Page 355 - Dizionario di Filosofia
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GARNIER  (Adolphe),  filosofo  e  psicologo  francese  (Parigi  1801  -  Jouy-en-Josas,
          Senna e  Oise, 1864).  Nel 1838 fu nominato professore alla  Scuola normale e nel
          1845 ebbe la cattedra di filosofia alla Sorbona. Appartenne alla scuola eclettica e
          rivolse  la  sua  attenzione  ai  fenomeni  della  sensibilità  e  della  volontà  e  dimostrò
          finezza  e  penetrazione  singolari  nell’analisi  dell’amore,  della  percezione  e  della
          credenza.  Opere  principali: Sommario  di  filosofia  (1830), La  psicologia  e  la

          frenologia comparate  (1839), Critica  della  filosofia  di  T.  Reid  (1840), Trattato
          delle facoltà dell’anima (1852), Storia della morale nell’antichità (1867).
          GASSENDI  (Pierre  GASSEND,  detto),  filosofo,  astronomo  e  fisico  francese
          (Champtercier, presso Digne, 1592 - Parigi 1655). Nel 1617 fu ordinato sacerdote e
          ottenne  nello  stesso  anno  una  cattedra  all’università  di  Aix.  Per  quanto  fosse

          prevosto della cattedrale di Digne fin dal 1626, la sua residenza abituale fu Parigi,
          dove entrò in relazione con numerosi scienziati, fra quelli che si riunivano all’Hôtel
          des  Monnaies  (la  zecca  parigina).  Insegnò  matematica  al  Collegio  di  Francia  dal
          1645  al  1648.  La  sua  prima  opera: Exercitationes  paradoxicae  adversus
          Aristoteleos  (1624)  elenca  le  incongruenze  della  fisica  e  della  metafisica  di
          Aristotele.  Nel De  vita  et  moribus  Epicuri  (1647)  e  nel Syntagma  philosophiae

          Epicuri (1659) fa proprie le posizioni dell’atomismo classico (al quale era giunto
          attraverso  un’appassionata  lettura  di  Lucrezio),  correggendole  quel  tanto  che
          consenta di armonizzarle con la dottrina del cristianesimo. Per Gassendi gli atomi
          non esistono da sempre, ma sono stati generati da Dio, che ha predisposto le leggi
          della loro aggregazione e disgregazione. Anche l’etica epicurea del « piacere stabile
          » e della limitazione dei bisogni viene abbastanza agevolmente portata a coincidere
          con l’ascetismo cristiano. Gassendi scrisse nel 1625 a Galileo per manifestargli la

          sua incondizionata ammirazione. Egli è anche autore delle famose Quinte Obiezioni
          alle Meditazioni di Cartesio, in cui la sua critica è prevalentemente rivolta contro il
          dubbio cartesiano e contro il carattere soggettivo del criterio di verità. Ne seguì una
          lunga polemica, nella quale Cartesio mantenne un atteggiamento piuttosto altezzoso e
          sprezzante,  fino  alla  pacificazione  combinata  da  comuni  amici.  L’influenza  di
          Gassendi sui « libertini » e sugli « epicurei » (che oggi si indicherebbero meglio

          come  liberi  pensatori  e  seguaci  di  una  morale  laica)  fu  notevole  e  giunse  fino  ai
          grandi maestri dell’Illuminismo (per es. Diderot).
          Bibliogr.: Opera omnia, 6 voll., Lione 1658; Dissertations en forme de paradoxes
          contre  les  aristotéliciens,  a  cura  di  B.  Rochot,  Parigi  1959; Recherches
          métaphysiques,  a  cura  di  B.  Rochot,  Parigi  1962;  su  G.:  J.  Bougerel, Vie  de

          Gassendi, Parigi 1737; P. F. Thomas, La philosophie de Gassendi, Parigi 1889; G.
          S.  Brett, The  philosophy  of  Gassendi,  Londra  1908;  B.  Rochot, Les  travaux  de
          Gassendi sur Epicure et sur l’atomisme,  Parigi 1944;  T.  Gregory, Scetticismo ed
          empirismo. Studio su Gassendi, Bari 1961.

          GAUNILÓNE,  filosofo  francese  (fine  del X  sec.  -  †  dopo  il  1073).  Figlio
          dell’intendente della città di  Tours, divenne prima del 1023, nonostante che fosse
          laico e sposato, tesoriere e prevosto di San Martino di Tours. Verso il 1064 prese
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