Page 341 - Dizionario di Filosofia
P. 341

(1961), Nascita  della  clinica  (1963), Le  parole  e  le  cose,  un’archeologia  delle

          scienze umane (1966), Archeologia del sapere (1969).
          FOURIER (Charles), filosofo ed economista francese (Besançon 1772 - Parigi 1837).
          Esponente del cosiddetto « socialismo utopistico », teorizzò una singolare forma di
          associazionismo.  Partendo da un’analisi delle passioni umane, naturalmente buone

          perché  volute  da  Dio,  e  convinto  che  una  giusta  organizzazione  sociale  dovesse
          essere  foedata  sulla  ricerca  dei  mezzi  atti  a  soddisfarle,  pensava  di  sostituire
          all’ingiusta e irrazionale organizzazione sociale esistente una società conforme alla
          legge provvidenziale di « attrazione » instaurando un sistema di « armonia universale
          »  basato  sul  principio  dell’associazione  spontanea.  Propugnando  un  ritorno  alla
          produzione  agricola,  auspicava  la  creazione  di  comunità  (falangi)  organizzate  in
          modo  tale  da  soddisfare  le  esigenze  delle  diverse  inclinazioni  degli  individui.  In

          ogni  falange,  composta  da  1620  persone,  si  dovevano  trovare  associati
          armonicamente tutti i diversi caratteri così da ottenere l’equilibrio tra gli interessi
          dei singoli e quelli della collettività. La falange avrebbe abitato in un falansterio,
          grande  edificio  completamente  attrezzato  di  servizi  comuni  e  circondato  da  un
          terreno coltivabile di circa 5.000 acri, e sarebbe stata governata da un uniarca. Tutti
          i falansteri si sarebbero poi dovuti riunire in una specie di confederazione sotto un

          omniarca  incaricato  del  coordinamento  generale  e  residente  a  Costantinopoli.  La
          comunità avrebbe dovuto produrre non per lo scambio ma per il proprio consumo.
          Ogni abitante e comproprietario del falansterio sarebbe stato libero di scegliere il
          tipo  di  attività più  gradito  poiché  il  lavoro  (organizzato  per  gruppi  di  volontari)
          doveva essere piacevole e attraente. Gli utili della produzione sarebbero stati così
          ripartiti: 5/12 al lavoro, 4/12 al capitale e 3/12 al talento.  Le principali opere di
          Fourier sono: Teoria dei quattro movimenti e dei destini generali (1808), Trattato

          di  associazione  domestica  e  agricola  (1822,  ristampato  con  il  titolo Teoria
          dell’unità  universale) , Nuovo  mondo  industriale  e  societario  (1829), La  falsa
          industria (1835-1836).
          Bibliogr.:  Oeuvres complètes de  Charles  Fourier, 12 voll.,  Parigi 1966-1968; in

          italiano: Teoria  dei  quattro  movimenti.  Il  nuovo  mondo  amoroso,  a  cura  di  I.
          Calvino, Torino 1971; Su F.: S. Rota Ghibaudi, Il socialismo “utopistico”, in Storia
          delle idee politiche, economiche e sociali, diretta da L. Firpo, vol. V, Torino 1972;
          E. Villey, Charles Fourier. L’homme et son oeuvre, Parigi 1898; C. Gide, Fourier
          précurseur de la coopération,  Parigi  1924;  E.  Poisson, Fourier,  Parigi  1932; A.
          Vergez, Fourierz,  Parigi  1969;  M.  Larizza, Anarchici  e  anarchia  nel  mondo
          contemporaneo, Torino 1971.

          FOURIERISMO. Sistema filosofico ed economico di Fourier* e dei suoi seguaci.
          I suoi principali esponenti furono: in Francia, Victor-Prosper Considérant, direttore
          di  due  giornali, Le Phalanstère  e La  Phalange, e  Jean-Baptiste-André  Godin che
          costituì a Guisa nel 1880 un famoso « familisterio » rimasto in funzione sino al 1914;

          in Inghilterra, Hugh Doherty, che fondò un periodico fourierista, The morning Star;
          negli  Stati  Uniti,  dove  venne  fondata  una  comunità  di  ispirazione  fourierista,  la
          Brook Farm (1832), Albert Brisbane.
   336   337   338   339   340   341   342   343   344   345   346