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FAVA (Niccolò), filosofo aristotelico italiano vissuto tra il XIV e il XV sec. († 1439).
          Professore  a  Bologna  di  logica,  di  fìsica  e  di  morale,  godette  ai  suoi  tempi  di
          larghissima fama e fu paragonato per altezza di ingegno a Platone e ad Aristotele.
          FECHNER  (Gustav  Theodor),  filosofo,  psicologo  e  fisico  tedesco  (Gross-Särchen,

          presso Forst, 1801 - Lipsia 1887). Dopo essersi laureato in medicina, si occupò di
          fisica  e  divenne  professore  all’università  di  Lipsia.  Interruppe  l’insegnamento  nel
          1840  per  l’incombente  minaccia  della  cecità  e  dopo  la  guarigione  si  volse  alla
          filosofia.  In  metafisica  riprese  con  una  certa  novità  di  accenti  le  posizioni  del
          vitalismo e del pampsichismo tradizionali: il rapporto di Dio col mondo è simile a
          quello dell’anima col corpo; le anime individuali sono parte dell’anima divina; ma
          la materia è un complesso di centri di forza psicofisica.  La sua notorietà è legata

          soprattutto al tentativo di costruire una psicologia sperimentale su base matematica.
          Formulò, utilizzando gli studi del fisiologo Weber, quella che egli chiamò « la legge
          psicofìsica  fondamentale  ».  Stimoli  e  sensazioni  sono  in  un  rapporto  quantitativo
          definito,  e  precisamente:  se  l’intensità  dello  stimolo  cresce  in  progressione
          geometrica,  la  sensazione  corrispondente  cresce  in  progressione  aritmetica,  il  che
          può anche essere espresso dicendo che « la sensazione è proporzionale al logaritmo

          dello stimolo ». Opere principali: Zend Avesta o Sulle cose del cielo e dell’al di là
          (1851), Teoria  fisica  e  filosofica  degli  atomi  (1855), Elementi  di  psicofisica
          (1860).
          Bibliogr.: Elemente der Psychophysik, Amsterdam 1964; in italiano: La vita dopo la
          morte, a cura di E. Sola, Milano 1921; Zend-Avesta, a cura di R. Fedi, Milano 1944;
          su  F.:  W.  Wundt,  G. T. Fechner,  Lipsia  1901;  M.  Wentscher, Fechner und  Lotze,

          Monaco  1925;  J.  Hermann, G. T. Fechner,  Monaco 1926;  R.  Fedi, La concezione
          fechneriana della sopravvivenza dell’anima, « Ricerca psichica », 1933; H. Piéron,
          La psychophysique de Fechner, son rôle dans la évolution de la psychologie et sa
          place dans la science actuelle, « Revue suisse de psychologie », 1960.

          FEDER (Johann Georg Heinrich), filosofo tedesco (Schornweissach, presso Bayreuth,
          1740 - Hannover 1821). Professore all’università di Gottinga dal 1768 al 1811.
          Il suo orientamento filosofico può essere qualificato come « realismo empirico »:
          caratteristiche la sua ostilità verso  Kant e la sua ammirazione per  Locke e per la
          nuova  scienza  economica  di A.  Smith.  Oltre  a  opere  di  larga  diffusione,  quali  il
          Manuale di logica e metafisica  (1769)  e  il Manuale di filosofia pratica (1770),
          scrisse Ricerche sulla volontà umana (1779-1793), che è considerata la sua opera

          maggiore.
          FEDÓNE di Elide, in gr. Pháidōn, filosofo greco, vissuto tra il v e il IV sec. Secondo
          la tradizione, figlio di nobile famiglia, sarebbe stato fatto prigioniero di guerra e poi

          venduto  schiavo  in  Atene  a  un  amico  di  Socrate,  di  cui  divenne  per  questa  via
          scolaro, rimanendogli vicino fino alla morte. Platone fa raccontare a lui, nel dialogo
          intitolato col suo nome, gli ultimi momenti della vita di Socrate. Dopo la morte del
          maestro, Fedone si stabilì a Elide, fondandovi la scuola che prese il nome dalla città.
          FËDOROV  (Nikolai  Fëdorovič),  filosofo  russo  (Odessa  1828-1903).  Uomo  di
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