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è la Storia del materialismo (1866), in cui l’analisi critica delle dottrine
materialistiche intende dimostrare l’inevitabilità della soluzione kantiana del
problema gnoseologico e metafisico.
Bibliogr.: Storia del materialismo, a cura di A. Treves, 2 voll., Milano 1932; su L.:
H. Vahinger, Hartmann, Dühring und Lange, Iserlohn 1876; O. A. Elissen, F. A.
Lange, Lipsia 1891; A. Faggi, F. A. Lange e il materialismo, Firenze 1896; W. Genz,
Der Agnostizismus Herbert Spencers mit Rücksicht auf Auguste Comte und F. A.
Lange, Greifswald 1902.
LAO-TZÛ o LAO-TZE, filosofo cinese (VI o V sec. a.C. [?]). La sua biografia viene
ricavata dalla testimonianza di uno storico vissuto quattro secoli dopo ed è tutta
intessuta di leggende. Sarebbe stato direttore degli archivi reali di Chou ed avrebbe
ricevuto in tale veste la visita di Confucio, al quale avrebbe predicato la propria
dottrina. Per la decadenza della dinastia e della vita di corte si sarebbe deciso a
partire verso l’occidente. Mentre stava attraversando il confine del regno, la guardia
addetta al passo l’avrebbe pregato di scrivere un libro per lui e Lao-tzû gli avrebbe
allora dettato il Tao-te-ching*, prima di sparire per sempre. In seguito i taoisti
sostennero che si fosse diretto verso l’India per convertire i « barbari » e che il
buddhismo non fosse altro che la sua dottrina. Questa pretesa dette luogo ad ardenti
polemiche fra buddhisti e taoisti.
Bibliogr.: V. CINESE (filosofia).
LA RAMÉE (Pierre). V. RAMO (Pietro).
LABROYO (Francisco), filosofo messicano (Zacatecas 1910). È direttore della facoltà
di filosofia e lettere dell’università nazionale del Messico. Di formazione
neokantiana, egli considera la filosofia in primo luogo come teoria dei valori e
secondariamente come teoria dell’uomo e dell’esistenza. Secondo lui, infatti, i valori
sono le forme fondamentali attraverso le quali l’uomo sceglie, cioè ordina
gerarchicamente, quanto viene offerto alla sua ragione. La loro legge basilare è
l’idea (in senso neokantiano), in virtù della quale la filosofia ha la possibilità di
comprendere il mondo e la vita e di interpretare sia il senso dell’universo sia il
posto in esso occupato dall’uomo. Opere principali: La filosofia dei valori (1936),
L’esistenzialismo, le sue fonti e i suoi sviluppi (1952), Pedagogia dell’istruzione
superiore (1959), L’antropologia concreta (1963).
LASSALLE (Ferdinand), propr. Ferdinand LASSAL, filosofo, scrittore politico e
agitatore socialista tedesco (Breslavia 1825 - Ginevra 1864). Figlio di un agiato
mercante ebreo, studiò filologia, storia e filosofia prima a Breslavia e poi a Berlino,
ove assimilò il pensiero hegeliano, destinato a influenzare profondamente la sua
formazione intellettuale; nel 1845 fu a Parigi (dove francesizzò il cognome Lassai in
Lassalle) per compiere gli studi preparatori dell’opera La filosofia di Eraclito,
l’Oscuro di Efeso (pubblicata nel 1858). Qui ebbe i primi contatti con le correnti
socialiste francesi ispirate a Louis Blanc e Ledru-Rollin. Durante i moti del 1848 si
affermò come uno dei capi del movimento democratico rivoluzionario di Düsseldorf;
nel 1849 collaborò alla Neue Rheinische Zeitung diretta da Karl Marx. L’attività