Page 494 - Dizionario di Filosofia
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1906; É. Gilson, La liberté chez Descartes et la théologie, Parigi 1913; H. Driesch,

          Das Problem der Freiheit, Berlino 1917; L. Brunschvicg, Nature et liberté, Parigi
          1924; G. Capone Braga, La concezione agostiniana della libertà, Padova 1931; J.
          Laporte, La  conscience  de  la  liberté,  Parigi  1947;  R.  Me  Keon, Freedom  and
          history, Nuova York 1952.

          LIBERTINISMO.  Il  termine  designa  propriamente  la  posizione  di  quei  «  liberi
          pensatori  »,  che  nel XVII sec., in  Italia,  Francia,  Olanda e  Germania professavano
          idee  spregiudicate,  di  solito  in  contrasto  con  le  varie  versioni  della  dottrina
          cristiana, e conducevano una vita non conforme alle norme della morale corrente. I
          seguaci del libertinismo erano aristocratici e membri della borghesia più colta e più
          ricca. Le origini storiche di questa tendenza sono antiche.
          Nel XIII sec. comparvero in Francia, in Italia e in Germania i seguaci del « Libero
          spirito », una delle tante sette religiose dai contorni dottrinari non ben definiti, ma

          caratterizzata  comunque  dall’assunzione  di  alcune  premesse  razionalistiche  e
          panteistiche e dalla pratica della lex libertatis, cioè del libero soddisfacimento degli
          istinti soprattutto sessuali (un contemporaneo li descrive come habentes raptum ad
          placitum  et  fornicantes  ad  libitum).  Tipica  della  setta  era  anche  una  certa
          componente  millenaristica  e  gioachimita,  nel  senso  che  la  totale  libertà,  per  ora

          parzialmente  anticipata,  era  ritenuta  integralmente  realizzabile  solo  con  l’avvento
          dell’  «  età  dello  Spirito  »,  profetizzata  dall’abate  Gioacchino  da  Fiore.  Questa
          unione  di  non  conformismo  dottrinario  e  di  amoralismo  pratico  fu  tipica  di  tutti
          coloro  che,  in  successivi  contesti  storico-culturali  molto  differenti,  vennero
          denominati libertini. Assai vicina sul piano dottrinario ai « fratelli » medievali fu la
          setta comparsa a Lilla intorno al 1525 e diffusasi anche a Parigi sotto la protezione
          di Margherita di Navarra, sorella di re Francesco I. Calvino si occupò in alcune sue
          lettere di questi libertini, le cui idee avevano fatto breccia anche fra i suoi seguaci.

          Essi  ritenevano  panteisticamente  che  in  tutta  la  realtà  fosse  presente  uno  Spirito
          animatore  e  che  dopo  la  redenzione  l’uomo  avesse  riacquistato  l’innocenza
          posseduta prima del peccato originale: applicavano perciò alla lettera l’agostiniano
          ama et fac quod vis (« ama e fa ciò che vuoi »). Calvino qualificò con lo stesso
          nome  di  libertini  anche  un  altro  gruppo  di  dissidenti,  in  realtà  assai  diversi  dai

          primi: stranieri affluiti a Ginevra alla ricerca dell’agognata libertà religiosa, e ostili
          perciò alla rigida disciplina teologica e pratica instaurata dal riformatore.
          Sarebbe  una  evidente  forzatura  attribuire  al  libertinismo  un  corpo  organico  e
          uniforme  di  dottrine:  occorre  perciò  limitarsi  all’indicazione  di  certi  temi  più
          frequentemente ricorrenti nei vari individui e gruppi. Tra le componenti dottrinarie
          del libertinismo hanno un particolare rilievo l’atomismo e l’edonismo di Epicuro, il
          naturalismo  del  Rinascimento  italiano,  il  materialismo  di  Hobbes,  l’orientamento

          scientifico  inaugurato  da  Galileo.  Tipici  rappresentanti  del  libertinismo  furono
          Gassendi,  sacerdote  e  seguace  dell’atomismo,  G.  C.  Vanini,  bruciato  nel  1619,
          Cyrano  de  Bergerac,  avventuroso  uomo  d’armi  e  bizzarro  scrittore.  Vanno  ancora
          ricordati  i  nomi  di  Gaffarei,  Boullian,  Launoy,  Marolles,  Monconys,  Prioleau,
          Sorbière,  La  Peyrère,  Guyet,  Luillier,  Bouchard,  Naudé,  Quillet,  Trouiller,
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