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furono poi figure eminenti Lenin e Gramsci. Per il Labriola il marxismo è
essenzialmente conoscenza critica della realtà: esso è perciò la « negazione recisa e
definitiva di ogni ideologia », vale a dire « del preconcetto che le cose nella loro
esistenza ed esplicazione rispondano a una norma, a un ideale, a una stregua, a un
fine ». Il socialismo è un’aspirazione pratica che trova nel materialismo storico la
propria verità. Motore della storia è l’azione dei gruppi umani consapevoli e
organizzati: il materialismo storico non elimina la radice volontaristica della praxis
cd esclude che la classe rivoluzionaria possa esistere come pura entità sociologica,
indipendente dal grado di presa di coscienza dei singoli. Opere principali: La
dottrina di Socrate secondo Senofonte, Platone e Aristotele (1871); Morale e
religione (1873); In memoria del manifesto dei comunisti (1896), pubblicato
dapprima in francese nella rivista Le devenir social; Del materialismo storico
(1897); Discorrendo di socialismo e di filosofia (1898), che raccoglie le lettere
critiche al Sorel; Scritti vari di filosofia e politica (1906), pubblicati postumi dal
Croce.
Bibliogr.: Opere complete, a cura di L. Dal Pane, 3 voll., Milano 1959-1962;
importante per l’introduzione di E, Garin: La concezione materialistica della storia,
Bari 1965; per la bibliografia: V. Gerratana e A. Guerra, Bibliografia di e su A.
Labriola, in appendice a Saggi sul materialismo storico, Roma 1964; Scritti
filosofici e politici, a cura di F. Sbarberi, 2 voll., Torino 1973; Lettere a Benedetto
Croce, 1885-1904, a cura di L. Croce, Napoli 1975; su L.: M. Corsi, A. Labriola e
l’interpretazione della storia, Napoli 1963; B. Widmar, Antonio Labriola, Napoli
1964; G. Mastroianni, A. Labriola e la filosofia in Italia, Catanzaro 1968; L. Dal
Pane, A. Labriola nella politica e nella cultura italiana, Torino 1975.
LACAN (Jacques), psicoanalista francese (Parigi 1901-1981). Interessatosi ai
problemi epistemologici della filosofia e soprattutto della psicanalisi, è emerso sin
dagli anni trenta come uno dei più autorevoli analisti della scuola francese.
Insegnante all’École normale superieure, ha dato vita ad una associazione di
psicanalisti autonoma. I suoi maggiori contributi riguardano il rapporto con
l’insegnamento di Freud, la definizione dell’orizzonte della psicanalisi, il suo statuto
scientifico e la natura logica dei suoi concetti; ha prestato inoltre grandissima
attenzione ai problemi relativi al rapporto psicanalisi e linguaggio.
Bibliogr.: Écrits, 2 voll., Parigi 1966 (tr. it., Torino 1974); La cosa freudiana e
altri scritti. Psicanalisi e linguaggio, a cura di G. Contri e S. Loaldi, Torino 1972;
su L.: A. Riffet-Lemaire, Introduzione a Lacan, Roma 1972; J.-M. Palmier, Guida a
Lacan, Milano 1975.
LACHELIER (Jules), filosofo francese (Fontainebleau 1832-1918). Insegnò presso la
Scuola normale superiore (1864-1875), rinnovando l’atmosfera resa stantia dal
lungo predominio della scuola di Cousin ed esercitando con le sue lezioni una
profonda influenza, anche al di là della cerchia ristretta degli allievi. Nel 1871
conseguì il dottorato in filosofia, presentando come tesi quella che restò l’opera sua
più importante (Intorno al fondamento dell’induzione). Il realismo critico di