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possibile resistere alle scontrosità bizzarre dell’ospite malato. Poco dopo (1767)
Hume fu nominato sottosegretario di Stato: tenne la carica per due anni e poi si ritirò
definitivamente nella sua Edimburgo. La filosofia di Hume trae spunto
dall’empirismo gnoseologico di Locke e di Berkeley e lo sviluppa originalmente: i
contenuti della mente umana si presentano o come idee o come impressioni; le idee
sono solo impressioni illanguidite; le sostanze, materiali e spirituali, non esistono se
non come associazioni mentali stabili di impressioni e di idee. La fonte dell’ordine e
della relativa regolarità del mondo è solo nella natura umana e la stessa relazione
causale non ha nessuna necessità oggettiva: l’attesa dell’effetto dopo la causa nasce
solo dalla « credenza », un sentimento naturale che non ha altra garanzia oltre quella
fornita dall’« abitudine » e dalla fiducia nell’uniformità della natura. La vita morale
si fonda sull’inclinazione naturale dell’uomo a desiderare anche la felicità ed il
benessere dei propri simili. Della credenza in Dio, infine, non si può dare nessuna
giustificazione razionale ed essa deriva solo da sentimenti, paure e speranze, radicati
da sempre nella natura umana. Lo scetticismo di Hume non ha implicazioni eversive
ed è tutt’altro che ostile al progresso del sapere: esso aspira solo ad introdurre la
consapevolezza dei limiti e l’abito antidogmatico. La natura umana è un complesso
sistema di inclinazioni e di istinti e la ragione, lungi dal pretendere di dominarli,
deve riconoscersi solo come una labile proiezione di quelli. Kant dichiarò il suo
debito con Hume, quando affermò che era stata la lettura del filosofo scozzese a
svegliarlo dal suo « sonno dogmatico ». Hume esercitò una influenza determinante
anche sulla formazione del pensiero economico classico, sia attraverso la sua
amicizia con Adam Smith, sia con i suoi scritti di argomento economico. I più
importanti di questi ultimi trattano della moneta, del commercio internazionale e del
tasso di interesse. A Hume va attribuita la prima formulazione della teoria classica
della ripartizione dell’oro fra gli Stati. Altre opere: Storia naturale della religione*
(1755), Quattro dissertazioni (1757), Autobiografia (1776) e, postumi, Dialoghi
sulla religione naturale (1779) e Sul suicidio e sull’immortalità dell’anima
(1783).
Bibliogr.: The philosophical works of David Hume, a cura di T. H. Green e T. H.
Grose, 4 voll., Aalen 1974 (rist. anastatica dell’edizione del 1874-1875); in italiano:
Opere, a cura di E. Lecaldano e E. Mistretta, 2 voll., Bari 1971; Saggi e trattati, a
cura di M. Dal Pra e E. Ronchetti, Torino 1974; su H. è fondamentale la biografia di
E. C. Mossner, The life of David Hume, Oxford 1970; G. Della Volpe, La filosofia
dell’esperienza di David Hume (1933-1935) ora in Opere complete, vol. II, Roma
1972; N. Kemp Smith, The philosophy of David Hume, Londra 1949; A. L. Leroy,
Hume, Parigi 1953; J. Noxon, Hume’s philosophical development, Oxford 1973; G.
Carabelli, Hume e la retorica dell’ideologia, Firenze 1972; A. Santucci,
Introduzione a Hume, Bari 1971; M. Dal Pra, Hume e la scienza della natura
umana, Bari 1973.
HUSSERL (Edmund), filosofo tedesco (Prossnitz, Moravia, 1859 - Friburgo in
Brisgovia 1938). Dopo aver studiato matematica ed astronomia a Berlino, seguì a
Vienna i corsi di filosofia di F. Brentano, il quale ebbe su di lui una influenza