Page 473 - Dizionario di Filosofia
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cartesiano  (teoria  dell’animale-macchina)  e,  in  morale,  fu  sostenitore  di  un

          edonismo integrale. Opere principali: Storia dell’anima  (1745), L’uomo macchina
          (1748) e Anti-Seneca (1750).
          Bibliogr.: Un’ampia bibliografia di e su L. si può vedere nell’edizione delle Opere
          filosofiche,  a  cura  di  S.  Moravia,  Bari  1974;  su  L.:  F.  Picavet, Lamettrie  et  la

          critique allemande, Parigi 1889; G. Tuluop, Lamettrie, médecin-philosophe, Parigi
          1938; molto importante, per il contesto in cui si situa l’opera di L. è: A. Vartanian,
          Diderot  e  Descartes,  Milano  1956;  H.  Kirkinen, Les  origines  de  la  conception
          moderne  de  l’homme  machine,  Helsinki  1960;  A.  Vartanian, Lamettrie’s  « Man
          machine ». A study in the origins of an idea, Princeton 1960.

          LANCASTER (Joseph), educatore inglese (Londra 1778 - New York 1838). Semplice
          operaio, aprì nel 1798 nel quartiere londinese di Southwark una scuola elementare
          per  bambini  poveri,  adottando  il metodo  dei  monitori,  assai  simile  a  quello  del
          mutuo  insegnamento,  già  praticato  da  Andrew  Bell  in  una  scuola  londinese.
          Lancaster si proponeva col suo metodo di agevolare l’istruzione dei ragazzi della
          classe  proletaria,  in  uno  spirito  laico  e  progressista:  non  era  quindi  benvisto  da

          conservatori e anglicani, i quali sostenevano A. Bell. Lancaster dovette anzi vincere
          numerose  opposizioni  e  solo  con  l’aiuto  di  amici  e  ammiratori  poté  superare
          numerose gravi difficoltà economiche. Nel 1811, comunque, il metodo di Lancaster
          era applicato in numerose scuole elementari britanniche; successivamente si diffuse
          in  molti  paesi  europei,  tra  cui  l’Italia,  dove  venne  designato  col  nome  di mutuo
          insegnamento, che finì per prevalere ed essere giustamente attribuito a  Lancaster,
          anche se l’idea originaria era stata di Bell. A causa di difficoltà di diversa natura,

          soprattutto  finanziaria,  nel  1818  Lancaster,  che  apparteneva  ai  quaccheri  (ed  era
          detto anche, per antonomasia, il Quacchero), fu costretto a emigrare in America, ove
          continuò a diffondere il suo metodo, da lui esposto nell’opera: Sistema inglese di
          educazione, più volte riedita.

          LANDGREBE  (Ludwig),  filosofo  tedesco  (Vienna  1902).  Laureatosi  in  filosofia  a
          Vienna,  dal  1923  al  1930  fu  assistente  di  Husserl.  Ha  insegnato  filosofia  nelle
          università  di  Amburgo,  Kiel  e  infine,  nel  1956,  a  Colonia.  Il  suo  pensiero  è
          fortemente  influenzato  dall’incontro  con  Husserl.  Nella  sua  opera  principale
          (Fenomenologia e metafisica, 1948) egli esamina il problema della storicità della
          vita  in  rapporto  alla  fenomenologia  husserliana.  Altre  opere: Che  cosa  significa
          oggi  per  noi  la  filosofia  (1948), Filosofia  del  contrario  (1952), La  via  della

          fenomenologìa. Il problema dell’esperienza originaria (1963).
          LANGE  (Friedrich  Albert),  filosofo  tedesco  (Wald,  presso  Solingen,  1828  -
          Marburgo 1875). Impegnato nella difesa del movimento operaio tedesco, allora agli
          esordi, e nella lotta contro la politica bismarckiana, fu coinvolto in vari processi,

          finché per sottrarsi all’arresto si rifugiò in Svizzera, a Winterthur (1866). Ritornato
          in  patria  nel  1872,  ottenne  una  cattedra  di  filosofia  all’università  di  Marburgo.  Il
          pensiero politico-sociale del Lange, ispirato a un socialismo moderato, è espresso
          nello scritto La questione dei lavoratori (1865). La sua opera filosofica più famosa
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