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FLUDD o FLUD (Robert), latinizzato in Robertus de Fluctibus, medico e teosofo
inglese (Milgate, Kent, 1574-Londra 1637). Tra le sue numerose opere un’Apologia
dei Rosacroce (1616) e la Philosophia mosaica pubblicata postuma (1638). In
polemica con Keplero e Mersenne, fu a sua volta attaccato da Gassendi. Fu uno dei
più famosi esponenti della tradizione magico-occultista, che si opponeva ai metodi
di ricerca della nuova scienza sperimentale.
FOERSTER (Friedrich Wilhelm), filosofo e pedagogista tedesco (Berlino 1869-
Kilchberg, Svizzera, 1966). Professore di pedagogia a Monaco di Baviera, si rifugiò
a Zurigo durante la prima guerra mondiale, per le proteste suscitate in patria dal suo
atteggiamento pacifista. Dopo l’avvento del nazismo emigrò definitivamente a New
York. La sua dottrina pedagogica è ispirata all’ideale della totalità armonica della
persona e si fonda sull’accettazione della trascendenza cristiana. Fra gli scritti
pedagogici vanno ricordati L’istruzione della gioventù (1894), L’arte della vita
(1904), Etica e pedagogia sessuale (1907), La condotta delta vita (1909); fra quelli
politici La mia lotta contro la Germania militaristica e nazionalistica (1920) e
L’Europa e la questione tedesca (1937).
FONSECA (Pedro DA), filosofo portoghese (Cortizada, presso Crato, 1528 - Lisbona
1599). Entrato nel 1548 nella Compagnia di Gesù, insegnò filosofia con tale
successo da meritare l’appellativo di ARISTOTELE PORTOGHESE. Scrisse: Institutiones
dialecticarum libri VIII (1564, ristampate più di trenta volte) e Commentaria in
libros metaphysicorum Aristotelis (1577-1589, ristampato nel 1594) e fu tra i
redattori della Ratio studiorum (1598). Molina derivò da lui la dottrina della
cosiddetta « scienza media » o « mista », tentativo di conciliazione fra il libero
arbitrio e la predestinazione.
FONTENELLE (Bernard LE BOVIER DE), scrittore francese (Rouen 1657 - Parigi
1757). Educato da. Thomas Corneille, suo zio, passò presto a Parigi, dove il
successo gli fu assicurato da brillanti scritti in prosa, quali i Dialoghi dei morti
(1683) d’intonazione scettica, e la Digressione sugli antichi e sui moderni (1688),
nella quale, in polemica con La Bruyère sostenne la teoria del progresso. Con le
Conversazioni sulla pluralità dei mondi (1686), per la chiarezza dell’esposizione e
l’ingegnosità delle esemplificazioni si qualificò come un grande volgarizzatore della
scienza; un anno dopo si dimostrò buon divulgatore della teologia, nella Storia degli
oracoli (1687), opera che, pur nel rispetto della fede cristiana, si propose di
spiegare naturalisticamente le profezie. Segretario perpetuo dell’Accademia delle
scienze (1699-1740), proclamò per la prima volta nella Prefazione alla storia
dell’Accademia il principio della solidarietà delle scienze e quello della costanza
delle leggi di natura,
Bibliogr.: Oeuvres, a cura di G. B. Depping, 3 voll., Parigi 1818; in italiano:
Conversazioni sulla pluralità dei mondi e I dialoghi dei morti, a cura di M.
Meschini, Milano 1945; su F.: J. R. Carré, La philosophie de Fontenelle ou le
sourire de la raison, Parigi 1932; G. Canguilhem, Études d’histoire et de
philosophie des sciences, 1968; J.-F. Counillon, Fontenelle, écrivain, savant,