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Trattato di morale generale (1943), Trattato di caratterologia (1949).

          LESSING  (Gotthold  Ephraim),  scrittore  tedesco  (Kamenz,  Sassonia,  1729  -
          Brunswick 1781). Attirato dal mondo del teatro, lasciò gli studi e si recò a Berlino,
          nel 1748, dove scrisse le prime opere teatrali. I Suoi contrasti con Voltaire, allora
          ospite di Federico II, non gli permisero di ottenere il favore del re. Particolarmente

          feconda fu la sua amicizia coi due esponenti dell’Illuminismo berlinese, il critico
          Friedrich  Nicolai  e  il  filosofo  Moses  Mendelssohn.  I  drammi  di  questo  primo
          periodo mostrano, come anche le Epistole sulla letteratura contemporanea (1759-
          1765), che se la filosofia francese influenzò le idee morali di Lessing, egli liberò il
          teatro  tedesco  da  ogni  imitazione  della  tragedia  francese.  Nel  1766  pubblicò  il
          Laocoonte*, opera fondamentale nella storia del pensiero estetico per la distinzione
          che  l’autore  poneva,  in  polemica  col  Winckelmann,  tra  i  mezzi  espressivi  della

          poesia  e  delle  arti  figurative.  Nella Drammaturgia  di  Amburgo  (1767-1769),
          raccolta di articoli critici, precisava le sue idee affermando che  Shakespeare è il
          solo  grande  genio  drammatico  che  possa  servire  di  modello.  Nel  1779  pubblicò
          Nathan il Saggio, dramma filosofico in cui si affermano le stesse convinzioni sul
          progresso morale dell’umanità espresse negli aforismi dell’Educazione del genere
          umano*  (1780).  L’influenza  di  Lessing  fu  determinante  in  un  momento  in  cui  si

          formava lo spirito nazionale della letteratura tedesca.
          Egli prese dall’Illuminismo lo spirito critico e l’ideale di tolleranza, che si espresse,
          oltre che in Nathan il Saggio, in scritti polemici degli ultimi suoi anni; ma con le sue
          idee estetiche superò le stesse posizioni dell’Illuminismo, accogliendo istanze che
          avrebbero trovato la loro più vera motivazione nella letteratura romantica.

          Bibliogr.: Gesammelte Werke, a cura di P. Rilla, 10 voll., Berlino 1954-1958; in it.:
          L’educazione del genere umano, a cura di F. Canfora, Bari 1951; Laocoonte, a cura
          di  M.  Carpitella,  Milano  1961;  su  L.:  K.  Fischer, Lessing  als  reformator  der
          deutschen Literatur, 2 voll.,  Stoccarda 1881;  P.  Milano, Lessing, Roma 1930;  O.
          Mann, Lessing, Amburgo 1961; M. Ghio, Fra illuminismo e romanticismo: Lessing,
          «  Filosofia  »,  1963;  M.  Ghio, Lessing  e  il  concetto  di  progresso,  «  Filosofia  »,

          1964; H. E. Allison, Lessing and the enlightenment. His philosophy of religion and
          its relation to XVIII century thought, Ann Arbor 1966.
          LEUCIPPO, filosofo greco (460 circa - 370 circa a.C.). Di lui sappiamo pochissimo.
          Sembra che abbia soggiornato a Elea, dove sarebbe stato discepolo di Zenone, e che
          si  sia  poi  trasferito  ad  Abdera,  dove  avrebbe  avuto  come  scolaro  Democrito.

          Avrebbe scritto Il grande ordinamento del mondo (di cui è pervenuto solo il titolo)
          e La mente (di cui ci resta un frammento), se si deve prestar fede all’attribuzione
          fatta da Teofrasto di queste due opere, che altri invece ritengono di Democrito. Fu
          l’iniziatore dell’atomismo e del materialismo meccanicistico, concezione del mondo
          ripresa  e  rielaborata  successivamente,  nel  mondo  classico,  da  Democrito,  da
          Epicuro e da Lucrezio.

          Bibliogr.: Gli atomisti, frammenti e testimonianze, a cura di V. E. Alfieri, Bari 1936;
          su L. e gli atomisti: V. E. Alfieri, Atomos Idea, l’origine del concetto dell’atomo
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