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Fichte  l’identificazione  dell’uomo  col  cittadino:  l’umanità  è  più  ampia  della

          politicità.  L’applicazione  di  questa  dottrina  ai  problemi  economico-sociali  è
          compiuta nello scritto del 1800 Lo Stato commerciale chiuso. Come promotore di
          libertà,  lo  Stato  deve  eliminare  la  povertà  e  garantire  a  tutti  i  cittadini  lavoro  e
          benessere.  Questi  compiti  potranno  essere  assolti  dallo  Stato  solo  se  esso  si  farà
          organizzatore della produzione e della distribuzione dei beni, in un sistema chiuso,
          che  funzionerà  se  saranno  eliminate  le  incognite  perturbatrici  costituite  dalle

          importazioni  e  dalle  esportazioni.  Il  quadro  complessivo  che  ne  risulta,  purché
          s’intenda la definizione con la dovuta cautela, è quello di una sorta di socialismo di
          Stato.
          Dal 1794 al 1812 il sistema di Fichte evolvette dall’Umanesimo di partenza a una
          sorta di misticismo e la dottrina della libertà dell’uomo si trasformò gradatamente in
          una teoria della grazia. Così, mentre l’io finito della prima Dottrina della scienza
          (1794) era l’uomo, nel senso che l’io esprimeva il significato profondo e illuminante

          dell’apparente finitudine dell’uomo, nella Dottrina della scienza del 1810 l’essere è
          identificabile con Dio, e compito dell’uomo, attraverso la vita morale, è quello di
          realizzare solo un’immagine della vita stessa di Dio.
          I motivi di questo regredire su posizioni più convenzionali vanno ricercati, oltre che
          nelle  difficoltà  tecnico-speculative  intrinseche  all’originaria  posizione  di  Fichte,
          nella  pressione  dell’ambiente  culturale  romantico  e  nell’isolamento  in  cui  Fichte

          venne a trovarsi nel corso della polemica sull’ateismo. Altre opere importanti del
          filosofo,  oltre  a  quelle  citate: Missione  del  dotto  (lezioni  tenute  all’università  di
          Jena nell’estate del 1794 e pubblicate in successive redazioni nel 1805 [Essenza del
          dotto] e nel 1811), Sistema della morale secondo i principi della scienza (1798),
          Destino  dell’uomo*  (1800), Introduzione  alla  vita  beata  ovvero  Dottrina  della
          religione (1806).

          Bibliogr.:  Sämmtliche  Werke,  8  voll.,  Berlino  1845-1846; Werke,  a  cura  di  F.
          Medicus, 6 voll., Lipsia 1908-1912; per la bibliografia: J. G. Fichte. Bibliographie,
          a cura di H. M. Baumgarten e W. G. Jacobs, Stoccarda 1968; in italiano: La dottrina
          della scienza, a cura di A. Tilgher, Bari 1910; La missione dell’uomo, a cura di R.
          Cantoni,  Milano  1944; La missione del dotto, a cura di  E.  Cassetti,  Bari 1948; Il

          sistema  della  dottrina  morale  secondo  i  principi  della  scienza,  a  cura  di  R.
          Cantoni, Firenze 1957; Sulla rivoluzione francese, sulla libertà di pensiero, a cura
          di V. E. Alfieri, Bari 1966; su F.: P. Galluppi, Mémoire sur le système de Fichte,
          Parigi 1841; F. Medicus, Fichtes Leben, Lipsia 1914; X. Léon, Fichte et son temps,
          3 voll., Parigi 1922-1927; M. Guéroult, L’évolution et la structure de la doctrine de
          la  science  chez  Fichte,  2  voll.,  Parigi  1930;  G.  Vlachos, Fédéralisme  et  raison
          d’État dans la pensée internationale de Fichte, Parigi 1948; A. Massolo, Fichte e

          la filosofia, « Studi filosofici », 1948; P. Salvucci, Dialettica e immaginazione in
          Fichte, Urbino 1963; H. Schuffenhauer, Die Pädagogik J. G. Fichtes, Berlino 1963;
          Z.  Batscha, Gesellschaft  und  Staat  in  der  politischen  Philosophie  Fichtes,
          Francoforte sul Meno 1970.

          FICINO (Marsilio), umanista e filosofo italiano (Figline  Valdarno 1433 -  Careggi,
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