Page 278 - Dizionario di Filosofia
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La teoria emanatistica si distingue nettamente da quella creazionistica, tipica della

          tradizione  ebraico-cristiana,  per  cui  Dio  creatore  rimane  nettamente  separato  e
          distinto dal creato.
          EMANAZIONE. Processo mediante il quale l’assoluto genera direttamente dal suo seno
          gli esseri molteplici che costituiscono il mondo (dottrina dell’emanatismo*).

          •  Nell’atomismo  di  Democrito  e  di  Epicuro,  immagini  o  «  specie  »  costituite  da
          atomi  più  sottili  staccatisi  dai  corpi  sensibili  e  capaci  di  produrre  la  sensazione,
          agendo direttamente sugli organi di senso.
          EMERSON (Ralph  Waldo), saggista e filosofo americano (Boston 1803 -  Concord,
          Massachusetts,  1882).  Ordinato  ministro  unitariano  nel  1829,  si  separò  dalla  sua
          Chiesa  nel  1832.  Viaggiò  in  Italia,  in  Francia  e  in  Gran  Bretagna,  dove  incontrò

          Coleridge, Wordsworth e Carlyle; con quest’ultimo si legò di amicizia duratura. Nel
          1836  pubblicò  la  serie  di  conferenze  sulla Natura, vangelo del trascendentalismo
          americano.
          Il  31  agosto  1837  pronunciò  la  celebre  allocuzione,  intitolata Lo  studioso
          americano, vera dichiarazione d’indipendenza intellettuale del suo paese. In seguito
          precisò  a  poco  a  poco  la  sua  posizione  filosofica  esaltando  la  superiorità  della

          coscienza individuale sulle credenze e i dogmi tradizionali; l’anima è, per Emerson,
          il giudice supremo in materia spirituale. Dal 1840 al 1844 collaborò al giornale The
          Dial (Il quadrante), organo ufficiale del movimento trascendentalista e pubblicò il
          primo  volume  di Saggi  (1841)  in  cui  espose  il  suo  pensiero.  Risalgono  anche  a
          questo periodo le sue conferenze sul Tempo presente e sul Metodo della natura e
          l’uomo riformato  (1844).  Del  1844  sono  le  lezioni  sui Riformatori  della  Nuova
          Inghilterra.  Nel  1847  intraprese  un  secondo  viaggio  in  Europa  dove  tenne

          conferenze sugli Uomini rappresentativi (riunite in volume nel 1850), studi su alcuni
          grandi uomini che l’autore presenta come esempi dei principali modi di essere della
          personalità,  senza  vedere  in  essi,  come  Carlyle,  degli  esseri  incaricati  di  una
          missione soprannaturale. Altre opere: Tratti caratteristici inglesi (1856), La guida
          della  vita  (1860), Società  e  solitudine  (1870), Lettere  e  intendimenti  sociali

          (1876).
          Bibliogr.: In italiano: Saggi, a cura di P. Bertolucci, Torino 1962; Antologia degli
          scritti politici,  a  cura  di A.  Santucci,  Bologna  1962;  su  E.:  O.  W.  Firkins, R.  W.
          Emerson,  Boston  1915;  E.  L.  Masters, The  living  thoughts  of  Emerson,  Londra
          1948;  G.  Lombardo  Radice, Pedagogia  di  apostoli  e  d’operai,  Bari  1953:  M.
          Gonnaud, Individu et société dans l’oeuvre de R. W. Emerson. Essai de biographie

          spirituelle, Parigi 1965.
          EMOZIONE. Stato affettivo gradevole o penoso, causato da eventi imprevisti, interni o
          esterni, e accompagnato da reazioni somatiche. Le emozioni si determinano sempre
          in  relazione  a  modificazioni  dell’ambiente  esterno  o  di  quello  interno  (rumori,

          bagliori,  contatti,  colpi,  ricordi,  immagini,  concetti,  ecc.);  se  sono  improvvise  e
          inattese possono produrre una serie di reazioni nervose che determinano a loro volta
          reazioni neurovegetative, quali modificazioni vasomotorie, accelerazione o riduzione
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