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Feuerbach. Si laureò nel 1841 a Jena con una tesi sul pensiero di Epicuro e si dedicò
al giornalismo politico, divenendo (nel 1842) prima collaboratore e poi redattore
capo del giornale di opposizione democratica Die Rheinische Zeitung. Dopo che
questo fu sospeso nel 1843, a conclusione di una lunga lotta con la censura prussiana,
Marx andò a Parigi, con l’intenzione di pubblicarvi, in collaborazione con Arnold
Ruge, una rivista che trattasse liberamente le questioni della politica tedesca. La
pubblicazione di tale periodico (Deutsche Französische Jahrbücher) cessò dopo il
primo numero, sia per le difficoltà incontrate nella diffusione di esso in Germania,
sia per l’acuirsi del dissenso dottrinario fra Marx e Ruge. A quel primo e unico
fascicolo, nel quale Marx pubblicò due suoi scritti importanti, La critica della
filosofia hegeliana del diritto e La questione ebraica, collaborò anche Friedrich
Engels, che Marx aveva ritrovato a Parigi dopo un fuggevole incontro di due anni
prima. Ebbe così inizio in quell’anno 1844 un’amicizia e una comunanza di idee che
dovevano durare per tutta la vita. Nel 1845 le pressioni del governo prussiano co-
strinsero le autorità francesi a espellere Marx, il quale si stabilì allora a Bruxelles,
dove fondò tra l’altro i comitati di corrispondenza comunista, aderì insieme con
Engels alla Lega dei comunisti e scrisse (1847-1848) in collaborazione con l’amico
il Manifesto del partito comunista*, pubblicato a Londra nel febbraio del 1848. Gli
anni 1848 e 1849 videro Marx coinvolto nelle vicende turbinose della rivoluzione e
della controrivoluzione europea: espulso dal Belgio agli inizi del 1848, passò a
Colonia, dove pubblicò la Neue Rheinische Zeitung (1848-1849), venne risospinto a
Parigi dalla vittoria della controrivoluzione in Germania, e infine nell’agosto del
1849 si stabilì definitivamente con la famiglia a Londra. Qui rimase fino alla morte,
salvo alcuni brevi viaggi in Francia, Germania e Austria, connessi con la sua attività
di dirigente rivoluzionario. Assillato dalle difficoltà economiche, superate spesso
con l’aiuto di Engels, colpito duramente nei suoi affetti familiari, Marx si impegnò
tuttavia nell’esilio londinese in un’intensa attività politica e intellettuale, guidando
praticamente la prima Internazionale dalla fondazione al congresso dell’Aia (1864-
1872) e scrivendo le sue opere fondamentali, tra cui Il capitale*, di cui pubblicò il
primo volume nel 1867.
Le opere principali di Marx, oltre a quelle citate, sono: Manoscritti economico-
filosofici (scritti nel 1844, pubblicati per la prima volta nel 1928-1932), La sacra
famiglia* (1845), in collaborazione con Engels, L’ideologia tedesca* (1845-1846),
pure in collaborazione con Engels, La miseria della filosofia* (1847), Lavoro
salariato e capitale (1849), Le lotte di classe in Francia nel 1848-49 (pubblicato
in una rivista nel 1850, in volume nel 1895), Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte
(1852), Per la critica dell’economia politica* (1859), Indirizzo inaugurale della I
Internazionale dei lavoratori (1864), La guerra civile in Francia (1871), Teorie
del plusvalore (concepito come quarto volume del Capitale, scritto fra il 1861 e il
1865, pubblicato in tre volumi da Kautsky fra il 1905 e il 1910). Il secondo e il terzo
volume del Capitale uscirono postumi, a cura di Engels, rispettivamente nel 1885 e
nel 1894.
Marx si colloca alla confluenza di tre correnti di pensiero: la filosofia classica