Page 466 - Dizionario di Filosofia
P. 466
KLAGES (Ludwig), psicologo e filosofo tedesco (Hannover 1872 - Kilchberg, presso
Zurigo, 1956). Si dedicò alla grafologia, attribuendo allo studio scientifico della
scrittura un valore interpretativo fondamentale, sia per la comprensione del carattere
del singolo, sia per l’elaborazione di una teoria generale dell’io. Derivano da questo
settore di interesse opere come I problemi della grafologia (1910), Introduzione
alla psicologia della scrittura (1924), Di che cosa la grafologia non è capace
(1949). La filosofia che Klages costruì, anche sulla base di queste ricerche, risente
dell’influenza di Nietzsche, di Bergson, di Keyserling e occupa un posto di rilievo
nel vasto panorama dell’irrazionalismo decadentistico: essa è imperniata
sull’interpretazione dell’uomo come conteso fra « l’anima » e « lo spirito », dove
l’anima rappresenta il vitale, l’istintivo, mentre lo spirito include l’inibizione morale
e in genere la civiltà. Opere filosofiche principali: Sull’essenza della coscienza
(1921), Sull’eros cosmogonico (1922), Lo spirito come antagonista dell’anima
(1929-1932), Sul senso della vita (1940).
Bibliogr.: A. Banfi, Ludwig Klages e l’irrazionalismo, in Filosofi contemporanei, a
cura di R. Cantoni, Milano-Firenze 1961.
KLEIN (Melanie), psicoanalista ungherese (Vienna 1882 - Londra 1960). Allieva
dell’analista S. Ferenczi, si occupò soprattutto dell’analisi dei bambini, prestando
grande attenzione alla loro attività simbolica, così come si esprime nel gioco. Le sue
ricerche hanno integrato e confermato a livello di vita infantile le teorie freudiane,
individuando l’epoca molto anteriore in cui aspetti particolari della personalità
adulta si costituiscono.
Bibliogr.: The psychoanalysis of children, Toronto 1932; Developments in psycho-
analysis, Londra 1952; Narrative of a child analysis, Nuova York 1961; su K.: J.
Favez-Boutonier, Melanie Klein, « Revue philosophique de la France et de
l’étranger », 1963.
KÖHLER (Wolfgang), psicologo tedesco (Revai [od. Tallinn], Estonia, 1887-Enfield,
New Hampshire, 1967). Studiò a Berlino con Stumpf, cui succedette nel 1922 nella
cattedra di psicologia. Fu uno dei principali esponenti della psicologia della forma, i
cui principi sperimentò sugli animali, studiando anche direttamente, nelle Canarie, il
comportamento delle scimmie antropoidi. Nel 1934 emigrò negli Stati Uniti.
Bibliogr.: Dynamics in psychology, Nuova York 1940 (trad. it.: Firenze 1966); The
place of value in a world of facts, Nuova York 1959; La psicologia della Gestalt, a
cura di G. De Toni, Milano 1961.
KORSCH (Karl), filosofo marxista tedesco (Tostedt 1886-1961). Studiò diritto,
economia e filosofia, aderendo al partito socialdemocratico di Kautsky e quindi, dal
1920 al partito comunista tedesco. Nella sua interpretazione dell’opera di Marx e del
suo programma politico emergono temi di derivazione hegeliana: per questo il suo
libro Marxismo e filosofia (1923), come Storia e coscienza di classe di Lukács,
venne giudicato revisionista e idealista. A differenza di Lukács, Korsch non fece
autocritica e venne espulso dal partito (1926). Dal 1933 emigrò negli Stati Uniti.
Altre opere: Il materialismo storico (1929), Karl Marx (1936).