Page 277 - Dizionario di Filosofia
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scuola di spunti della sua metafìsica, come l’idea che la molteplicità mutevole è di

          per sé inesplicabile e l’unità necessaria. Aristotele vide nei « paradossi » zenoniani
          sul movimento l’origine della dialettica.
          Bibliogr.:  S.  Ranulf, Der eleatische Satz vom Widerspruch, Copenaghen 1924;  G.
          Calogero, Studi sull’eleatismo,  Roma  1932;  R.  Mondolfo, Problemi del pensiero

          antico, Bologna 1936; J. E. Raven, Pythagoreans and Eleatics, Cambridge 1948; J.
          Zafiropoulo, La  Ecole  éléate,  Parigi  1950;  V.  Guazzoni-Foà, Attualità
          dell’ontologia  eleatica,  Torino  1961;  H.  Boeder, Grund  und  Gegenwart  als
          Frageziel der frühgriechischen Philosophie, L’Aja 1962.
          ELEMENTO. I filosofi della scuola ionica per primi ricercarono l’elemento ultimo,
          ovvero  il  principio  di  tutte  le  cose,  e  lo  indicarono  di  volta  in  volta  nell’acqua,

          nell’aria,  nella  terra  e  nel  fuoco.  Empedocle  sostenne  che  la  varietà  infinita  del
          mondo  sensibile  deriva dal  diverso  combinarsi  di  questi  quattro  elementi
          fondamentali, che si congiungono e si separano sotto l’azione dell’amore e dell’odio.
          Tale teoria, che ricompare nel Timeo platonico, ripresa da Aristotele con l’aggiunta
          di un quinto elemento (l’etere, di cui sono formati i corpi celesti), rimase il cardine
          di tutta la fisica antica.

          • Teoria dei cinque elementi. Nell’antica filosofia cinese, l’universo è il risultato
          delle trasformazioni dei cinque elementi fondamentali: acqua, fuoco, legno, metallo,
          terra. A essi sono rigidamente concatenati tutti i fenomeni del mondo fisico e morale,
          comprese le cinque facoltà umane: muoversi, parlare, vedere, sentire, pensare.
          ELENCO. Nella logica scolastica, la questione in discussione. (Si chiama ignoratio
          elenchi il sofisma mediante il quale si confuta ciò che non era affatto in questione.)

          ELÌCITO.  Nella  distinzione  scolastica  dell’atto,  si  dice  di  quello  assolutamente
          volontario.
          Èlide (SCUOLA DI). Scuola filosofica fondata da Fedone di Elide, discepolo prediletto

          di Socrate, dopo la morte del maestro. Trasferita a Eretria da Menedemo, essa viene
          indicata indifferentemente come scuola di Elide o di Eretria. Unici rappresentanti di
          cui  si  abbiano  notizie  sono  appunto  Fedone  e  Menedemo,  con  il  quale,  forse,  la
          scuola  stessa  scomparve.  Essi,  come  i  cinici,  negarono  la  realtà  delle  qualità
          sensibili al di fuori degli individui, ammisero unicamente i giudizi di identicità e
          affermarono l’unicità del sommo bene, identificato con la saggezza. Menedemo, in
          particolare,  pare  abbia  cercato  di  vivere  sull’esempio  socratico,  praticando  un

          insegnamento libero e occasionale.
          EMANATISMO.  Dottrina  filosofica  e  religiosa  che  ritiene  il  mondo  prodotto  dell’«
          emanazione » dell’Uno.
          Essa  è  tipica  di  talune  religioni  e  filosofie  orientali,  come  il  brahmanesimo  o  la

          cabala  ebraica,  e  del  neoplatonismo  di  Plotino.  Quest’ultimo  sostiene  infatti  che
          l’Uno, ineffabile e incomprensibile, produce con un eterno flusso senza fine e senza
          principio i diversi gradi della realtà come l’intelligenza, l’anima del mondo e infine
          gli esseri naturali che hanno come sostrato la materia; ognuno di questi momenti è
          conseguenza del precedente e origine del susseguente.
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