Page 390 - Dizionario di Filosofia
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Lineamenti della filosofia del diritto: « quello che è razionale è reale, quello che è

          reale è razionale » sembra verificata senza residui. Esso si presenta non come « una
          »  filosofia,  ma  come  «  la  »  filosofia,  un’interpretazione  del  mondo  che  vuole
          soddisfare tutte le esigenze spirituali dell’uomo: il bisogno di capire, l’inquietudine
          morale e il desiderio dell’assoluto.
          L’influenza di  Hegel sulla filosofia posteriore è stata grandissima (v. HEGELISMO).
          L’interpretazione  del  suo  pensiero  si  è  sviluppata  secondo  due  linee  divergenti,

          derivate  essenzialmente  dal  diverso  modo  di  intendere  il  rapporto  tra  la
          Fenomenologia e la successiva costruzione sistematica. Se si pensa che la logica sia
          la verità della fenomenologia, allora il sapere assoluto è la verità della storia umana,
          Hegel appare come un pensatore religioso e la sua filosofia come una sistemazione
          perfetta e conchiusa. Se al contrario si ritiene che la fenomenologia non sia solo una
          propedeutica alla logica e che l’esperienza umana della vita non sia integralmente
          riducibile  al  pensiero,  allora  la  storia  non  si  presenta  più  come  la  rivelazione

          dell’assoluto,  ma  come  la  perennemente  incompiuta  e  rischiosa  realizzazione
          dell’umanità. L’interpretazione « di destra » è quella che conferisce una posizione di
          privilegio alla logica, mentre quella « di sinistra », punto di partenza di elaborazioni
          originali, afferma l’autosufficienza della fenomenologia. La prima è certamente più
          fedele alla lettera di Hegel, la seconda è più aderente allo spirito di un pensatore che
          è vivo non per la vistosa macchinosità del sistema e per la pretesa di collocarsi al

          traguardo del compimento dei tempi, ma all’opposto per il senso drammatico della
          vita e per la visione dell’uomo perennemente impegnato a produrre se stesso e la sua
          storia.
          Altre  opere,  oltre  a  quelle  citate: Lo  spirito  del  cristianesimo  e  il  suo  destino,
          appartenente agli scritti giovanili, e Fede e sapere,  uscito  nel  1802  sul Kritisches
          Journal der Philosophie.

          Bibliogr.:  Sämtliche  Werke,  a  cura  di  G.  Lasson  e  J.  Hoffmeister  (l’edizione
          comprende 30 volumi pubblicati dal 1905 al 1960); altra importante ed. è: Sämtliche
          Werke.  Jubiläumausgabe,  a  cura  di  H.  Glockner,  20  voll.,  Stoccarda  1927-1939;
          attualmente è in corso di pubblicazione un’edizione critica delle opere, a cura di vari
          autori, Gesammelte Werke, 40 voll., Amburgo 1968, e segg.; in italiano: I princìpi di

          Hegel, a cura di E. De Negri, Firenze 1949; Scritti di filosofia del diritto (1802-
          1803), a cura di A. Negri, Bari 1962; Fenomenologia dello spirito, a cura di E. De
          Negri, 2 voll., Firenze 1960; La scienza della logica, a cura di C. Cesa, 2 voll., Bari
          1968; Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, a cura di B. Croce, Bari
          1967; Lineamenti di filosofia del diritto,  Bari  1974; Scritti politici, a cura di  C.
          Cesa, Torino 1972; Lezioni sulla storia della filosofia, a cura di E. Codignola e G.
          Sanna,  4  voll.,  Firenze  1967; Lezioni  sulla  filosofia  della  storia,  a  cura  di  G.

          Calogero  e  C.  Fatta,  4  voll.,  Firenze  1967-1968; Estetica,  a  cura  di  N.  Merker,
          Torino 1967; su H.: la biografia migliore è quella di K. Rosenkranz, Vita di Hegel
          (1844), Firenze 1966; sullo stato attuale degli studi hegeliani sono da vedere: Aa.
          Vv., Incidenza di Hegel, Napoli 1970, e Aa. Vv., L’opera e l’eredità di Hegel, Bari
          1972; tra le altre opere: R. Haym, Hegel und seine Zeit, Berlino 1857; W. Dilthey,
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