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dell’estetica in Germania (1868); Sistema di filosofia (1874-1879).
Bibliogr.: In italiano: Microcosmo, 2 voll., rispettivamente a cura di F. Bonatelli,
Pavia 1911 e di G. Capone Braga, Milano 1916; su L.: E. Pfleiderer, Lotzes
philosophische Weltanschauung, Berlino 1882; E. von Hartmann, Lotzes
Philosophie, Lipsia 1888; H. Jones, A critical account of the philosophy of Lotze,
Londra 1895; L. Ambrosi, Lotze e la sua filosofia, Roma 1912; H. J. Krupp, Die
Gestalt des Menschen bei R. H. Lotze, Bonn 1941; H. An, Lotzes Bedeutung für das
Problem der Beziehung, Bonn 1967.
Lovanio (SCUOLA DI). Scuola filosofica di indirizzo tomistico sorta nel 1880, per
impulso di un breve di Leone XIII, nell’ambito dell’università cattolica di Lovanio.
Affidata alla guida del giovane Desiré Mercier, essa doveva proporsi la
restaurazione e la valorizzazione del pensiero scolastico in genere e di quello
tomistico in particolare, secondo l’intento già solennemente espresso dal papa
nell’enciclica Aeterni Patris (1879). Dopo l’elevazione del Mercier alla porpora
cardinalizia, l’istituzione fu diretta successivamente da S. Deploige, da L. Noël e da
L. de Raeymaeker. Accanto ai prodotti più propriamente apologetici dell’attività
della scuola, acquistano rilievo alcune ricerche rigorose nel campo della storia della
filosofia medievale e della psicologia sperimentale. Organo della scuola è la Revue
néoscolastique de philosophie, fondata nel 1894 e derivata dall’originaria Revue
philosophique de Louvain. La scuola di Lovanio diffonde inoltre dal 1934 un
repertorio bibliografico di filosofia e viene pubblicando dal 1938 in volumi
successivi un corso di filosofia edito in cinque lingue. Sempre presso l’università
cattolica di Lovanio si è formata una scuola di pensiero economico-sociale di
ispirazione cattolica, anch’essa chiamata scuola di Lovanio, caratterizzata dalla
critica e dallo sforzo di superamento del liberalismo e del socialismo.
LOVEJOY (Arthur Oncken), filosofo americano di origine tedesca (Berlino 1873 -
Baltimora 1962). Professore nelle università di Saint Louis (1901-1908), del
Missouri (1908-1910) e di Baltimora (1910-1938), direttore dal 1940 del Journal of
the History of Ideas, ha portato notevoli contributi alla comprensione di determinati
momenti della civiltà, come il medioevo e l’età romantica. Ha inoltre
sistematicamente elaborato una sua versione del « realismo critico », caratterizzata
dall’accento posto sulla temporalità come categoria ineliminabile del reale e
dall’affermazione, in polemica col Santayana, della natura psicologica e non logica
degli esistenti mentali. Opere principali: La rivolta contro il dualismo (1930),
Primitivismo e idee connesse nell’antichità (1935), La grande catena dell’essere
(1936), Saggi sulla storia delle idee (1948).
LÖWITH (Karl), filosofo tedesco (Monaco 1897). Dopo aver seguito Husserl e
Heidegger a Friburgo, si laureò a Monaco nel 1923. Studiò in seguito, durante un
lungo soggiorno a Roma, il neohegelismo italiano e successivamente si recò a
insegnare filosofia in Giappone (1936). Ha insegnato in varie università americane
(1941-1952) e a Heidelberg. Secondo Lowith, il razionalismo immanentistico di
Hegel ha dato all’uomo l’immagine illusoria di una realtà armonica e unitaria, nella