Page 474 - Dizionario di Filosofia
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è  la Storia  del  materialismo  (1866),  in  cui  l’analisi  critica  delle  dottrine

          materialistiche  intende  dimostrare  l’inevitabilità  della  soluzione  kantiana  del
          problema gnoseologico e metafisico.
          Bibliogr.: Storia del materialismo, a cura di A. Treves, 2 voll., Milano 1932; su L.:
          H.  Vahinger, Hartmann, Dühring und  Lange,  Iserlohn 1876;  O. A.  Elissen,  F. A.

          Lange, Lipsia 1891; A. Faggi, F. A. Lange e il materialismo, Firenze 1896; W. Genz,
          Der Agnostizismus Herbert Spencers mit Rücksicht auf Auguste Comte und F. A.
          Lange, Greifswald 1902.
          LAO-TZÛ o LAO-TZE, filosofo cinese (VI  o V sec. a.C. [?]). La sua biografia viene
          ricavata  dalla  testimonianza  di  uno  storico  vissuto  quattro  secoli  dopo  ed  è  tutta

          intessuta di leggende. Sarebbe stato direttore degli archivi reali di Chou ed avrebbe
          ricevuto in tale veste la visita di  Confucio, al quale avrebbe predicato la propria
          dottrina.  Per la decadenza della dinastia e della vita di corte si sarebbe deciso a
          partire verso l’occidente. Mentre stava attraversando il confine del regno, la guardia
          addetta al passo l’avrebbe pregato di scrivere un libro per lui e Lao-tzû gli avrebbe
          allora  dettato  il Tao-te-ching*,  prima  di  sparire  per  sempre.  In  seguito  i  taoisti

          sostennero che si fosse diretto verso l’India per convertire i « barbari » e che il
          buddhismo non fosse altro che la sua dottrina. Questa pretesa dette luogo ad ardenti
          polemiche fra buddhisti e taoisti.
          Bibliogr.: V. CINESE (filosofia).

          LA RAMÉE (Pierre). V. RAMO (Pietro).
          LABROYO (Francisco), filosofo messicano (Zacatecas 1910). È direttore della facoltà
          di  filosofia  e  lettere  dell’università  nazionale  del  Messico.  Di  formazione

          neokantiana,  egli  considera  la  filosofia  in  primo  luogo  come  teoria  dei  valori  e
          secondariamente come teoria dell’uomo e dell’esistenza. Secondo lui, infatti, i valori
          sono  le  forme  fondamentali  attraverso  le  quali  l’uomo  sceglie,  cioè  ordina
          gerarchicamente,  quanto  viene  offerto  alla  sua  ragione.  La  loro  legge  basilare  è
          l’idea (in senso neokantiano), in virtù della quale la filosofia ha la possibilità di
          comprendere  il  mondo  e  la  vita  e  di  interpretare  sia  il  senso  dell’universo  sia  il
          posto in esso occupato dall’uomo. Opere principali: La filosofia dei valori (1936),
          L’esistenzialismo, le sue fonti e i suoi sviluppi  (1952), Pedagogia dell’istruzione

          superiore (1959), L’antropologia concreta (1963).
          LASSALLE  (Ferdinand),  propr.  Ferdinand  LASSAL,  filosofo,  scrittore  politico  e
          agitatore  socialista  tedesco  (Breslavia  1825  -  Ginevra  1864).  Figlio  di  un  agiato

          mercante ebreo, studiò filologia, storia e filosofia prima a Breslavia e poi a Berlino,
          ove  assimilò  il  pensiero  hegeliano,  destinato  a  influenzare  profondamente  la  sua
          formazione intellettuale; nel 1845 fu a Parigi (dove francesizzò il cognome Lassai in
          Lassalle)  per  compiere  gli  studi  preparatori  dell’opera La  filosofia  di  Eraclito,
          l’Oscuro di Efeso (pubblicata nel 1858). Qui ebbe i primi contatti con le correnti
          socialiste francesi ispirate a Louis Blanc e Ledru-Rollin. Durante i moti del 1848 si
          affermò come uno dei capi del movimento democratico rivoluzionario di Düsseldorf;
          nel  1849  collaborò  alla Neue Rheinische Zeitung diretta da  Karl  Marx.  L’attività
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