Page 405 - Dizionario di Filosofia
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cura di F. Costa, Milano 1960; La crisi delle scienze europee e la fenomenologia
trascendentale, a cura di E. Filippini, Milano 1961; Idee per una fenomenologia
pura e una filosofia fenomenologica, 3 voll., a cura di E. Filippini, Torino 1965;
Logica formale e trascendentale, a cura di G. D. Neri, Bari 1966; Ricerche logiche,
a cura di G. Piana, Bari 1968; su H.: M. Farber, The foundation of phenomenology,
Cambridge (Mass.), 1943; S. Bachelard, La logique de Husserl, Parigi 1957; Aa.
Vv., Omaggio a Husserl, Milano 1960; C. Sini, La fenomenologia, Milano 1965; R.
Raggiunti, Husserl: dalla logica alla fenomenologia, Firenze 1967.
HUTCHESON (Francis), filosofo inglese (Drumalig, Irlanda del Nord, 1694 -
Glasgow 1746). Ebbe la cattedra di filosofia morale a Glasgow (1729).
Riprendendo le dottrine etiche ed estetiche dello Shaftesbury, sostenne l’affinità del
gusto estetico con il senso morale (moral sense): quest’ultimo decide fra le nostre
inclinazioni contraddittorie ed è il giudice delle azioni morali, il primo movente
delle quali è in un innato sentimento di benevolenza verso gli altri esseri umani. Kant
polemizzò esplicitamente contro la « morale del sentimento » di Hutcheson, ma fece
proprie in parte le sue dottrine estetiche, fondate sulla analoga nozione di un
sentimento del bello, che è principio di un piacere disinteressato. Il pensiero di
Hutcheson è esposto in forma sistematica nel Sistema di filosofia morale, uscito
postumo nel 1755. Fra gli allievi di Hutcheson fu A. Smith.
Bibliogr.: System of moral philosophy, rist.: Nuova York 1968; su H.: W. L. Taylor,
Francis Hutcheson and David Hume as predecessors of Adam Smith, Durham 1965;
G. De Crescenzo, Francis Hutcheson e il suo tempo, Torino ‘1968.