Page 384 - Dizionario di Filosofia
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HAECKEL (Ernst), naturalista tedesco (Potsdam 1834 - Jena 1919). Insegnò zoo’ogia
all’università di Jena (1865). Conosciuto Darwin nel 1866, divenne uno dei più
accesi sostenitori della sua teoria, che sviluppò e mise in relazione con
l’embriologia. Con la formulazione (1866) della « legge biogenetica fondamentale »,
secondo cui lo sviluppo dell’individuo riassume l’evoluzione del gruppo cui esso
appartiene, ebbe inoltre il grande merito di far partecipe l’embriologia degli influssi
innovatori dell’evoluzionismo. In particolare si dedicò allo studio dell’embriologia
degli organismi inferiori (protozoi, spugne, celenterati, ecc.) comparata a quella
degli organismi superiori; tale studio lo portò all’enunciazione della « teoria della
gastrea » che informò le ricerche embriologiche per circa mezzo secolo. Grande
ammiratore di Goethe, si ispirò alla filosofia della natura del romanticismo,
sviluppandola nel senso di un monismo materialistico e meccanicistico rigoroso.
Vanno ricordate anche le sue prese di posizione politiche, improntate a un
radicalismo democratico decisamente antibismarckiano.
Lasciò un gran numero di opere, fra cui: Morfologia generale degli organismi
(1866), Storia della creazione degli esseri organizzati secondo le leggi naturali
(1868), Antropogenia o Storia dell’evoluzione umana (1874), Prove del
trasformismo.
Bibliogr.: In italiano sono tradotte: Storia della creazione naturale, a cura di M.
Lessona, Torino 1892; Antropogenia o storia dell’evoluzione umana, a cura di D.
Rosa, Torino 1895; Il monismo quale vincolo fra religione e scienza, a cura di A.
Herlitska, Torino 1895; I problemi dell’universo, a cura di E. Morselli. Torino
1904; su H.: L. A. Dumont, Haeckel et la théorie de l’évolution en Allemagne,
Parigi 1873; D. H. de Grood, Haeckel’s theory of the unity of nature, Boston 1965.
HALBWACHS (Maurice), matematico e sociologo francese (Reims 1877 -
Buchenwald 1945). Fu allievo di Durkheim e professore alle università di Caen
(1918), Strasburgo (1919) e Parigi (dal 1935). Studiò in modo particolare i livelli di
vita e l’evoluzione dei bisogni e giunse a una concezione delle classi sociali vicina a
quella marxistica, continuando d’altra parte a condividere con sfumature personali la
tesi del Durkheim sulle « rappresentazioni collettive », cioè sulla presenza
preminente nell’individuo delle norme e dei canoni imposti dalla società. I suoi
lavori sulla memoria considerata come fatto sociale, nei quali egli affrontò il
delicato problema dei rapporti fra psicologia e sociologia, ebbero una risonanza
notevole. Fu anche uno specialista del calcolo delle probabilità e della statistica
applicata ai fenomeni sociali. Opere principali: La classe operaia e i livelli di vita,
tesi di dottorato (1913), La teoria dell’uomo medio (1919), Le cornici sociali della
memoria (1925), Le cause del suicidio (1930), L’evoluzione dei bisogni nelle
classi sociali (1933), Morfologia sociale (1934), Abbozzo di una psicologia delle
classi sociali (1938), Psicologia collettiva (1942), Memoria e società (postuma,
1949).