Page 529 - Dizionario di Filosofia
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della situazione concreta ». Di grande importanza sono anche il saggio sulla Nuova

          Democrazia (1940) in cui è teorizzata la via al socialismo dei paesi ancora in «
          condizioni  di  arretratezza  semicoloniale  »;  e  gli  scritti  di  carattere  militare,
          Problemi  strategici  della  guerra  rivoluzionaria  in  Cina  (1936), Della  guerra
          partigiana  contro  il  Giappone  (1938),  in  cui  Mao  non  solo  elabora  la  teoria
          strategica  e  tattica  della  guerra  partigiana,  ma  ne  illustra  l’importanza  come
          strumento di educazione politica delle masse.

          Una  particolare  diffusione  nel  corso  della  rivoluzione  culturale  proletaria  ebbe  il
          cosiddetto « libro delle guardie rosse », noto anche come Pensieri del presidente
          Mao,  una  silloge  delle  massime  politiche  più  efficaci  del  capo  del  comunismo
          cinese.
          Bibliogr.:  In  italiano  sono  disponibili: Opere scelte,  4  vll.,  Pechino  1969  e  sgg.;
          Antologia, Milano 1968; Tutte le poesie, Roma 1972; Mao inedito, Roma 1975; Per

          la  rivoluzione  culturale,  scritti  e  discorsi  inediti  1917-1969,  Torino  1975; Su
          Stalin e sull’Urss, Torino 1975; Discorsi inediti, Milano 1975; su M.: S. Schram, Il
          pensiero politico di Mao Tse-Tung, Milano 1973; E. Snow, La lunga rivoluzione,
          Torino 1973; E. Collotti-Pischel, Mao Tse-Tung e il socialismo, in Aa. Vv., Storia
          del marxismo contemporaneo, Milano 1973.

          Marburgo  (SCUOLA  DI),  particolare  orientamento  del  neocriticismo  sviluppatosi
          nell’ambito  dell’università  di  Marburgo,  prevalentemente  per  opera  di  Hermann
          Cohen  e  di  Paul  Natorp.  Sul  piano  gnoseologico  la  scuola  tende  a  ridurre  la
          conoscenza ai suoi contenuti oggettivi e alle sue strutture logiche, interpretando in
          senso formalistico e metodologico l’idealismo di  Platone e sottoponendo a critica
          rigorosa il soggettivismo e l’oggettivismo tradizionali. Sul piano pratico-politico i

          due maestri della scuola di Marburgo professano un socialismo umanistico, fondato
          sulla esigenza della costruzione di un ordine politico-sociale conforme alla dignità
          della  persona  umana.  L’oggettivismo  formalistico  della  scuola  di  Marburgo  è
          strettamente imparentato con le concezioni di base della fenomenologia*.

          MARCEL (Gabriel), filosofo e scrittore francese (Parigi 1889 - 1973). Convertitosi
          al cattolicesimo nel 1929, è stato il massimo rappresentante di quella corrente del
          pensiero contemporaneo nota come esistenzialismo cristiano.
          La conclusione a cui sembra stabilmente approdata la sua filosofia è il rifiuto del
          pensiero  logicoscientifico,  sostanziale  falsificazione  della  realtà,  e  anche  della
          civiltà  che  esso  produce:  solo  saltando  al  di  là  delle  astrattezze  della  ragione  si
          abbraccia la concretezza del vissuto. Già nella presenza a noi del nostro corpo si

          rivela un tipo di « mediazione simpatica » e una « comunicazione non strumentale »,
          che  sono  assai  più  penetranti  della  conoscenza  razionale.  Un  conto  è  pensare
          qualcosa, un conto è pensare a qualcosa: nel primo caso il pensato è un oggetto, nel
          secondo un tu. Il Tu assoluto è Dio, un mistero, sull’orlo del quale ci si affaccia non
          con  la  ragione,  ma  con  l’umiltà,  l’invocazione  e  la  preghiera.  Marcel  è  autore  di
          numerose  opere  filosofiche,  fra  cui: Esistenza  e  oggettività  (1914), Diario

          metafisico  (1914-1923), Essere  e  avere*  (1933), Dal  rifiuto  all’invocazione
          (1940), Homo viator (1944), L’uomo problematico (1955), Presenza e immortalità
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