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pensiero scientifico, è invece alla base anche delle più elementari forme di
ragionamento e di organizzazione sociale (Le strutture elementari della parentela,
1949; Antropologia strutturale, 1958; Il totemismo oggi, 1962; Il pensiero
selvaggio, 1962). Lévi-Strauss sostiene che la storia non è altro che il passaggio da
un sistema di riferimento a un altro; le contrapposizioni che si notano nei miti dei
popoli primitivi mettono in evidenza tali sistemi di riferimento e il loro sviluppo (Il
crudo e il cotto, 1964; Dal miele alle ceneri, 1966). Tuttavia, egli non vede una
contraddizione assoluta tra interpretazione storica e interpretazione strutturalistica
delle realtà umane.
Bibliogr.: E. Paci, Sul concetto di struttura in Lévi-Strauss, « Giornale critico della
filosofia italiana », 1965; C. Tullio Altan, Lo strutturalismo di Lévi-Strauss e la
ricerca antropologica e Strutturalismo e funzionalismo in Lévi-Strauss, « Studi
sociologici », 1966; S. Moravia, La ragione nascosta. Scienza e filosofia nel
pensiero di Claude Lévi-Strauss, Firenze 1969.
LEWES (George Henry), filosofo e pubblicista inglese (Londra 1817-1878).
Abbracciate con entusiasmo in gioventù le teorie di Comte, divenne uno dei più noti
rappresentanti del positivismo e dell’evoluzionismo inglesi. Grande rinomanza ebbe
la pubblicazione della sua opera Storia biografica della filosofia (1845-1846), da
Talete a Comte, cui fecero seguito La filosofia della scienza di Comte (1853), Vita
e opere di Goethe (1855), che ebbe fama europea, e i cinque volumi di Problemi
della vita e dello spirito (1873-1879; l’ultimo volume uscì postumo). Grande
scalpore fece nella società dell’epoca la sua lunga convivenza (1854-1878) con la
scrittrice George Eliot.
LEWI BEN GERESHON, detto dai latini Gersonide, filosofo, astronomo e matematico
ebreo (Bagnols, Gard, 1288 - Perpignano 1344), noto anche come LEONE DI BAGNOLS
o MAESTRO LEONE. Nella storia della matematica occupa un posto di rilievo come
autore del De numeris harmonicis e del De sinibus, chordis et arcubus, che è uno
dei primi trattati di trigonometria apparsi nella cultura occidentale. La sua opera
maggiore è Le lotte di Dio (Mihamot Adonai). Come filosofo portò avanti dopo
Maimonide l’opera di sistemazione della intuizione religiosa giudaica entro le forme
del pensiero di Aristotele. Il suo commento all’Organon attesta una relativa
indipenden za da Averroè, le cui dottrine gli erano ben note. Il suo razionalismo è
particolarmente evidente nel commento alla Bibbia, nel quale egli tende fra l’altro a
produrre preferibilmente spiegazioni naturali dei miracoli. Questa spregiudicatezza
gli procurò l’avversione dell’ebraismo ortodosso, alcuni seguaci del quale usavano
citare ironicamente la sua opera maggiore col titolo deformato di Lotte contro Dio.
LIBERALISMO. Dottrina etico-politica che difende la libertà di azione dell’individuo
nella società. Il liberalismo rappresenta lo sbocco dottrinale e istituzionale di un
secolare processo tendente a porre precisi limiti all’autorità dello Stato e a
salvaguardare i membri del corpo politico contro il dispotismo del potere e i
privilegi di casta, attraverso l’affermazione di una serie di diritti inalienabili e
uguali in tutti gli uomini. In tal senso contribuirono alla formulazione dei principi del