una « religione dell’umanità » di
ispirazione comtiana, integrata dalla fede nella esistenza di uno Spirito superiore,
non onnipotente né onnisciente, alla cui faticosa opera di perfezionamento del mondo
è dovere di ogni uomo collaborare. Altre opere: Sistema di logica deduttiva e
induttiva* (1843), Principi di economia politica (1848), Il governo
rappresentativo (1860), L’utilitarismo (1861), A. Comte e il positivismo (1865),
Esame della filosofia di sir W. Hamilton (1865), Tre saggi sulla religione
(postuma, 1874).
Bibliogr.: L’edizione critica delle opere è in corso di stampa: Collected works, a
cura di F. E. Priestley, F. E. Mineka e J. M. Robson, Toronto 1963 e sgg.; per la
bibliografia: N. MacMinn, J.R. Hainds, J. M. McCrimmon, Bibliography of the
published writings of J. Stuart Mill, Evanston 1945; la migliore biografia è: M. St.
John Packe, The life of John Stuart Mill, Londra 1954. In italiano sono da segnalare
le seguenti edizioni: Augusto Comte e il positivismo, a cura di A. Dardanelli, Roma
1903; La libertà e altri saggi, a cura di P. Crespi, Milano 1946; Principi di
economia politica, a cura di A. Campolongo, Torino 1953; Tre saggi sulla
religione, a cura di L. Geymonat, Milano 1950; Sistema di Logica, a cura di G.
Facchi, Roma 1968; La soggezione delle donne, Roma 1971. Su S. M.: J. F.
Stephen, Liberty, equality and fraternity, Londra 1874 (rist.: Cambridge 1968); H.
K. Gamier, J. Stuart Mill and the philosophy of mediation, Nuova York 1919; R. P.
Anschutz, The philosophy of J. Stuart Mill, Oxford 1953; K. Britton, John Stuart
Mill, Harmondsworth 1953 (trad. it.: Firenze 1965); M. Cranston, John Stuart Mill,
Londra 1958; M. Cowling, Mill and liberalism, Cambridge 1963; F. Arata, La
logica di J. Stuart Mill e la problematica etico-sociale, Milano 1964; J. M.
Robson, The improvement of mankind. The social and political thought of J. Stuart
Mill, Toronto 1968; F. Restaino, J. S. Mill e la cultura filosofica britannica,
Firenze 1968; A. Ryan, The philosophy of John Stuart Mill, Londra 1970.
MĪMĀMSA. Uno dei sistemi filosofici (darśana) ortodossi del brahmanesimo. (Fu