Page 495 - Dizionario di Filosofia
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Bourdelot,  La  Mothe  Le  Vayer.  Gli  storici  considerano  il  libertinismo  come  il

          sotterraneo  anello  di  congiunzione  fra  il  pensiero  umanistico-rinascimentale  e
          l’Illuminismo, il quale ultimo operò un vero e proprio salto di qualità, con il suo
          impegno a rendere partecipi della critica liberatrice tutti gli uomini ragionevoli, la
          sua estensione della verifica del pensiero agli ordinamenti politici e sociali, il suo
          rifiuto di considerare il libero esercizio della ragione come un improduttivo piacere
          privato.  Un  tipico  esempio  di  questa  conservazione  e  trasvalutazione  dell’eredità

          libertina è quello fornito da alcuni scritti di Voltaire, come Candido e il Dizionario
          filosofico.
          Bibliogr.: J. M. Robertson, A short history of Free-thought, 2 voll., Londra 1915; J.
          R.  Charbonnel, La  pensée  italienne  au  XVI  siècle  et  le  courant  libertin,  Parigi
          1919;  A.  De  Stefano, Riformatori  ed  eretici  del  Medio  Evo,  Palermo  1938;  R.

          Pintard, Le libertinage érudit dans la première moitié du XVII siècle 2 voll., Parigi
          1943;  L.  Febvre, Le  problème  de  l’incroyance  au  XVI  siècle.  La  religion  de
          Rabelais,  Parigi  1947;  G.  Spini, Ricerca  dei  libertini,  la  teoria  dell’impostura
          delle religioni nel Seicento italiano, Roma 1950; J. S. Spink, French freethought
          from Gassendi to Voltaire, Londra 1960 (trad. it.: Firenze 1974).

          Licèo,  in  gr. Lýkeion. Grande ginnasio sorgente in Atene nella zona orientale della
          città,  alle  pendici  del  Licabetto.  Fondato  da  Pericle  nel  luogo  in  cui  esisteva
          precedentemente  un  santuario  dedicato  ad Apollo  Liceo,  fu  in  seguito  ampliato  e
          arricchito  di  portici  e  alberi.  Ivi  Aristotele  fondò  nel  335  a.C.  la  sua  scuola
          filosofica,  fornita  di  locali  vari  in  cui  erano  raccolti  libri  e  materiale  scientifico.
          Essa  rimase  poi  la  sede  dei  discepoli  di  Aristotele,  cosicché  il  termine Liceo
          divenne sinonimo di scuola aristotelica. (Per la storia, v. PERIPATETISMO.)

          LICÉTI  (Fortunio),  scienziato  e  filosofo  italiano  (Rapallo  1577  -  Padova  1657).
          Convinto aristotelico, insegnò filosofia a Pisa (1600), a Padova (1609) e a Bologna
          (1637).  Nel  1645  tornò  a  Padova  come  professore  di  medicina  teorica.  Nel  suo
          primo soggiorno nella città veneta aveva conosciuto Galileo, con il quale continuò

          ad  avere  rapporti  epistolari.  Galileo,  pur  polemizzando  col  Liceti,  ne  apprezzò  il
          buon carattere e la vasta dottrina. La sua bibliografia comprende più di settanta titoli,
          tra cui: De ortu animae humanae (1602), De spontaneo viventium ortu (1618), De
          intellectu agente (1627), Litheosphorus (1640), ecc.
          LIMENTANI (Ludovico), filosofo italiano (Ferrara 1884 - Dolo, Venezia, 1940). Fu

          discepolo di Ardigò a Padova e insegnò filosofia morale nell’università di Firenze.
          Nella  sua  opera La  previsione  dei  fatti  sociali  (1907)  tentò  un  approfondimento
          della distinzione fra il tipo di previsione delle scienze naturali e quello possibile
          nell’ambito delle scienze sociali, sviluppando la considerazione che in queste ultime
          la previsione stessa condiziona l’evento futuro. In etica il Limentani, insoddisfatto
          del naturalismo positivistico, inclinò verso soluzioni formalistiche di tipo kantiano.

          Fra gli scritti di etica: La morale della simpatia (1914) e La morale di Giordano
          Bruno (1924).
          LINGUAGGIO. Nell filosofia greca i pensatori che affrontarono il problema del
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