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cartesiano (teoria dell’animale-macchina) e, in morale, fu sostenitore di un
edonismo integrale. Opere principali: Storia dell’anima (1745), L’uomo macchina
(1748) e Anti-Seneca (1750).
Bibliogr.: Un’ampia bibliografia di e su L. si può vedere nell’edizione delle Opere
filosofiche, a cura di S. Moravia, Bari 1974; su L.: F. Picavet, Lamettrie et la
critique allemande, Parigi 1889; G. Tuluop, Lamettrie, médecin-philosophe, Parigi
1938; molto importante, per il contesto in cui si situa l’opera di L. è: A. Vartanian,
Diderot e Descartes, Milano 1956; H. Kirkinen, Les origines de la conception
moderne de l’homme machine, Helsinki 1960; A. Vartanian, Lamettrie’s « Man
machine ». A study in the origins of an idea, Princeton 1960.
LANCASTER (Joseph), educatore inglese (Londra 1778 - New York 1838). Semplice
operaio, aprì nel 1798 nel quartiere londinese di Southwark una scuola elementare
per bambini poveri, adottando il metodo dei monitori, assai simile a quello del
mutuo insegnamento, già praticato da Andrew Bell in una scuola londinese.
Lancaster si proponeva col suo metodo di agevolare l’istruzione dei ragazzi della
classe proletaria, in uno spirito laico e progressista: non era quindi benvisto da
conservatori e anglicani, i quali sostenevano A. Bell. Lancaster dovette anzi vincere
numerose opposizioni e solo con l’aiuto di amici e ammiratori poté superare
numerose gravi difficoltà economiche. Nel 1811, comunque, il metodo di Lancaster
era applicato in numerose scuole elementari britanniche; successivamente si diffuse
in molti paesi europei, tra cui l’Italia, dove venne designato col nome di mutuo
insegnamento, che finì per prevalere ed essere giustamente attribuito a Lancaster,
anche se l’idea originaria era stata di Bell. A causa di difficoltà di diversa natura,
soprattutto finanziaria, nel 1818 Lancaster, che apparteneva ai quaccheri (ed era
detto anche, per antonomasia, il Quacchero), fu costretto a emigrare in America, ove
continuò a diffondere il suo metodo, da lui esposto nell’opera: Sistema inglese di
educazione, più volte riedita.
LANDGREBE (Ludwig), filosofo tedesco (Vienna 1902). Laureatosi in filosofia a
Vienna, dal 1923 al 1930 fu assistente di Husserl. Ha insegnato filosofia nelle
università di Amburgo, Kiel e infine, nel 1956, a Colonia. Il suo pensiero è
fortemente influenzato dall’incontro con Husserl. Nella sua opera principale
(Fenomenologia e metafisica, 1948) egli esamina il problema della storicità della
vita in rapporto alla fenomenologia husserliana. Altre opere: Che cosa significa
oggi per noi la filosofia (1948), Filosofia del contrario (1952), La via della
fenomenologìa. Il problema dell’esperienza originaria (1963).
LANGE (Friedrich Albert), filosofo tedesco (Wald, presso Solingen, 1828 -
Marburgo 1875). Impegnato nella difesa del movimento operaio tedesco, allora agli
esordi, e nella lotta contro la politica bismarckiana, fu coinvolto in vari processi,
finché per sottrarsi all’arresto si rifugiò in Svizzera, a Winterthur (1866). Ritornato
in patria nel 1872, ottenne una cattedra di filosofia all’università di Marburgo. Il
pensiero politico-sociale del Lange, ispirato a un socialismo moderato, è espresso
nello scritto La questione dei lavoratori (1865). La sua opera filosofica più famosa