Page 470 - Dizionario di Filosofia
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Lachelier si risolve in uno spiritualismo di marcata intonazione religiosa.
L’induzione fonda l’ordine meccanico della natura, passando dalla contingenza dei
fatti alla regolarità delle leggi. Ma la natura così costruita è astratta e la stessa
necessità delle leggi non sarebbe pensabile se non ci fosse una natura concreta, nella
quale regnano al contrario la finalità, la contingenza e la libertà. D’altro canto la
riflessione del pensiero su se stesso conduce al riconoscimento dell’autonomia del
principio spirituale, il quale a sua volta rimanda necessariamente a Dio. Queste
conclusioni si trovano in un articolo pubblicato nel 1885 col titolo di Psicologia e
metafisica.
LÀCIDE, in gr. Lakýdēs, filosofo greco (Cirene 280 a.C. circa - Atene 215 circa).
Dopo aver frequentato ad Atene le lezioni di Arcesilao, gli subentrò verso il 241
a.C. nella direzione dell’Accademia tenendo l’incarico per ventisei anni. Si dedicò
alla diffusione del pensiero di Arcesilao, che non aveva lasciato scritti: del suo
orientamento personale non abbiamo testimonianza, ma si può presumere che non si
discostasse dalla posizione scettica ed antidogmatica del maestro. Lasciò la
direzione della scuola ai discepoli Evandro e Telecle. Nessuno dei suoi scritti ci è
pervenuto.
LALANDE (André), filosofo francese (Digione 1867 - Asnières 1963). Dopo essersi
addottorato nel 1899 con una tesi su L’idea direttrice di dissoluzione opposta a
quella di evoluzione nel metodo delle scienze fisiche e morali, insegnò dal 1904 al
1937, alla Sorbona e infine al Cairo, all’università Fuad (1937-1940). Fu direttore
del Vocabolario tecnico e critico della filosofia (1902-1923) e diede anche un
contributo notevole al Trattato di psicologia pubblicato sotto la direzione di
Georges Dumas. Il pensiero di Lalande muove da un’analisi critica dei valori per
giungere alla conclusione che il progresso intellettuale, morale e sociale è
caratterizzato essenzialmente da un accrescimento di somiglianze, allo stesso modo
in cui, nel campo dei fenomeni fisici, i livelli dei liquidi, le pressioni e le
temperature tendono a equipararsi. Così, in polemica con il positivismo e soprattutto
con Spencer da una parte e con Bergson in particolare, dall’altra e in direzione
opposta alla teoria dell’evoluzione, propose come legge della natura il principio
dell’involuzione o dissoluzione. Opere principali: Psicologia dei giudizi di valore
(1928), Le teorie dell’induzione e della sperimentazione (1929), Le illusioni
evoluzionistiche (1930), La ragione e le norme (1948).
Bibliogr.: Vocabulaire technique et critique de la philosophie, avec annotations et
observations de M. M. les membres et correspondants de la « Société française de
philosophie », pubblicato originalmente in dispense dal 1902 al 1923; la 9 a
edizione, in volume, Parigi 1969 (trad. it.: a cura di M. Dal Pra, Milano 1971).
LAMARCK (Jean-Baptiste DE MONET, cavaliere DI), naturalista francese (Bazentin,
Piccardia, 1744 - Parigi 1829). La sua prima opera fu la Flora francese (1778),
nella quale usò per la prima volta la chiave classificatoria dicotomica; l’opera ebbe
un lusinghiero successo e valse al suo autore la stima e la protezione di Buffon. Nel
1793, in occasione della riforma del Jardin des plantes e della sua trasformazione in