Page 33 - Dizionario di Filosofia
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dibattito può essere ricostruito a partire dalle critiche rivolte da Lévi-Strauss a
Sartre appunto all’inizio degli anni Sessanta, poi attraverso il tentativo di Foucault di
disegnare un’epistemologia strutturale della storia e quello di Althusser di
ricongiungere il marxismo con lo strutturalismo. Muovendo dalla contrapposizione
tra ragione analitica e ragione dialettica (che adombrava l’altra tra natura e cultura),
il discorso viene così ad investire, in ultima analisi, il ruolo soggettivo dell’azione
umana entro la storia, smontando il concetto stesso di storia in una varietà di storie
differenziali ciascuna dotata di un proprio statuto strutturale.
Affermando che « il marxismo non è uno storicismo », anche Althusser fornisce
una definizione di storicismo, seppure circoscritta al contesto marxista. Nato come
reazione al meccanicismo e all’economicismo della Seconda internazionale, lo
storicismo sarebbe la tendenza specifica del marxismo occidentale post-leniniano,
propria a Lukács, a Gramsci, a Della Volpe, a Sartre e in generale a tutto il
marxismo francese umanistico come a quello tedesco di derivazione francofortese, e
caratterizzata da alcuni elementi: un concetto non scientifico di filosofia, una
valutazione idealistica della prassi e di conseguenza una prevalenza dell’analisi del
soggetto su quella dell’oggetto. In definitiva: un’assenza di materialismo.
È proprio in quest’ultimo contesto, cioè nel quadro del dibattito marxista, che la
discussione sullo storicismo appare oggi ancora aperta e rilevante, nella misura in
cui, oltre al livello della teoria, investe necessariamente il rapporto tra teoria e
politica. Dalla Francia, dove ha avuto origine, la questione storia-struttura con tutte
le sue implicazioni ha investito altre aree culturali, italiana e tedesca soprattutto (ma
anche inglese, e inoltre l’area stessa dei paesi socialisti). Nel marxismo italiano di
questo dopoguerra, con il termine storicismo è stata comunemente indicata, più che
una tendenza teorica in senso stretto, una linea politicoteorica identificata con la
politica togliattiana del partito comunista che si poneva in stretta continuità con il
gramscismo: alla crisi di tale linea, già alla fine degli anni Cinquanta, ha corrisposto
l’inizio di un dibattito più rigoroso sulla natura stessa della teoria di Marx, nel quale
sono penetrate istanze epistemologiche e strutturalistiche. Nella fase più recente,
alcuni propongono una revisione dello storicismo in direzione materialistico-
strutturalistica, pur salvando i concetti di soggetto e di dialettica; altri, pur
mantenendosi all’interno della tradizione del marxismo italiano, la vogliono
reinterpretare accentuando il momento strutturale delle forze produttive e
l’oggettività del processo storico di transizione dal capitalismo al socialismo.
In Germania, le stimolazioni strutturalistiche hanno avuto un’eco soprattutto
negli ambienti eterodossi di Francoforte: lo strutturalismo è stato respinto come
ideologia, ma nel contempo si è aperto un dibattito sul rapporto tra storia e struttura
dentro il pensiero teorico di Marx. Si tratta - ad esempio, per Schmidt – di negare la
negazione strutturalistica della storia, ma insieme di riconoscere che l’aspetto
storico-genetico e l’aspetto analitico-strutturale sono necessariamente
complementari.
PIER ALDO ROVATTI