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natura sempre incompleta. Poiché alle leggi di natura viene attribuita la funzione di
regole che riassumono in modo « economico » il succedersi delle nostre sensazioni,
ogni « metafisica » è esclusa dalla ricerca scientifica. Nella sua opera La meccanica
nel suo sviluppo storico-critico (1883), è criticato il concetto di massa,
comunemente introdotto come rapporto costante tra la forza applicata a un corpo e
l’accelerazione da esso assunta: in questo modo si fa dipendere il concetto di massa
da quello di forza, e la definizione non è intrinseca. Si supponga invece di avere due
corpi A e B l’uno sottoposto alla forza dell’altro: se la configurazione C = A + B è
in equilibrio, si può definire rapporto delle masse dei due corpi il rapporto inverso,
col segno cambiato, delle accelerazioni che i corpi si comunicano l’un l’altro; in
sostanza la definizione « massa di un corpo » è sostituita con quella « rapporto delle
masse di due corpi » che non fa riferimento a elementi esterni ed è più astratta.
Bibliogr.: In italiano sono disponibili: Letture scientifiche popolari, a cura di A.
Bongiovanni, Torino 1900; Analisi delle sensazioni, a cura di A. Vaccaro e C.
Cessi, Torino 1903; La meccanica esposta nel suo sviluppo storico critico, a cura
di A. D’Elia, Torino 1968; su M.: V. I. Lenin, Materialismo ed empiriocriticismo,
Roma 1953; R. Bouvier, La pensée de E. Mach. Essai de biographie intellectuel et
de critique, Parigi 1923; K. D. Heller, E. Mach. Wegbereiter der modernen Physik,
Vienna 1964; Aa. Vv., A symposium on E. Mach, a cura di J. Hintikka, « Synthese »,
1968; Aa. Vv., E. Mach physicist and philosopher, a cura di R. S. Cohen e R. J.
Seeger, Dordrecht 1970; A. D’Elia, Mach, Firenze 1971; R. Musil, Sulle teorie di
Mach, Milano 1973.
MACHIAVELLI (Niccolò), pensatore politico italiano (Firenze 1469-1527).
Discendente da famiglia che diede numerosi magistrati a Firenze, nel maggio 1498
entrò nella carriera politico-diplomatica e fu nominato segretario della seconda
cancelleria. Nel 1500 fu inviato alla corte di Francia e rimase lontano da Firenze per
sei mesi. Tornato in patria ebbe varie altre missioni diplomatiche delle quali le più
importanti furono (1502) quelle presso il Valentino. Dell’attenta e snregiudicata
osservazione della politica di Cesare Borgia si ha il documento nella Descrizione
del modo tenuto dal duca Valentino nello ammazzare Vitellozzo Vitelli, Oliverotto
da Fermo, il signor Pagolo e il duca Gravina Orsini (1503). Accanto a questo
scritto già molto significativo per la storia del pensiero del Machiavelli se ne
devono collocare altri due dello stesso anno 1503: Parole da dirle sopra la
provisione del denaio fatto in loco di proemio e di scusa, critica acuta delle
incertezze della politica fiorentina, e Del modo di trattare i popoli della Val di
Chiana ribellati, dove, nel disapprovare le debolezze della Signoria, il Machiavelli
per la prima volta si rifece all’esempio di Roma antica. Assunto al soglio pontificio
Giulio II, il Machiavelli fu mandato a Roma, dove direttamente poté osservare la fine
della fortuna del Valentino e rendersi conto degli umori del nuovo papa, al quale egli
stesso indicò i pericoli dell’espansione veneziana in Romagna. Probabilmente nel
1504 portò a termine il Decennale primo (v. DECENNALI), che venne dato alle
stampe nel 1506. Nel 1506 si dedicò con grande passione alla difficile questione del
riordinamento delle milizie fiorentine; nacquero da quel nuovo impegno il Discorso