Page 276 - Dizionario di Filosofia
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ricondurrebbe  a  un  unico  sistema  tutti  i  fenomeni  fisici  macroscopici.  Non  fu

          possibile  per  Einstein  giungere  a  controllare  l’esattezza  delle  sue  formulazioni,
          poiché  non  esiste  una  matematica  in  grado  di  risolvere  il  sistema  di  equazioni
          proposto per la verifica sperimentale della nuova teoria.  Convinto della giustezza
          delle sue idee, lo scienziato finì con l’isolarsi dalla maggior parte dei fìsici, che egli
          giudicava soggetti a una concezione statica della materia e legati all’interpretazione
          probabilistica dei fenomeni fisici, da lui ritenuta, pur essendone uno degli ideatori,

          non soddisfacente.
          Bibliogr.: In italiano sono disponibili le seguenti opere di E.: Sulla teoria speciale e
          generale  della  relatività,  a  cura  di  T.  Levi-Civita,  Bologna  1921; Prospettive
          relativistiche dell’etere e della geometria, a cura di R. Contu e T. Bembo, Milano
          1922; L’evoluzione della fisica, Torino 1948; Il significato della relatività, a cura

          di L. A. Radicati di Brozolo, Torino 1953; Relatività, Torino 1960; Idee e opinioni,
          a cura di F. Fortini e C. Losurdo, Milano 1960; Pensieri degli anni difficili, a cura
          di C. Castagnoli, Torino 1965; Einstein-Born, Scienza e vita, Torino 1973; per una
          bibliografia  degli  scritti  di  E.: A.  Einstein  scienziato  e  filosofo,  a  cura  di  P.  A.
          Schilpp, Torino 1958; su E.: G. Castelnuovo, Spazio e tempo secondo le vedute di
          Einstein,  Bologna  1921;  A.  Aliotta, Il  relativismo,  l’idealismo  e  la  teoria  di

          Einstein, Roma 1948; C. Seelig, Einstein, Zurigo 1954; M. Born, Einstein’s theory
          of  relativity,  Nuova  York  1962;  M.  Born  e  L.  Infeld, Erinnerung  an  Einstein,
          Berlino  1967; Einstein,  the  man  and  his  achievement,  a  cura  di  G.  J.  Whitrow,
          Londra 1967.
          Elèa (SCUOLA DI), scuola filosofica greca che prese il nome da una città dell’antica

          Lucania,  sulla  costa  tirrenica,  alla  foce  del  fiume  Alento  (od.  Castellammare  di
          Velia,  prov.  di  Salerno),  fondata  dai  Focesi  di  Reggio.  La  scuola  sarebbe  stata
          fondata,  secondo  la  tradizione,  da  Senofane  di  Colofone  (nato  verso  il  580  a.C.),
          rifugiatosi in  Magna  Grecia verso il 545.  La critica moderna ha tuttavia messo in
          dubbio  che  Senofane  si  sia  mai  stabilito  a  Elea  e  ritiene  che  egli,  piuttosto  che
          fondato,  abbia  semplicemente  orientato  il  pensiero  eleatico  in  senso  monistico.  Il

          maggior rappresentante della scuola, e il suo reale fondatore, fu Parmenide (inizi del
          V sec. a.C.), il metafisico dell’unità assoluta; altro importante rappresentante della
          scuola,  celebre  per  i paradossi  (Achille  e  la  tartaruga,  la  freccia)  contro  la
          possibilità  del  movimento,  fu  Zenone.  La  scuola  di  Elea  pose  per  prima  una
          differenza fondamentale, destinata a riapparire più volte nella storia del pensiero, tra
          il  mondo  fisico,  conoscibile  dai  sensi,  molteplice  e  mutevole,  e  il  mondo
          intelligibile, conoscibile dalla ragione, oggetto della scienza, assoluto, universale,

          immutabile,  eterno,  unico  vero  Essere.  Teorizzò  l’unità  e  l’immobilità  dell’essere
          unico ed eterno, perché a  Parmenide apparve come profondamente contraddittoria
          l’accettazione  del  concetto  di  non  essere,  che  rifiutò.  Ma  tale  rifiuto  comportava
          necessariamente anche la negazione della mutevolezza e del movimento e postulava
          l’eterna  identità  dell’essere  con  se  stesso.  In  tale  prospettiva  si  oppose,  in  una
          polemica  feconda  per  il  pensiero  greco,  all’eraclitismo;  grande  fu  anche  la  sua

          influenza su Empedocle, Democrito, Anassagora. Lo stesso Platone fu debitore alla
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