Page 292 - Dizionario di Filosofia
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Questi scritti, molto diversi tra di loro, hanno taluni tratti in comune: raccontano una
cosmogonia accentrata sulla creazione dell’uomo, che tende a chiarire, nello stesso
tempo, la situazione presente dell’uomo e le condizioni della sua liberazione
spirituale, attraverso la conoscenza di Dio. Definire le origini dell’ermetismo è
tuttora un problema; tuttavia negli scritti ermetici, che si danno per egiziani, si può
discernere l’influenza greca, semitica e mediorientale. Esiste inoltre un rapporto
sicuro tra l’ermetismo e lo sviluppo della gnosi pagana e cristiana. Nel medioevo e
nel Rinascimento, l’ermetismo fu considerato come la dottrina occulta degli
alchimisti.
Bibliogr.: Corpus Hermeticum, a cura di A. D. Nock e A.-J. Festugière, 4 voll.,
Parigi 1945-1954; Hermetica, a cura di W. Scott, 4 voll., Oxford 1924-1936; in
italiano: Testi umanistici sull’ermetismo, a cura di P. Zambelli, Roma 1955; su l’e.:
P. O. Kristeller, Studies in Renaissance thought and letters, Roma 1956; D. P.
Walker, Spiritual and demonic magic from Ficino to Campanella, Londra 1958; F.
A. Yates, Giordano Bruno and the hermetic tradition, Londra 1964; resta comunque
fondamentale A history of magic and experimental science, di L. Thorndike, 6 voll.,
Nuova York 1923-1941.
EROS, in gr. Érōs. Dio dell’Amore, presso i Greci. Considerato nelle più antiche
teogonie una delle divinità fondamentali, dalle quali, dal Caos primitivo, trasse
origine il Cosmo, e quale forza creatrice rimasta nelle cosmogonie filosofiche, a
partire dal VI sec. a.C. assunse il carattere precipuo di dio della passione amorosa e
come tale ispirò poeti e artisti. Ritenuto in seguito figlio di Ermete e di Artemide
Ctonia, o di Ermete e di Afrodite, il più giovane degli dei, intermediario fra essi e
gli uomini, nel Convito* di Platone appare sotto l’aspetto di un demone, figlio di
Ingegno (Póros) e di Povertà (Penía), povero e tormentato da un lato, ma abile e
risoluto dall’altro, rappresentante la condizione dell’uomo che tende al Bene e alla
Bellezza di cui sente di essere privo. In psicologia è così denominato uno dei due
istinti fondamentali. Freud lo contrappose all’istinto di distruzione, e individuò il suo
scopo nel conservare e instaurare unità sempre più grandi.
Bibliogr.: Un’introduzione alla discussione di questo tema può essere fornita da: S.
Freud, Il disagio della civiltà, Roma 1949; H. Marcuse, Eros e civiltà, Torino 1964;
N. O. Brown, Life against death, Middletown 1959.
EROTEMÀTICO (gr. erōtēmatikós, interrogativo). Si dice di un metodo di
argomentazione o di insegnamento che procede per interrogazioni: tale era ad es. il
metodo di Socrate.
ESCATOLOGÌA (gr. éschatos, ultimo e lógos, scienza). Teoria degli ultimi destini
dell’uomo, di ciò che seguirà alla vita terrena (escatologia individuale) e alla fine
del mondo (escatologia collettiva). Le religioni primitive, interessandosi
prevalentemente delle origini del mondo e dell’umanità, e molto poco del loro
destino ultime, hanno un’ejcetologia collettiva di tipo rudimentale e mitico;
l’escatologia collettiva ha invece una parte cospicua nelle religioni evolute che
hanno una propria compiuta visione del mondo (come il brahmanesimo e il