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Bourdelot, La Mothe Le Vayer. Gli storici considerano il libertinismo come il
sotterraneo anello di congiunzione fra il pensiero umanistico-rinascimentale e
l’Illuminismo, il quale ultimo operò un vero e proprio salto di qualità, con il suo
impegno a rendere partecipi della critica liberatrice tutti gli uomini ragionevoli, la
sua estensione della verifica del pensiero agli ordinamenti politici e sociali, il suo
rifiuto di considerare il libero esercizio della ragione come un improduttivo piacere
privato. Un tipico esempio di questa conservazione e trasvalutazione dell’eredità
libertina è quello fornito da alcuni scritti di Voltaire, come Candido e il Dizionario
filosofico.
Bibliogr.: J. M. Robertson, A short history of Free-thought, 2 voll., Londra 1915; J.
R. Charbonnel, La pensée italienne au XVI siècle et le courant libertin, Parigi
1919; A. De Stefano, Riformatori ed eretici del Medio Evo, Palermo 1938; R.
Pintard, Le libertinage érudit dans la première moitié du XVII siècle 2 voll., Parigi
1943; L. Febvre, Le problème de l’incroyance au XVI siècle. La religion de
Rabelais, Parigi 1947; G. Spini, Ricerca dei libertini, la teoria dell’impostura
delle religioni nel Seicento italiano, Roma 1950; J. S. Spink, French freethought
from Gassendi to Voltaire, Londra 1960 (trad. it.: Firenze 1974).
Licèo, in gr. Lýkeion. Grande ginnasio sorgente in Atene nella zona orientale della
città, alle pendici del Licabetto. Fondato da Pericle nel luogo in cui esisteva
precedentemente un santuario dedicato ad Apollo Liceo, fu in seguito ampliato e
arricchito di portici e alberi. Ivi Aristotele fondò nel 335 a.C. la sua scuola
filosofica, fornita di locali vari in cui erano raccolti libri e materiale scientifico.
Essa rimase poi la sede dei discepoli di Aristotele, cosicché il termine Liceo
divenne sinonimo di scuola aristotelica. (Per la storia, v. PERIPATETISMO.)
LICÉTI (Fortunio), scienziato e filosofo italiano (Rapallo 1577 - Padova 1657).
Convinto aristotelico, insegnò filosofia a Pisa (1600), a Padova (1609) e a Bologna
(1637). Nel 1645 tornò a Padova come professore di medicina teorica. Nel suo
primo soggiorno nella città veneta aveva conosciuto Galileo, con il quale continuò
ad avere rapporti epistolari. Galileo, pur polemizzando col Liceti, ne apprezzò il
buon carattere e la vasta dottrina. La sua bibliografia comprende più di settanta titoli,
tra cui: De ortu animae humanae (1602), De spontaneo viventium ortu (1618), De
intellectu agente (1627), Litheosphorus (1640), ecc.
LIMENTANI (Ludovico), filosofo italiano (Ferrara 1884 - Dolo, Venezia, 1940). Fu
discepolo di Ardigò a Padova e insegnò filosofia morale nell’università di Firenze.
Nella sua opera La previsione dei fatti sociali (1907) tentò un approfondimento
della distinzione fra il tipo di previsione delle scienze naturali e quello possibile
nell’ambito delle scienze sociali, sviluppando la considerazione che in queste ultime
la previsione stessa condiziona l’evento futuro. In etica il Limentani, insoddisfatto
del naturalismo positivistico, inclinò verso soluzioni formalistiche di tipo kantiano.
Fra gli scritti di etica: La morale della simpatia (1914) e La morale di Giordano
Bruno (1924).
LINGUAGGIO. Nell filosofia greca i pensatori che affrontarono il problema del