Page 339 - Dizionario di Filosofia
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philosophe, Parigi 1959.

          FORMA.  Nella  filosofia  aristotelica  e  scolastica,  principio  sostanziale  che
          caratterizza  l’essere  determinandone  la  natura  specifica  (in  opposizione  alla
          materia, che è l’essere nella sua indeterminatezza).
          Nella  tradizione  aristotelica  la forma  è,  in  unione  con  la  materia,  la  condizione

          costitutiva di ogni individuo reale. Per Aristotele materia e forma sono inscindibili e
          la seconda rappresenta l’atto, la realizzazione della materia, intesa come potenza o
          possibilità:  così  l’anima  è  la  forma  del  corpo.  Nella  correzione  scolastica
          dell’aristotelismo si parla anche di forme « separate » e di forme « sussistenti »,
          intendendo  con  tali  espressioni  le  forme  che  esisterebbero  senza  unione  con  la
          materia (come le idee della mente di Dio, le creature angeliche, ecc.). La discussione
          intorno al concetto aristotelico di forma è continuata fino agli inizi della filosofia
          moderna. Ancora per Kant c’è la materia, o contenuto delle nostre rappresentazioni,

          e  c’è  la  forma,  cioè  l’elemento  universale  che  unifica  e  coordina  la  varietà  dei
          contenuti rappresentativi. Quando, d’altra parte, il neoidealismo italiano parla di «
          forme dello spirito » (Croce), intende la parola « forma » nel senso del vario « modo
          di manifestarsi » dell’unica realtà che è lo Spirito. Nell’ambito della terminologia
          strettamente logica la forma indica la struttura invariante del discorso in rapporto

          alla varietà dei riferimenti possibili. Parlare « in forma » significa scolasticamente
          esprimersi  rispettando  rigorosamente  le  regole  dell’inferenza,  e  in  generale
          collocando al posto dovuto le premesse e le conclusioni. Infine anche nella logica
          moderna la parola forma indica l’insieme delle relazioni generali che costituiscono
          l’oggetto specifico della logica, in quanto scienza di forme, e non di contenuti.
          Nel  campo  dell’estetica  è  nota  l’antichissima  distinzione  di  forma  e  contenuto
          nell’opera d’arte.  La forma indica in questo caso l’insieme delle scelte stilistiche
          attraverso  cui  si  è  realizzata  la  rappresentazione  estetica.  La  dimostrazione

          dell’astrattezza di tale distinzione è uno dei più celebri motivi dell’estetica crociana.
          • Forme a priori della sensibilità, espressione usata da Kant per indicare lo spazio
          e il tempo, in quanto modi costitutivi del soggetto e condizioni della possibilità delle
          intuizioni sensibili.
          • Psicologia della forma, v. GESTALT.

          •  Forme  del  sillogismo,  tipi  di  argomenti  derivanti  dal  sillogismo.  (Si  tratta  di
          sillogismi  incompleti  o  compositi,  fra  i  quali  vanno  ricordati  l’epicherema,
          l’entimema,  il sorite,  il  polisillogismo,  il  sillogismo  ipotetico,  il  sillogismo
          disgiuntivo e il dilemma.)
          FORMALE. Per Aristotele, causa formale è l’elemento intrinseco costitutivo di ogni
          individuo reale, in unione con la materia o causa materiale, che le si oppone e al

          tempo stesso la presuppone.
          •  Realtà  formale,  nel  linguaggio  di  Cartesio,  realtà  in  atto,  come  si  ricava  dal
          seguente  passo  della Terza Meditazione: «  Ora, perché un’idea contenga una tale
          realtà  oggettiva  più  di  un’altra,  essa  deve  senza  dubbio  averla  da  qualche  causa,
          nella  quale  si  trovi  almeno  altrettanta  realtà  formale  quanta  è  la  realtà  oggettiva
          contenuta nell’idea ».
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