Page 329 - Dizionario di Filosofia
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maestro. Di lui ci restano frammenti delle opere in prosa, desunti da rotoli di papiro
carbonizzati scoperti nelle rovine della villa dei Pisoni (o dei Papiri) ad Ercolano.
Bibliogr.: L’opera Sui segni è disponibile in traduzione inglese: Philodemus: a
methodus of inference, a cura di P. H. e E. A. De Lacy, Philadelphia 1941; in
italiano: Epicuro, a cura di D. Bassi, « Miscellanea Ceriani », Milano 1910; Sui
difetti e le virtù opposte, a cura di D. Bassi, Milano 1914. Su F.: D. Comparetti, La
villa ercolanense dei Pisoni, Torino 1883. Molto importante è anche l’articolo
dedicato a F. da R. Philippson in: Pauly-Wissowa, Real-Encyclopädie der
classischen Altertumwissenschaft.
FILODOSSÌA. Termine usato da Kant per designare il dilettantismo filosofico di
coloro che rifiutavano la sua fondazione critica della filosofia. (Già Platone chiamò
philódoxoi, cioè « che amano l’opinicne » [dóxa], gli uomini comuni che si
accontentano delle apparenze e dell’opinione, in contrapposizione con i veri filosofi
[philósophoi], che perseguono il sapere rigoroso.)
FILOLÀO, in gr. Philólaos, filosofo e astronomo greco (Crotone o Taranto 470 circa -
† tra la fine del v e l’inizio del IV sec. a.C.). Fu il maggiore dei pitagorici della
seconda generazione. Secondo una tradizione assai dubbia, dopo la distruzione della
casa dei pitagorici a Crotone uno dei superstiti, Liside, si sarebbe rifugiato a Tebe e
vi avrebbe trapiantato la scuola. In questa si sarebbe formato e avrebbe insegnato
Filolao, prima di trasferirsi in Italia verso la fine del secolo. Suoi allievi a Tebe
furono, come attesta Socrate nel Fedone, Simmia e Cebete, che compaiono come
interlocutori nel celebre dialogo. Egli avrebbe divulgato i libri segreti della scuola,
pubblicandoli con il titolo Sulla natura. In astronomia introdusse l’ipotesi di un
moto circolare della Terra intorno a un Fuoco centrale.
Ammetteva che intorno a tale Fuoco ruotassero dieci corpi: Antiterra, Terra, Luna,
Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove, Saturno e un Fuoco esterno, o sfera delle
stelle fisse, e che le distanze di questi dieci corpi dal Fuoco centrale fossero
proporzionali alle successive potenze del numero 3, che per i pitagorici aveva un
preciso valore rituale.
Bibliogr.: I frammenti, una bibliografia e un saggio introduttivo relativo a F. in:
Pitagorici, testimonianze e frammenti, a cura di M. Timpanaro-Cardini, 3 fase.,
Firenze 1958-1964.
FILÓNE Alessandrino o Ebreo, in gr. Phílōn, filosofo greco di origine ebraica
(Alessandria 13 circa a.C. -† 54 circa d.C.). Nato da una famiglia di notabili, che
godeva di grande prestigio sia fra gli Ebrei sia fra i pagani, ebbe un’educazione
accurata, secondo la tradizione culturale greca ed ebraica. Fu inviato a Roma dalla
comunità giudaica di Alessandria come ambasciatore presso l’imperatore Caligola
con l’incarico di ottenere a favore degli Ebrei la dispensa dall’obbligo di prestare il
culto di rito all’immagine dell’imperatore (40-41 d.C.). Dall’intento di recuperare
alla fede ebraica i correligionari che l’avevano abbandonata, attratti dal pensiero
greco, nacque la sua speculazione, che esercitò notevoli influenze sia sul
neoplatonismo sia sulla patristica, caratterizzata prevalentemente da preoccupazioni