Page 330 - Dizionario di Filosofia
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apologetiche e mirante a dimostrare la fondamentale concordanza fra la dottrina del

          Vecchio  Testamento,  che  egli  interpretava  allegoricamente,  e  la  filosofia  classica
          greca, in particolare quella di Platone. Il risultato di quest’opera di adattamento fu
          una sistemazione dottrinaria non molto diversa nelle sue linee fondamentali da quella
          del  neoplatonismo  alessandrino  e  centrata  sui  principi  seguenti:  l’assoluta
          trascendenza  di  Dio  (di  Dio  si  può  dire  solo  che  è);  l’unione  finale  con  Dio
          considerata  come  la  meta  che  dà  senso  all’esistenza  dell’uomo;  la  funzione

          mediatrice del Logos (cioè dell’Intelligenza o Ragione ipostatizzata) fra il mondo e
          Dio.
          Le  numerose  opere  di  Filone,  di  cui  solo  una  parte  ci  è  pervenuta,  si  sogliono
          tradizionalmente  distinguere  in:  1.  opere  di  esegesi  biblica,  tra  cui: Problemi  e
          soluzioni  sulla  Genesi  e  sull’Esodo;  Commentario  allegorico  della  Genesi,
          conservatoci in buona parte; 2. opere di propaganda e di apologetica ebraica, fra le
          quali L’apologia degli Ebrei, giunta a noi solo parzialmente, e L’ambasciata presso

          Caligola;  3.  opere  filosofiche,  come La  libertà  del  saggio,  o  i  due  trattati
          Alessandro e Della Provvidenza, giunti a noi in una traduzione armena.
          Bibliogr.:  Philonis  Opera  quae  supersunt,  a  cura  di  L.  Cohn,  P.  Wendland,  S.
          Reiter,  6  voll.,  Berlino  1896-1915;  un  settimo  volume  di  indici  a  cura  di  H.

          Leisegang, Berlino 1930. È in corso di pubblicazione anche una traduzione francese,
          a cura di vari studiosi: Les oeuvres de Philon d’Alexandrie, Parigi 1961 e segg. Su
          F.:  E.  Bréhier, Les  idées  philosophiques  et  religieuses  de  Philon  d’Alexandrie,
          Parigi  1907;  H.  A.  Wolfson, Philo.  Foundations  of  religious  philosophy  in
          Judaism, Christianity and Islam, Cambridge (Mass.), 1948; H. L. Goodhart e S. R.
          Goodenough, The politics of Philo judaeus, New Haven 1938; J. Daniélou, Philon
          d’Alexandrie, Parigi 1958.

          FILONE di Larissa, filosofo greco (Larissa 148-140 circa a.C. - Roma 85-77 circa
          a.C.). Succedette al suo maestro Clitomaco nello scolarcato accademico (110 a.C.) e
          fu il fondatore della cosiddetta quarta Accademia, caratterizzata dal ritorno a Platone
          e  dall’attenuazione  del  rigorismo  scettico  di  Carneade.  Quando  scoppiò  la  guerra

          mitridatica si rifugiò a Roma (88 a.C.), dove ebbe allievi e uditori insigni, fra i quali
          Cicerone.
          Bibliogr.:  C.  J.  Grysar, Die Akademiker Philon und Antiochos, Colonia 1949;  W.
          Theiler, Die Vorbereitung des Neoplatonismus, Berlino 1930; H. Saphiro e E. M.
          Curley, Hellenistic philosophy, Nuova York 1965.

          FILÒPONO (Giovanni), in gr. Philóponos, filosofo e teologo greco (Alessandria 490
          circa  -  †  566).  Nacque  da  famiglia  cristiana  e  fu  discepolo  di  Ammonio  di
          Alessandria (510). Ci sono pervenuti diciotto dei suoi scritti, mentre di quattordici
          altri si ha notizia attraverso citazioni. Trascrisse, a partire dal 517, i commenti del

          suo  maestro  agli  scritti  di  Aristotele.  Nel  529,  anno  della  chiusura  della  scuola
          d’Atene, scrisse Contro Proclo sull’eternità del mondo per sostenere la creazione
          del  mondo  nel  tempo,  tesi  ortodossa  che  permise  alla  scuola  di  Alessandria  di
          sopravvivere. Dopo il 530 si dedicò esclusivamente alla teologia e la sua operosità
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