Page 532 - Dizionario di Filosofia
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Il  «  neotomismo  vivente  »  di  Maritain  è  un  tentativo  di  affrontare  i  problemi

          dell’uomo di oggi con gli strumenti intellettuali del tomismo ed ha alla sua base la
          ripulsa del soggettivismo, del pragmatismo e dell’irrazionalismo, che sono, secondo
          il  filosofo,  i  mali  tipici  di  tutto  il  pensiero  moderno.  Gli  scritti  che  sono  nati  da
          questo  impegno  hanno  notevolmente  contribuito  alle  nuove  aperture,  sul  piano
          morale,  estetico,  pedagogico  e  politico,  del  cattolicesimo  contemporaneo.  Opere
          principali: La filosofia bergsoniana (1913), Arte e scolastica (1920), San Tommaso

          (1921), Tre  riformatori:  Lutero,  Cartesio,  Rousseau  (1925), Il  dottore  angelico
          (1929), La filosofia della natura (1935), Umanesimo integrale  (1936), Situazione
          della  poesia  (1938), Della  giustizia  politica  (1940), Da  Bergson  a  Tommaso
          d’Aquino  (1944), Cristianesimo  e  democrazia  (1948), Riflessioni  sull’America
          (1959), La responsabilità dell’artista (1962), La Chiesa del Cristo (1973).

          Bibliogr.:  E.  Rossi, Il  pensiero  di  Jacques  Maritain,  Milano  1956;  Aa.  Vv.,
          Jacques Maritain, Parigi 1957; Aa. Vv., Maritain, Roma 1958; Aa. Vv., Maritain,
          Brescia 1967; Aa. Vv., Maritain novant’anni, « Vita e pensiero », 1973.
          MARSILIO da Padova, teologo e pensatore politico italiano (Padova fra il 1275 e il

          1280-Monaco di Baviera 1343 circa). Studiò medicina a Padova e fu poi maestro di
          teologia e per breve tempo anche rettore dell’università di Parigi (1312-1313), dove
          subì  l’influenza  dell’ambiente  averroista  e  si  legò  di  amicizia  con  Giovanni  di
          Jandun. Nel 1324, di nuovo a Parigi, portò a termine il suo capolavoro, il Defensor
          pacis*, stampato per la prima volta a Basilea nel 1522. Marsilio, con ardimento e
          rigore  intellettuale  straordinari,  sostenne  l’origine  naturale  dello  Stato  contro  il
          concetto medievale dell’Impero come istituzione divina, negò ogni potere coercitivo

          alla Chiesa, considerò quest’ultima subordinata all’autorità dello Stato e affermò la
          pari  dignità  del  papa  e  dei  vescovi,  tutti  eletti  dai  fedeli,  assegnando  la  somma
          autorità  ecclesiastica  al  concilio.  Per  sfuggire  alla  persecuzione  papale  si  rifugiò
          presso  Ludovico  IV  il  Bavaro,  di  cui  divenne  consigliere  politico  e  medico
          personale. Fu con lui a Milano (1327), quando Ludovico cinse la corona ferrea, e
          poi a Roma (1328), dove, dopo l’investitura dell’imperatore da parte di un delegato

          del popolo, Marsilio ebbe, la carica di vicario imperiale. Fallita l’impresa italiana
          di  Ludovico,  lo  scomunicato  Marsilio  tornò  con  lui  in  Germania,  dove  morì
          nell’oscurità. Tra le opere minori sono degne di menzione il Defensor minor (1341-
          1342  circa)  e  il De  translatione  Imperii,  scritto  in  polemica  contro  Landolfo
          Colonna.

          Bibliogr.:  Defensor  pacis,  a  cura  di  C.  Vasoli,  Torino  1960;  su  M.:  Aa.  Vv.,
          Marsilio  da  Padova,  studi  raccolti  nel  IV  centenario  della  morte,  a  cura  di  A.
          Cecchini  e  N.  Bobbio,  Padova  1942;  A.  A.  Gewirth, Marsilius  of  Padua  and
          medieval  political  philosophy,  Nuova  York  1951;  F.  Battaglia, Modernità  di
          Marsilio di Padova, Siena 1955.

          MARTINEAU (James), teologo e filosofo inglese (Norwich 1805 - Londra 1900). La
          sua  attività  di  scrittore  e  di  educatore  contribuì  efficacemente  all’affermazione,
          nell’Inghilterra del XIX sec., del non conformismo religioso e dello spirito di ricerca
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