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Saggio sull’ineguaglianza delle razze umane (1853-1855). Idea conduttrice del
saggio è che esiste una gerarchia tra le razze e che la purezza della razza ariana è da
cercare solamente tra i « Germani », corrispondenti non già ai Tedeschi attuali, ma ai
biondi dolicocefali dell’Inghilterra, del Belgio e del Nord della Francia. Priva di
rigore scientifico e passata inosservata al suo apparire, questa dottrina fu diffusa da
scrittori tedeschi che intendevano metterla al servizio delle ambizioni pangermaniste.
A Gobineau si rivolsero pure gli antisemiti tedeschi e i nazionalsocialisti per cercare
fondamenti scientifici alle loro teorie.
Bibliogr.: Per un’analisi dell’opera e dell’influenza esercitata dal G. occorre rifarsi
a G. Lukács, La distruzione della ragione, Torino 1959.
GÖDEL (Kurt), matematico e filosofo cecoslovacco (Brno 1906 - Princeton 1978).
Professore dal 1933 al 1938 di matematica all’università di Vienna, fece parte del
circolo di Vienna*. Emigrato negli Stati Uniti nel 1938, fu membro permanente
dell’Institute for Advanced Study di Princeton. È del 1931 una sua memoria (Sulle
proposizioni formalmente indecidibili dei Principia Mathematica e dei sistemi
affini) di fondamentale importanza nella logica matematica moderna: vi si stabilisce
un teorema (teorema di Gödel) che afferma essere impossibile provare la non
contraddittorietà di un sistema logicomatematico (per es. l’aritmetica) avvalendosi
del linguaggio proprio al sistema in esame. Per provare tale asserto nel caso
dell’aritmetica, Godei formalizzò gli elementi sintattici logici sotto forma di
operazioni aritmetiche (gödelizzazione). Per valutare in un esempio la portata
rivoluzionaria di questo teorema, basta pensare che esso esclude a priori la
possibilità per un calcolatore elettronico di sostituirsi completamente al cervello
umano.
Bibliogr.: Per una introduzione all’argomentazione di G., e un’ulteriore bibliografia
è da vedere: E. Nagel e J. R. Newman, La prova di Godei, Torino 1961.
GOLDMANN (Lucien), filosofo, sociologo e critico francese (Bucarest 1913 - Parigi
1970). Diresse all’Ecole pratique des hautes études della Sorbona i corsi di
sociologia della letteratura e della filosofia. Alla base del suo pensiero sono Marx e
Lukács, ma anche, contemporaneamente, la psicoanalisi e l’epistemologia genetica di
Piaget. Nella sua opera principale, Le dieu caché. Etude sur la vision tragique dans
les Pensées de Pascal et dans le théâtre de Racine (1955, trad. it. Pascal e Racine),
egli cerca, sulla scia di Lukács, di applicare in modo organico e sistematico la
critica letteraria alla sociologia della letteratura. La sua ricerca, condotta con «
metodo strutturalistagenetico », come egli stesso lo definisce nella sua opera Per una
sociologia del romanzo (1964), è volta a delineare una « visione del mondo » che
permetta di verificare l’omologia tra fenomeni letterari, ideologici e sociali. Altre
opere: Scienze umane e filosofia (1952), L’illuminismo e la società moderna
(1964), Le due avanguardie (1966), Strutture mentali e creazione culturale (1971,
postumo).
GOMPERZ (Heinrich), filosofo austriaco (Vienna 1873 - Los Angeles 1942).
Professore all’università di Vienna (1920-1934), seguì l’indirizzo