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marzo 1918).
Trasferiti la capitale e il governo da Pietrogrado a Mosca (12 marzo 1918), inaugurò
la politica del « comunismo di guerra », con l’obiettivo di riorganizzare e migliorare
il rendimento delle industrie e di assicurare l’approvvigionamento sia alle città che
all’esercito. Lenin dovette quindi far fronte a un doppio pericolo: la
controrivoluzione interna dei « bianchi » e l’intervento straniero a sostegno della
prima (1918-1921).
La crisi del 1920-1921 convinse allora Lenin della necessità di imporre una pausa al
comunismo di guerra e di adottare una nuova politica economica (la NEP), basata su
concessioni temporanee all’iniziativa privata.
Nemico dichiarato dei partiti socialisti della seconda Internazionale, colpevoli
d’aver aderito alla « guerra imperialista » (nel suo libro La dittatura del
proletariato e il rinnegato Kautsky [1919] attaccò duramente i socialdemocratici
tedeschi), Lenin riunì a congresso a Mosca, come capo del movimento rivoluzionario
mondiale, i delegati dei nuovi partiti comunisti in via di formazione e costituì la terza
Internazionale (marzo 1919). Contemporaneamente, però, combatté le deviazioni di
sinistra, anche nel suo partito (L’estremismo, malattia infantile del comunismo,
1920).
Il 30 dicembre 1922 si attuò la trasformazione dell’antico Impero russo in Unione
delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS). Ma Lenin, colpito da emiplegia,
nel 1922 dovette rinunciare progressivamente a ogni attività politica. Morì il 21
gennaio 1924.
Bibliogr.: Opere, 45 voll., Roma 1955-1971; per la bibliografia: W. Gérard, Lenin,
Parigi 1950. La bibliografia su L. è sterminata; ci limitiamo a elencare alcune opere
che possono costituire un’introduzione alla comprensione dei vari aspetti della sua
opera: C. Hill, Lenin e la rivoluzione russa, Torino 1954; G. Lukács, Lenin, Torino
1970; D. Shub, Lenin, a biography, Nuova York 1948; B. Lazitch, Lenine et la
troisième internationale, Ginevra 1950; H. Lefebvre, Pour connaître la pensée de
Lenine, Parigi 1957; J. Bruhat, Lenine, Parigi 1960; L. Fisher, The life of Lenin,
Londra 1965 (trad. it.: 2 voll., Milano 1967); L. Gruppi, Il pensiero di Lenin, Roma
1970.
LENINISMO. Insieme delle teorie di Lenin, sviluppate sulla base del marxismo e del
materialismo storico. Nell’opera I principi del leninismo (1924) Stalin diede
diverse caratterizzazioni del particolare apporto di Lenin al marxismo, le quali
contengono tutte una parte di verità. Così è giusta l’affermazione che « il leninismo è
l’applicazione del marxismo alle condizioni particolari della situazione russa »,
come l’altra che « il leninismo è la rigenerazione degli elementi rivoluzionari del
marxismo degli anni 1840-1850 », come pure quella che « il leninismo è il marxismo
dell’epoca dell’imperialismo e della rivoluzione proletaria […], la teoria e la tattica
di questa rivoluzione ». Come dottrina rivoluzionaria il leninismo ha un suo metodo,
ed è la risultante del rifiuto di determinate « deviazioni » e dell’accettazione di certe
altre posizioni teoriche. Il metodo consiste in una costante verifica dei principi
attraverso la pratica rivoluzionaria, in una riorganizzazione di questa pratica e in una