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          HAECKEL (Ernst), naturalista tedesco (Potsdam 1834 - Jena 1919). Insegnò zoo’ogia
          all’università  di  Jena  (1865).  Conosciuto  Darwin  nel  1866,  divenne  uno  dei  più
          accesi  sostenitori  della  sua  teoria,  che  sviluppò  e  mise  in  relazione  con
          l’embriologia. Con la formulazione (1866) della « legge biogenetica fondamentale »,

          secondo cui lo sviluppo dell’individuo riassume l’evoluzione del gruppo cui esso
          appartiene, ebbe inoltre il grande merito di far partecipe l’embriologia degli influssi
          innovatori dell’evoluzionismo. In particolare si dedicò allo studio dell’embriologia
          degli  organismi  inferiori  (protozoi,  spugne,  celenterati,  ecc.)  comparata  a  quella
          degli organismi superiori; tale studio lo portò all’enunciazione della « teoria della
          gastrea  »  che  informò  le  ricerche  embriologiche  per  circa  mezzo  secolo.  Grande
          ammiratore  di  Goethe,  si  ispirò  alla  filosofia  della  natura  del  romanticismo,

          sviluppandola  nel  senso  di  un  monismo  materialistico  e  meccanicistico  rigoroso.
          Vanno  ricordate  anche  le  sue  prese  di  posizione  politiche,  improntate  a  un
          radicalismo democratico decisamente antibismarckiano.
          Lasciò  un  gran  numero  di  opere,  fra  cui: Morfologia  generale  degli  organismi
          (1866), Storia della creazione degli esseri organizzati secondo le leggi naturali
          (1868), Antropogenia  o  Storia  dell’evoluzione  umana                       (1874), Prove  del

          trasformismo.
          Bibliogr.:  In  italiano  sono  tradotte: Storia della creazione naturale, a cura di  M.
          Lessona, Torino 1892; Antropogenia o storia dell’evoluzione umana, a cura di D.
          Rosa, Torino 1895; Il monismo quale vincolo fra religione e scienza, a cura di A.
          Herlitska,  Torino  1895; I  problemi  dell’universo,  a  cura  di  E.  Morselli.  Torino

          1904;  su  H.:  L.  A.  Dumont, Haeckel  et  la  théorie  de  l’évolution  en  Allemagne,
          Parigi 1873; D. H. de Grood, Haeckel’s theory of the unity of nature, Boston 1965.
          HALBWACHS  (Maurice),  matematico  e  sociologo  francese  (Reims  1877  -
          Buchenwald  1945).  Fu  allievo  di  Durkheim  e  professore  alle  università  di  Caen

          (1918), Strasburgo (1919) e Parigi (dal 1935). Studiò in modo particolare i livelli di
          vita e l’evoluzione dei bisogni e giunse a una concezione delle classi sociali vicina a
          quella marxistica, continuando d’altra parte a condividere con sfumature personali la
          tesi  del  Durkheim  sulle  «  rappresentazioni  collettive  »,  cioè  sulla  presenza
          preminente  nell’individuo  delle  norme  e  dei  canoni  imposti  dalla  società.  I  suoi
          lavori  sulla  memoria  considerata  come  fatto  sociale,  nei  quali  egli  affrontò  il
          delicato  problema  dei  rapporti  fra  psicologia  e  sociologia,  ebbero  una  risonanza

          notevole.  Fu  anche  uno  specialista  del  calcolo  delle  probabilità  e  della  statistica
          applicata ai fenomeni sociali. Opere principali: La classe operaia e i livelli di vita,
          tesi di dottorato (1913), La teoria dell’uomo medio (1919), Le cornici sociali della
          memoria  (1925), Le  cause  del  suicidio  (1930), L’evoluzione  dei  bisogni  nelle
          classi sociali (1933), Morfologia sociale (1934), Abbozzo di una psicologia delle
          classi sociali  (1938), Psicologia collettiva  (1942), Memoria e società (postuma,

          1949).
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