Page 315 - Dizionario di Filosofia
P. 315
FAVA (Niccolò), filosofo aristotelico italiano vissuto tra il XIV e il XV sec. († 1439).
Professore a Bologna di logica, di fìsica e di morale, godette ai suoi tempi di
larghissima fama e fu paragonato per altezza di ingegno a Platone e ad Aristotele.
FECHNER (Gustav Theodor), filosofo, psicologo e fisico tedesco (Gross-Särchen,
presso Forst, 1801 - Lipsia 1887). Dopo essersi laureato in medicina, si occupò di
fisica e divenne professore all’università di Lipsia. Interruppe l’insegnamento nel
1840 per l’incombente minaccia della cecità e dopo la guarigione si volse alla
filosofia. In metafisica riprese con una certa novità di accenti le posizioni del
vitalismo e del pampsichismo tradizionali: il rapporto di Dio col mondo è simile a
quello dell’anima col corpo; le anime individuali sono parte dell’anima divina; ma
la materia è un complesso di centri di forza psicofisica. La sua notorietà è legata
soprattutto al tentativo di costruire una psicologia sperimentale su base matematica.
Formulò, utilizzando gli studi del fisiologo Weber, quella che egli chiamò « la legge
psicofìsica fondamentale ». Stimoli e sensazioni sono in un rapporto quantitativo
definito, e precisamente: se l’intensità dello stimolo cresce in progressione
geometrica, la sensazione corrispondente cresce in progressione aritmetica, il che
può anche essere espresso dicendo che « la sensazione è proporzionale al logaritmo
dello stimolo ». Opere principali: Zend Avesta o Sulle cose del cielo e dell’al di là
(1851), Teoria fisica e filosofica degli atomi (1855), Elementi di psicofisica
(1860).
Bibliogr.: Elemente der Psychophysik, Amsterdam 1964; in italiano: La vita dopo la
morte, a cura di E. Sola, Milano 1921; Zend-Avesta, a cura di R. Fedi, Milano 1944;
su F.: W. Wundt, G. T. Fechner, Lipsia 1901; M. Wentscher, Fechner und Lotze,
Monaco 1925; J. Hermann, G. T. Fechner, Monaco 1926; R. Fedi, La concezione
fechneriana della sopravvivenza dell’anima, « Ricerca psichica », 1933; H. Piéron,
La psychophysique de Fechner, son rôle dans la évolution de la psychologie et sa
place dans la science actuelle, « Revue suisse de psychologie », 1960.
FEDER (Johann Georg Heinrich), filosofo tedesco (Schornweissach, presso Bayreuth,
1740 - Hannover 1821). Professore all’università di Gottinga dal 1768 al 1811.
Il suo orientamento filosofico può essere qualificato come « realismo empirico »:
caratteristiche la sua ostilità verso Kant e la sua ammirazione per Locke e per la
nuova scienza economica di A. Smith. Oltre a opere di larga diffusione, quali il
Manuale di logica e metafisica (1769) e il Manuale di filosofia pratica (1770),
scrisse Ricerche sulla volontà umana (1779-1793), che è considerata la sua opera
maggiore.
FEDÓNE di Elide, in gr. Pháidōn, filosofo greco, vissuto tra il v e il IV sec. Secondo
la tradizione, figlio di nobile famiglia, sarebbe stato fatto prigioniero di guerra e poi
venduto schiavo in Atene a un amico di Socrate, di cui divenne per questa via
scolaro, rimanendogli vicino fino alla morte. Platone fa raccontare a lui, nel dialogo
intitolato col suo nome, gli ultimi momenti della vita di Socrate. Dopo la morte del
maestro, Fedone si stabilì a Elide, fondandovi la scuola che prese il nome dalla città.
FËDOROV (Nikolai Fëdorovič), filosofo russo (Odessa 1828-1903). Uomo di