Page 280 - Dizionario di Filosofia
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ed  Eraclito,  vengono  entrambi  accettati  da  Empedocle,  in  quanto  egli  ammette  la

          teoria parmenidea che qualcosa permane sempre identico a se stesso, affermando che
          i quattro elementi non subiscono cangiamenti, ma nello stesso tempo accoglie la tesi
          del divenire di Eraclito, poiché ritiene che tutta la realtà della nostra esperienza sia
          sottoposta a continue trasformazioni e che nulla rimanga mai identico a se stesso. Le
          forze che operano sui quattro elementi, di volta in volta unendoli o separandoli, sono
          l’Odio e l’Amore, concepiti non come mitiche rappresentazioni, ma come due forze

          attive insite nella realtà.
          Nel campo della fisica e della biologia, Empedocle ha lasciato qualche traccia con
          le  sue  osservazioni  sulla  forza  centrifuga  e  con  l’intuizione  dell’evoluzione  dei
          viventi e della selezione naturale.
          Bibliogr.: Empedocle, frammenti e testimonianze, a cura di E. Bignone, Roma 1962;

          Poema  fisico  e  lustrale,  a  cura  di  C.  Gallavotti,  Milano  1975;  J.  Bidez, La
          biographie d’Empédocle,  Gand 1894;  W.  Jaeger, La teologia dei primi pensatori
          greci,  Firenze 1961;  W.  Kranz, Empedokles,  Zurigo  1949;  J.  Bollack, Empédocle,
          Parigi 1965; J. Brun, Empédocle, Parigi 1966.
          EMPÌRICO. Che si fonda sull’esperienza. (In questo senso sin. di SPERIMENTALE.) • Per

          Kant, che è a posteriori, in contrapposizione a puro (a priori).
          EMPIRIOCRITICISMO. Dottrina filosofica, sorta nell’ambito positivistico, che critica
          radicalmente  il  valore  teoretico  della  scienza.  Il  positivismo,  nella  seconda  metà
          dell’Ottocento, aveva ottimisticamente riposto ogni fiducia nella scienza, considerata
          come  unico  e  valido  strumento  conoscitivo  (scientismo).  L’empiriocriticismo,
          affermatosi  in  Germania  ad  opera  di  due  filosofi-scienziati,  Mach  e  Avenarius,

          nell’ultimo ventennio del secolo scorso, sostiene che la scienza ha solo un valore
          soggettivo,  relativo  al  punto  di  vista  dell’osservatore  e  agli  strumenti  di
          osservazione,  e  pertanto  solo  un  valore  pratico  e  strumentale.  In  tale  prospettiva
          questa  dottrina  si  avvicina  molto  al  relativismo,  all’agnosticismo  e  all’idealismo
          critico.  Le  teorie  scientifiche,  secondo  questa  concezione,  risponderebbero

          soprattutto  al  principio  di economia  nella  misura  in  cui  non  vogliono  essere  una
          riproduzione  riflessa  della  realtà  ma  espressione  di  rapporti  funzionali  tra  i  dati
          sensibili.  Dal  punto  di  vista  metodologico  l’opera  di  Mach  è  stata  estremamente
          importante come critica a una serie di concetti ambigui, metafisici, di cui la fisica
          acriticamente  si  serviva. Avversari  dell’empiriocriticismo  furono  i  sostenitori  del
          valore conoscitivo della scienza, e in particolare i marxisti, che in questa sfiducia
          nel  sapere  scientifico  vedevano  un  ritorno  a  una  concezione  idealistica  e

          spiritualistica;     Lenin dedicò  una  sua  opera  fondamentale, Materialismo  ed
          empiriocriticismo, alla confutazione di tale dottrina.
          EMPIRIOMONISMO.  Teoria  del  filosofo  russo  Bogdanov  secondo  la  quale
          l’esperienza  del  mondo  fisico  non  è  il  risultato  dell’attività  di  più  coscienze,  ma
          piuttosto di una sorta di coscienza collettiva socialmente organizzata, mentre i fatti

          psichici sono il frutto di un’organizzazione individuale.
          EMPIRISMO.  Orientamento  filosofico  proprio  di  tutte  quelle  dottrine  che  ritengono
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