Page 533 - Dizionario di Filosofia
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individuale nell’ambito delle varie confessioni. In filosofia, dopo essere stato per
qualche tempo seguace delle dottrine dell’amico J. Stuart Mill, si schierò su
posizioni spiritualistiche. Un lungo soggiorno di studio in Germania gli consentì di
utilizzare criticamente, nella sua fondazione di una metafisica dell’incondizionato,
inteso come principio necessario sia dei fenomeni naturali sia della vita morale, le
tematiche della filosofia tedesca kantiana e postkantiana. Opere principali: Il
razionale nella ricerca religiosa (1836), Il materialismo moderno (1876), Sostituti
ideali di Dio (1879), La relazione fra l’etica e la religione (1881), Studio su
Spinoza (1882), Il posto dell’autorità nella religione (1890).
MARTINETTI (Piero), filosofo italiano (Pont Canavese, Torino, 1872 -
Castellamonte, Torino, 1943). Nel 1906, in seguito alla pubblicazione della sua
Introduzione alla metafisica (1904), ebbe la cattedra di filosofia teoretica a Milano,
che tenne fino al 1931, quando si rifiutò di prestare il giuramento di fedeltà al
fascismo. Ritiratosi a Castellamonte, poté continuare il suo magistero solo dalle
pagine della Rivista di filosofia. Nella cultura italiana dominata dall’idealismo
storicistico e immanentistico del Croce e del Gentile, l’« idealismo religioso » del
Martinetti fu sentito come una filosofia anacronistica; pure le analisi del Martinetti,
soprattutto quelle volte ad aspetti particolari della vita morale e religiosa, sono
spesso suggestive e illuminanti. Vecchia può certo apparire l’impalcatura metafìsica:
fuori del molteplice sta l’unità del soggetto assoluto, che l’attività dei soggetti
particolari nelle forme della conoscenza scientifica e filosofica, dell’arte, della
moralità e della religione tende indefinitamente a raggiungere. Quando le religioni si
fissano nella rigidezza delle formulazioni dogmatiche, pochi eletti (come il Buddha,
o il Cristo, che fu solo un uomo eccezionale), riavviano con la loro ribellione
l’ascesa degli spiriti all’unità. Ma anche la religione offre solo una conoscenza
approssimativa e simbolica del soggetto assoluto, la cui trascendenza è del resto la
condizione stessa della vita e della storia. La metafisica critica impedisce alla
religione di addormentarsi nella ripetizione rituale e nella rigidezza dogmatica.
Filosofia e religione quindi, lungi dall’essere forme antagonistiche, sono
atteggiamenti complementari dello spirito. Altre opere: Breviario spirituale (1923),
uscito anonimo; La libertà (1928); Gesù Cristo e il cristianesimo, Ragione e fede
(1942), Kant (1943), Il compito della filosofia (postumo, 1951).
Bibliogr.: C. Terzi, P. Martinetti. La vita e il pensiero originale, Bergamo 1966; A.
Banfi, Principi d’una teoria della ragione, Milano 1926; G. Solari, Libertà e
giustizia nel pensiero di P. Martinetti, « Rivista di filosofia », 1945; F. Romano, Il
pensiero filosofico di P. Martinetti, Padova 1959; E. Agazzi, La storiografia
filosofica nel pensiero di P. Martinetti, « Rivista critica di storia della filosofia »,
1969.
MARX (Karl Heinrich), uomo politico, filosofo ed economista tedesco (Treviri
1818-Londra 1883). Di famiglia borghese abbastanza agiata (suo padre era un
avvocato israelita convertito al protestantesimo), frequentò le università di Bonn e di
Berlino, dove trascurò i corsi di giurisprudenza per seguire quelli di filosofia, subì
l’influenza del movimento dei « giovani hegeliani » ed entrò in rapporto con