Page 385 - Dizionario di Filosofia
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HAMANN (Johann Georg), scrittore e filosofo tedesco (Königsberg 1730-Münster
1788), detto il Mago del Nord (Magus des Nordens) dai contemporanei per il suo
stile oscuro e immaginoso. Ebbe una vita molto varia e agitata, che lo portò a essere
successivamente precettore, mercante, giornalista e impiegato di dogana. Fu amico di
Kant, di Herder e di Jacobi ed ebbe rapporti con molti altri contemporanei illustri. I
motivi che ricorrono più frequentemente nei suoi scritti sono la critica della ragione
illuministica, l’esaltazione della fede come rapporto diretto fra l’uomo e Dio, la
concezione del linguaggio come logos o verbum, e cioè come autorivelazione
dell’Essere, la nozione del « genio » come libera forza creatrice. L’influsso di
Hamann è evidente in Goethe, nell’estetica romantica, in Kierkegaard, in Herder, in
Hegel, in Croce, il quale derive fra l’altro da un’opera di Hamann il titolo di
Aesthetica in nuce, sotto cui pubblicò un saggio redatto per 1 ‘Encyclopaedia
Britannica. Opere principali: Memorabili di Socrate (1759), Crociate di un
filologo (1762), Metacritica del purismo della ragione (1788).
HAMELIN (Octave), filosofo francese (Le Liond’Angers, Maine e Loira, 1856-
Hucket, Lande, 1907). Insegnò storia della filosofia antica alla Scuola normale
superiore e alla Sorbona. Il suo Saggio sugli elementi principali della
rappresentazione (1907), composto come tesi di dottorato e dedicato al suo maestro
C. Renouvier, è considerata una delle opere più significative del movimento
neokantiano. Molti dei suoi corsi universitari sono stati pubblicati in volumi
postumi: fra essi Il sistema di Cartesio (1911) e Il sistema di Aristotele (1920).
HAMILTON (sir William), filosofo scozzese (Glasgow 1788 - Edimburgo 1856). Fu
inizialmente avvocato e giunse alla filosofia attraverso lo studio dei grandi pensatori
tedeschi, risentendo dell’influenza di Reid e più profondamente di quella di Kant.
Insegnò all’università di Edimburgo a partire dal 1821. Nel suo Saggio sulla
filosofia dell’incondizionato (1829) sostenne che l’assoluto, del quale la mente
umana non può negare la realtà, non è conoscibile e nemmeno pensabile: solo nella
credenza esso si rivela all’uomo e perciò la fede è superiore alla ragione. Gli studi
di logica dello Hamilton hanno avuto una parte importante nello sviluppo della
logica formale moderna. Del peso dello Hamilton nella cultura inglese del suo tempo
fornisce una riprova anche il volume polemico di J. Stuart Mill: Crìtica della
filosofia di Hamilton. Le sue opere maggiori sono: Discussioni sulla filosofia, la
letteratura e l’educazione (1852) e le Lezioni di metafisica e di logica (postume,
1858-1860).
HAMPSHIRE (Stuart Newton), filosofo inglese (Liverpool 1914). Laureatosi in
filosofia a Oxford, insegnò per un certo tempo in questa università. Appartiene alla
corrente analitica della filosofia inglese moderna, senza tuttavia credere che la
filosofia debba limitarsi a distinguere e descrivere i diversi tipi di linguaggio
attuale. Egli sostiene invece che il filosofo deve chiarire le relazioni tra i concetti
più universali (esistenza, verità, eoc.) presupposti dal pensiero e dal linguaggio
umani. Opere principali: Spinoza (1951), La libertà dell’individuo (1965).
HAN FEI, filosofo cinese (300-233 circa a.C.), autore dell’opera Han Fei tzû, nella