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Firenze, 1499). Dopo essersi formato a Firenze e a Pisa, con una breve parentesi di

          studi  di  medicina  a  Bologna,  entrò  in  rapporto  con  Cosimo  de’  Medici,  che  lo
          incoraggiò a proseguire le sue ricerche filosofiche, gli affidò l’incarico di tradurre
          Platone e gli fece dono della villa di Careggi. Il gruppo di amici e di scolari che il
          Ficino riunì allora intorno a sé nel culto della filosofia platonica formò il nucleo
          della  celebre  Accademia  platonica.  Dal  1473,  godendo  della  protezione  e
          dell’amicizia  di  Lorenzo  il  Magnifico,  dedicò  prevalentemente  i  suoi  sforzi

          speculativi a dimostrare l’unità di filosofia e religione. Negli ultimi anni della sua
          vita  seguì  le  vicende  travagliate  della  vita  politica  fiorentina  con  appassionata
          partecipazione e anche con frequente incostanza di atteggiamenti, come è attestato
          dalla  sua  fervida  simpatia  iniziale  per  il  Savonarola,  tramutatasi  poi  in  odio
          irragionevole. L’opera sua maggiore è la Theologia platonica (1482); oltre a questa
          sono di grande importanza le traduzioni e i commenti dei Dialoghi di Platone e delle
          Enneadi di Plotino.

          La formazione filosofica del  Ficino deriva essenzialmente dalla meditazione degli
          scritti di Platone e dei neoplatonici da un lato, e della Scrittura dall’altro. La novità
          essenziale è il concetto della centralità dell’uomo, nel senso che, essendo l’uomo
          partecipe in qualche modo di tutti i gradi di dignità dell’Essere, egli riassume in sé
          l’universo ed è stato creato appunto perché attraverso la sua attività il mondo sia
          ricondotto  a  Dio.  La  storia  dell’uomo  è  dunque  la  storia  di  questa  redenzione

          dell’universo  mediante  il  faticoso  affermarsi  della  razionalità  umana.  Questa  «
          copula mundi  »  che  è  l’uomo,  questo  mediatore  fra  il  mondo  e  Dio,  si  sforza  di
          essere Dio in ogni momento, nella misura in cui svolge il principio razionale che è in
          lui,  e  in  ogni  momento  diventa  anche  in  qualche  modo  Dio,  in  un  processo  di
          adeguamento  e  di  purificazione,  che  non  avrà  mai  termine.  La  tradizione
          interpretativa idealistica vede non a torto in questa santificazione della storia operata
          dal  Ficino  una  anticipazione  della  concezione  idealistico-romantica,  con  le

          correlative  implicazioni  del  progresso  infinito  della  civiltà  e  della  divinizzazione
          dell’uomo. Altro tema ficiniano destinato a particolare fortuna è quello della unicità
          della  religione,  intesa  questa  come  principio  costitutivo  dell’uomo  e  condizione
          della vita stessa dell’universo, unicità che non è contraddetta, ma è anzi confermata
          dalla  mirabile  varietà  delle  religioni  storiche.  Per  avvicinare  il  più  possibile  il

          cristianesimo  a  questa  religione  naturale  il  Ficino  razionalizza  con  le  inevitabili
          forzature le nozioni cristiane della Grazia, della redenzione operata dal Cristo, del
          peccato originale. La forza che muove l’uomo a riportare se stesso a Dio e muove
          Dio  a  uscire  da  sé  nel  processo  creativo  è  l’amore.  Nell’elaborazione  di  questo
          concetto il sincretismo platonicocristiano del Ficino dà forse le sue prove più felici.
          Bibliogr.:  Le opere di  F. sono state edite in due volumi a  Basilea nel 1561 e nel

          1576, e sono ristampate a cura di M. Sancipriano e P. O. Kristeller; essenziale è il
          Supplementum Ficinianum di P. O. Kristeller, 2 voll., Firenze 1937; altre edizioni
          di  testi: Commentaire  au  Banquet  de  Platon,  a  cura  di  R.  Marcel,  Parigi  1956;
          Teologia platonica,  a  cura  di  M.  Schiavone,  2  voll.,  Bologna  1965.  In  generale
          sull’accademia  platonica  fiorentina  sono  da  vedere:  A.  Della  Torre, Storia
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