Page 354 - Dizionario di Filosofia
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GALLUPPI (Pasquale), filosofo italiano (Tropea, Catanzaro, 1770 - Napoli 1846). Di
          nobile  famiglia,  insegnò  per  molti  anni  filosofia  all’università  di  Napoli.  Gli  va
          riconosciuto in primo luogo il merito d’aver contribuito più di ogni altro dei suoi
          contemporanei  allo  svecchiamento  e  alla  sprovincializzazione  della  cultura
          filosofica italiana. Cartesio, Locke, Hume, Kant, Condillac, Reid furono da lui fatti
          conoscere,  soprattutto  con  le  chiare  sintesi  contenute  nelle Lettere  filosofiche*

          (1827).  Come  pensatore  autonomo,  il  Galluppi  è  prevalentemente  interessato  al
          superamento delle conclusioni soggettivistiche e scettiche, che a lui paiono tipiche di
          tutta la gnoseologia moderna, non esclusa quella kantiana. La via d’uscita che egli
          sceglie è assai vicina a quella della cosiddetta filosofia del « senso comune » di T.
          Reid.  Ci  sono  fatti  primitivi,  immediatamente  attestati  dall’esperienza,  che  non
          possono essere revocati in dubbio. Per es., alla coscienza è immediatamente presente
          l’esistenza dell’io; la sensazione attesta l’esistenza e la realtà del mondo esterno; la

          riflessione  sulla  sensazione  constata  la  distinzione  «  del  me  e  del  fuori  di  me  ».
          Volgere  in  dubbio  certezze  così  immediate  ed  evidenti  è  vano  e  improduttivo
          sofisticare. E come la sensazione rende certi dell’esistenza del mondo esterno, così
          la « coscienza intima » attesta l’esistenza delle idee universali. L’analisi di questi
          dati  originari  prova  inoltre  la  necessità  dell’esistenza  di  Dio.  La  scienza  è  per  il
          Galluppi  il  procedimento  sintetico  attraverso  cui  il  raziocinio  ricostruisce

          adeguatamente,  dopo  che  l’analisi  li  ha  scomposti,  tutti  i  dati  dell’esperienza
          primitiva e originaria. Anche la legge morale è attestata dalla coscienza, come un
          elemento costitutivo dell’io. La norma morale trova il suo primo fondamento nella
          natura umana, ma bisogna anche aggiungere che essa è stata posta in noi da Dio ed è
          conforme alla sua volontà. Altre opere: Sull’analisi e sulla sintesi  (1807), Saggio
          filosofico  sulla  critica  della  conoscenza  (1819-1832), Lezioni  di  logica  e
          metafisica  (1832-1836), Filosofia  della  volontà  (1832-1840), Considerazioni

          filosofiche sull’idealismo trascendentale e sul razionalismo assoluto (1841).
          Bibliogr.: Lettere filosofiche, a cura di A. Guzzo, Firenze 1923; su G.: V. Lastrucci,
          P.  Galluppi,  studio  critico,  Firenze  1890;  G.  Gentile, Galluppi  giacobino?,  «
          Rassegna storica del risorgimento », 1914; M. A. Rocchi, P. Galluppi storico della

          filosofia, Palermo 1934; E. Vigorita, Genovesi, Galluppi, Spaventa, Napoli 1938; E.
          Cardone, La teologia razionale di P. Galluppi, Palmi 1959; D. Cioccoli, Il concetto
          di storia della filosofia nelle ricerche storiche di P. Galluppi, Urbino 1964.
          GARIN  (Eugenio),  filosofo  e  storico  della  filosofia  italiano  (Rieti  1909).  Insegna
          storia della filosofia all’università di Firenze. Dopo ricerche sulla filosofia inglese

          del  Seicento  e  del  Settecento,  si  è  dato  a  studiare  il  pensiero  umanistico  e
          rinascimentale  nei  suoi  rapporti  con  il  mondo  medievale  e  negli  aspetti  che
          costituiscono  il  presupposto  della  nuova  scienza  mondana.  Opere  principali:
          Giovanni  Pico  della  Mirandola  (1937), Il  Rinascimento  italiano  (1941), La
          filosofia  italiana  (1947), Dal  Medioevo  al  Rinascimento  (1950), L’umanesimo
          italiano  (1952), Medioevo e Rinascimento  (1954), Cronache di filosofia italiana

          (1955), La  filosofia  come  sapere  storico  (1959).  Ha  curato  inoltre  numerose
          edizioni di testi umanistici.
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