Page 420 - Dizionario di Filosofia
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importanza nella storia letteraria, pur ponendo in discussione fin dai tempi di Seneca
          il problema dell’originalità dell’artista. La soluzione più concordemente accettata è
          quella implicita nella famosa analogia dell’artista con l’ape, la quale, suggendo il
          nettare da fiori diversi e rielaborandolo, produce il miele, che è una sostanza del
          tutto nuova, recante in sé solo un ricordo del profumo di quei fiori. Nel Rinascimento
          italiano, che derivò questa posizione da Francesco Petrarca, si distinsero tuttavia due

          diverse tendenze: quella degli eclettici, che si rifaceva direttamente al  Petrarca, e
          quella  dei  classicisti  più  rigorosi,  che  sottolineava  criticamente  il  pericolo  della
          contaminazione fra i vari modelli (Bembo). La concezione venne poi messa in crisi
          dall’aristotelismo  estetico  del  secondo  Cinquecento,  quando  teorici  quali  il
          Castelvetro e Alessandro Piccolomini sostennero che il poeta non deve uniformarsi
          ad un qualche modello, ma solo alle leggi universali che regolano i generi poetici.
          •  L’imitazione  in  psicologia.  Benché  siano  osservabili  fenomeni  imitativi  negli

          animali, l’imitazione è prerogativa esssenzialmente umana. Secondo alcuni sociologi
          i fenomeni di imitazione cosciente o inconscia svolgono un’azione determinante nello
          sviluppo  mentale  e  sociale  dell’individuo  in  quanto  gli  consentono  di  acquisire
          forme di attività superiore e differenziata. Già nel primo anno di vita si manifestano
          forme imitative: dapprima iI bambino imita se stesso (imitazione di sé  o reazione
          circolare)  ripetendo  atti  compiuti  involontariamente,  poi  passa  all’imitazione  dei

          gesti  di  altre  persone,  quindi  dei  suoni  e  delle  intonazioni  della  voce  umana
          pervenendo così gradualmente all’acquisizione del linguaggio. Verso i tre anni ripete
          gli atteggiamenti dei genitori con cui si identifica. L’imitazione, anche negli adulti, è
          stimolata soprattutto dall’amore per il modello prescelto ma può essere determinata
          anche  dall’invidia,  dalla  gelosia  e  dall’ambizione,  se  il  modello  ha  un  certo
          prestigio.

          IMMAGINAZIONE.  Lo  studio  scientifico  dell’immaginazione,  benché  effettuato  su
          larga scala da psicologi di tutto il mondo, incontra non poche difficoltà, derivanti
          soprattutto  dal  carattere  estremamente  personale  dell’immaginazione  che  rende
          oltremodo difficile unificare le risposte ottenute coi test mentali, strumento principe
          dell’indagine  psicologica.  In  ogni  modo,  si  tende  a  distinguere  l’immaginazione,
          prerogativa  tipicamente  umana,  in imitativa  e creativa,  anche  se  spesso  le  due

          manifestazioni si sovrappongono. L’immaginazione imitativa elabora i dati sensoriali
          che coordina servendosi dei meccanismi associativi e dissociativi per trasformarli in
          complessi che vengono poi ulteriormente perfezionati dall’immaginazione creativa.
          Questa,  considerata  dalla  gran  parte  degli  studiosi  dell’intelligenza  come  una  sua
          importante componente, consente al soggetto di elaborare i dati rappresentativi sino
          a realizzare strutturazioni nuove, come ad es. un’invenzione, una scoperta, un’opera
          d’arte.

          IMMANENTE. Ciò che è interno, insito in un soggetto e, in particolare, nell’uomo; ciò
          che ha in sé il proprio principio e fine; ciò che, facendo parte dell’essenza di un
          soggetto, non può avere esistenza separata da questo. (Contr. TRASCENDENTE.)

          IMMANENTISMO.  La  dottrina  dell’immanenza;  l’insieme  delle  filosofie  che  fanno
          propria la nozione di immanenza.
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