Page 431 - Dizionario di Filosofia
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modo  particolare  ha  approfondito  il  concetto  di  individualità  e  messo  in  rilievo

          l’inadeguatezza  della  definizione  puramente  negativa  costruita  sulla  nozione  di
          indivisibilità.  Il  risultato  cui  Leibniz  perviene  è  che  ciò  che  caratterizza
          l’individualità è il fatto di essere completamente, e cioè infinitamente, determinata.
          In altre parole Leibniz sostiene che l’individualità è il punto di intersezione unico di
          una  quantità  infinita  di  determinazioni,  il  che  implica  d’altra  parte  che  solo
          l’intelligenza  infinita  di  Dio  possa  risalire  dal  punto  di  confluenza  a  tutte  le

          condizioni  concomitanti.  In  questa  posizione  c’è  il  pericolo  che  si  faccia
          dell’individuo  un  limite  irraggiungibile  alla  comprensione  (omne  individuum
          ineffabile)  e  che  si  cada  nello  scetticismo,  una  volta  ammesso  che  la  realtà  è
          costituita di individui. Il problema è stato particolarmente dibattuto nelle riflessioni
          sulla storia e sulla possibilità della storiografia come scienza. Il concetto leibniziano
          dell’individuo come totalmente determinato è stato fatto proprio da Hegel e usato per
          designare la totalità stessa del processo dell’idea, lo spirito autocosciente.  Nasce

          così  la  paradossale  espressione  hegeliana  di  individuo  universale,  che  è  riferita
          all’unica individualità completa, cioè al processo universale con la totalità delle sue
          determinazioni,  mentre  i  singoli  momenti  del  processo  sono  tutte  individualità
          incomplete, momenti solo parzialmente autonomi dell’unica realtà. Ma la riflessione
          sulla storia porta successivamente la filosofia, dentro e fuori il solco della tradizione
          hegeliana, a un ripensamento del concetto di individuo ricollocato nella dimensione

          pluralistica,  che  gli  è  senza  dubbio  più  congeniale.  Lo  sforzo  di  distinguere  le  «
          scienze  dello  spirito  »  dalle  scienze  della  natura  chiarisce  che  le  prime  non
          ricercano generalità, leggi di comportamento costante, e che non ha senso costringere
          la varietà del mondo umano entro astratte e incomprensive uniformità.  La storia è
          storia  di  individui,  e  il  compito  della  storiografia  è  quello  di  rivivere  e  di
          comprendere la molteplice e multiforme individualità. Ma mentre il comprendere è
          un’operazione intellettuale, il rivivere, senza il quale la comprensione razionale non

          avrebbe oggetto, è una sorta di esperienza interiore particolare e privilegiata, che
          consente  appunto  di  attingere  l’individualità  infinitamente  determinata.  Dilthey
          introduce il concetto di Erlebnis (l’esperienza rivivente) come organo fondamentale
          delle scienze dell’uomo e Croce nella dialettica dei distinti fa precedere idealmente
          la  conoscenza  dell’universale,  che  è  il  giudizio  storico,  dall’«  intuizione  »  o

          conoscenza  dell’individuale,  senza  la  quale  il  giudizio  si  ridurrebbe  a  una  vuota
          forma senza contenuto. L’Erlebnis e l’ « intuizione » garantiscono la possibilità della
          conoscenza storica e sottraggono l’individualità infinitamente determinata al pericolo
          dell’ineffabilità.
          A  partire  da  Kierkegaard  l’individuo,  la  «  categoria  del  singolo  »,  è  uno  dei
          concettichiave  della  filosofia  dell’esistenza.  Qui  è  in  questione  l’individualità
          dell’uomo, quella singolarità che, a differenza di quanto accade per gli animali, « è
          superiore  alla  sua  specie  ».  L’esistenza  è  individualità:  Kierkegaard  scrive  nel

          Diario che sulla sua pietra tombale vorrebbe incise queste due sole parole: « quel
          singolo ».
          INDIVIDUAZIONE.  La  ricerca  del  principio  di  individuazione,  cioè  di  ciò  che
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