Page 560 - Dizionario di Filosofia
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MERLEAU-PONTY (Maurice), filosofo francese (Rochefort-sur-Mer, Charente-
Maritime, 1908 - Parigi 1961). Insegnò successivamente all’università di Lione
(1945-1949), alla Sorbona (1949-1952) e dopo il 1952 al Collegio di Francia. Sulla
formazione della sua personalità di filosofo influirono particolarmente da un lato la
fenomenologia del primo Hegel e quella di Husserl, dall’altro l’esistenzialismo di
Heidegger e di Sartre. Con quest’ultimo egli dette vita nel 1945 alla rivista Temps
modernes. Dalle prime ricerche, mosse prevalentemente dall’esigenza di fondare
l’ontologia esistenzialistica su una conoscenza precisa delle strutture psicologiche,
Merleau-Ponty passò ai problemi dell’impegno politico e dei rapporti col marxismo
collocandosi su una posizione di sinistra non comunista. Questa duplicità di interessi
rifletteva con assoluta coerenza il nodo stesso fondamentale della sua filosofia, o la
sua « ambiguità », come è stato detto, per cui le esigenze insopprimibili
dell’interiorità personale sono connesse con l’impegno nel mondo e con l’assunzione
di responsabilità politico-sociali. Nel 1953 si staccò da Sartre e da Temps
modernes, tornando al rigore distaccato delle analisi fenomenologiche e scrivendo
quell’Elogio della filosofia che è anche una professione della sua vocazione più
autentica. Opere principali: Struttura del comportamento (1941), Fenomenologia
della percezione (1945), Umanesimo e Terrore (1947), Senso e nonsenso (1948),
Le avventure della dialettica (1955), Segni (1961).
Bibliogr.: P. Chiodi, Esistenzialismo e marxismo. Contributi a un dibattito sulla
dialettica, « Rivista di filosofia », 1953; O. Pompeo Faracovi, Il marxismo francese
contemporaneo fra dialettica e struttura, Milano 1958; A. Bonomi, Esistenza e
struttura. Saggio su Merleau-Ponty, Milano 1962.
MERSENNE (abate Marin), filosofo e scienziato francese (La Soultière, presso Oizé,
Maine, 1588 - Parigi 1648). Intimo amico di Cartesio e seguace della concezione
meccanicistica di questi, insegnò filosofia a Nevers (1614-1620) e si stabilì in
seguito a Parigi. Fu in contatto con i principali scienziati della sua epoca, tra i quali
Pascal, Torricelli, Fermat; organizzò riunioni scientifiche regolari che diedero più
tardi a Colbert l’idea di fondare l’Accademia delle scienze; tradusse la Meccanica
di Galileo (1644) e le opere dei matematici greci (Universae geometricae
mixtaeque mathematicae synopsis, 1644). Importante è pure il suo contributo
personale allo sviluppo delle scienze. I suoi lavori più originali vertono
sull’acustica.
Bibliogr.: R. Lenoble, Mersenne ou la naissance du Mécanisme, Parigi 1943; L.
Auger, Le R.P. Mersenne et la physique, « Revue d’histoire des sciences », 1948; B.
Rochot, Le P. Mersenne et les relations intellectuelles dans l’Europe du XVII e
siècle, « Cahiers d’histoire mondiale », 1966.
METAFÌSICA. La parola ha designato in origine il gruppo dei libri che,
nell’ordinamento dato alle opere di Aristotele intorno al I sec. a.C., venivano « dopo
» (metá) quelli costituenti la Fisica. Nel linguaggio aristotelico i temi affrontati in
quei libri (V. voce seg.) erano detti di filosofia prima. Molto presto tuttavia
l’espressione metá acquistò il significato di « oltre » le questioni del mondo fisico,