Page 374 - Dizionario di Filosofia
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Saggio  sull’ineguaglianza  delle  razze  umane  (1853-1855).  Idea  conduttrice  del

          saggio è che esiste una gerarchia tra le razze e che la purezza della razza ariana è da
          cercare solamente tra i « Germani », corrispondenti non già ai Tedeschi attuali, ma ai
          biondi dolicocefali dell’Inghilterra, del  Belgio e del  Nord della  Francia.  Priva di
          rigore scientifico e passata inosservata al suo apparire, questa dottrina fu diffusa da
          scrittori tedeschi che intendevano metterla al servizio delle ambizioni pangermaniste.
          A Gobineau si rivolsero pure gli antisemiti tedeschi e i nazionalsocialisti per cercare

          fondamenti scientifici alle loro teorie.
          Bibliogr.: Per un’analisi dell’opera e dell’influenza esercitata dal G. occorre rifarsi
          a G. Lukács, La distruzione della ragione, Torino 1959.

          GÖDEL (Kurt), matematico e filosofo cecoslovacco (Brno 1906 - Princeton 1978).
          Professore dal 1933 al 1938 di matematica all’università di Vienna, fece parte del

          circolo  di  Vienna*.  Emigrato  negli  Stati  Uniti  nel  1938,  fu  membro  permanente
          dell’Institute for Advanced Study di Princeton. È del 1931 una sua memoria (Sulle
          proposizioni  formalmente  indecidibili  dei  Principia  Mathematica  e  dei  sistemi
          affini) di fondamentale importanza nella logica matematica moderna: vi si stabilisce
          un  teorema  (teorema  di  Gödel)  che  afferma  essere  impossibile  provare  la  non
          contraddittorietà di un sistema logicomatematico (per es. l’aritmetica) avvalendosi
          del  linguaggio  proprio  al  sistema  in  esame.  Per  provare  tale  asserto  nel  caso
          dell’aritmetica,  Godei  formalizzò  gli  elementi  sintattici  logici  sotto  forma  di

          operazioni  aritmetiche  (gödelizzazione).  Per  valutare  in  un  esempio  la  portata
          rivoluzionaria  di  questo  teorema,  basta  pensare  che  esso  esclude a  priori  la
          possibilità  per  un  calcolatore  elettronico  di  sostituirsi  completamente  al  cervello
          umano.

          Bibliogr.: Per una introduzione all’argomentazione di G., e un’ulteriore bibliografia
          è da vedere: E. Nagel e J. R. Newman, La prova di Godei, Torino 1961.
          GOLDMANN (Lucien), filosofo, sociologo e critico francese (Bucarest 1913 - Parigi
          1970).  Diresse  all’Ecole  pratique  des  hautes  études  della  Sorbona  i  corsi  di
          sociologia della letteratura e della filosofia. Alla base del suo pensiero sono Marx e

          Lukács, ma anche, contemporaneamente, la psicoanalisi e l’epistemologia genetica di
          Piaget. Nella sua opera principale, Le dieu caché. Etude sur la vision tragique dans
          les Pensées de Pascal et dans le théâtre de Racine (1955, trad. it. Pascal e Racine),
          egli  cerca,  sulla  scia  di  Lukács,  di  applicare  in  modo  organico  e  sistematico  la
          critica  letteraria  alla  sociologia  della  letteratura.  La  sua  ricerca,  condotta  con  «

          metodo strutturalistagenetico », come egli stesso lo definisce nella sua opera Per una
          sociologia del romanzo (1964), è volta a delineare una « visione del mondo » che
          permetta di verificare l’omologia tra fenomeni letterari, ideologici e sociali. Altre
          opere: Scienze  umane  e  filosofia  (1952), L’illuminismo  e  la  società  moderna
          (1964), Le due avanguardie (1966), Strutture mentali e creazione culturale (1971,
          postumo).

          GOMPERZ  (Heinrich),  filosofo  austriaco  (Vienna  1873  -  Los  Angeles  1942).
          Professore       all’università       di     Vienna       (1920-1934),        seguì      l’indirizzo
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