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profondi interessi matematici e scientifici: pubblicò un trattato Sulla comunicazione

          dei  moti  (1692)  e  fino  agli  ultimi  giorni  della  sua  vita  studiò  il  funzionamento
          dell’organismo vivente.
          Per Malebranche il cartesianismo è la vera filosofia cristiana, mentre l’aristotelismo
          scolastico  resta  sostanzialmente  una  filosofia  pagana.  Egli  mira  perciò  alla
          elaborazione di una nuova scolastica, che giustifichi le verità della fede alla luce
          della ragione cartesiana. La sua tesi fondamentale è che la mente umana « vede »

          direttamente in Dio le cose e i loro rapporti. Dio è l’unica causa di tutti gli eventi:
          fra lo spirito e il corpo dell’uomo e fra i vari corpi non sussiste alcun nesso causale
          e il legame fra essi è solo apparente e occasionale (v. OCCASIONALISMO). Il mondo
          esterno esiste, ma la certezza della sua realtà si fonda solo sulla fede nel carattere
          non arbitrario dell’operare divino. L’influenza di sant’Agostino è evidente, oltre che
          nella concezione della presenza di Dio nell’uomo come « lume » della ragione, nella
          dottrina morale, fondata sull’idea dell’ordine dei beni, al quale la volizione umana

          deve uniformarsi.
          • I principali seguaci di Malebranche, che verso la fine del XVII sec. e per tutto il
          XVIII  sec.  difesero  le  sue  dottrine  contro  l’indirizzo  empiristico  proveniente
          dall’Inghilterra, furono il padre Thomassin, oratoriano, autore dei Dogmi teologici;
          il  padre  Bernard  Lamy,  pure  oratoriano,  autore  dei Colloqui  sulle  scienze  e  del
          Discorso sulla filosofia (1709); il padre Roche (Trattato sulla natura dell’anima e

          sulla  origine  della  conoscenza,  contro  il  sistema  di  Locke  e  dei  suoi  seguaci,
          1715), il benedettino François Lamy (Della conoscenza di se stessi, 6 voll., 1694-
          1698), il gesuita André (Vita di Malebranche; Saggio sul bello, 1741; Discorsi). In
          Inghilterra  il  teologo  e  filosofo  J.  Norris  espose  il  sistema  di  Malebranche  in  un
          trattato (Saggio  sulla  teoria  del  mondo  ideale  o  intelligibile,  1701)  e  criticò  da
          posizioni malebranchiane la filosofia di  Locke.  In  Italia aderirono alla dottrina di
          Malebranche il filosofo e matematico P. M. Doria, contemporaneo e amico del Vico,

          e il cardinale G. S. Gerdil, che difese il sistema di Malebranche dall’accusa corrente
          di panteismo (Difesa del vero pensiero del padre Malebranche sulla natura e sulla
          origine delle idee contro la critica di Locke, 1748).
          Bibliogr.: Oeuvres, a cura di A. Robinet, 20 voll,, Parigi 1958 e sgg.; in italiano:

          Colloqui sulla metafisica, a cura di R. Crippa, Bologna 1963; su M.: Y. M. André,
          La vie du R. P. Malebranche, prêtre de l’oratoire avec l’histoire de ses ouvrages,
          Parigi 1886; V. Delbos, Étude de la philosophie de Malebranche, Parigi 1924; H.
          Gouhier, La philosophie de Malebranche et son expérience religieuse, Parigi 1926;
          R. W. Church, A study in the philosophy of Malebranche, Londra 1931; A. Robinet,
          Malebranche et  Leibniz,  Parigi  1955;  M.  Gueroult, Malebranche,  3  voll.,  Parigi
          1955-1959;  G.  Rodis-Lewis, Nicolas  Malebranche,  Parigi  1963;  L.  Verga, La

          filosofia morale di Malebranche, Milano 1964; Aa. Vv., Malebranche, l’homme et
          l’oeuvre (1638-1715), Parigi 1967.
          MALTHUS  (Thomas  Robert),  economista  inglese  (The  Rookery,  Surrey,  1766  -
          Haileybury,  Hertford, 1834).  Figlio cadetto di un gentiluomo amico di  Hume e di

          Rousseau,  compì  gli  studi  a  Cambridge  e  divenne  pastore  anglicano  ad  Albury
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