Page 260 - Dizionario di Filosofia
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cambiamento a una pura contingenza e persino a un’apparenza, che non sfiora
neppure minimamente l’essenza delle cose. In questo senso Cartesio, nel celebre
a
esempio del pezzo di cera (2 Meditazione) sostiene che la cera, anche dopo aver
cambiato forma, colore, odore, consistenza, ecc., resta « la stessa cera », secondo
l’idea che l’intelletto se ne è formato. Anche Spinoza negò sostanzialmente il
divenire, in quanto ritenne gli individui cangianti niente altro che « modi »
particolari e illusori della sostanza eterna; egli rifiutò ogni dialettica per porsi
totalmente sub specie aeternitatis (« dal punto di vista dell’eternità »). Nel XIX sec.
Hegel fece del divenire e della dialettica il perno di tutta la sua filosofìa. Il suo
sistema idealistico è tutto pervaso dal senso di un continuo sviluppo logico che si
realizza nel contrasto e nell’opposizione tra i concetti, i quali si inverano nella
sintesi tra tesi e antitesi. Marx ha concepito la storia come divenire, come risultato
del contrasto tra le classi sociali. (V. MATERIALISMO dialettico.) La nozione di
divenire ha conosciuto un ulteriore rinnovamento con le teorie evoluzionistiche, che
l’hanno usata in forma più elementare e meccanica, e con il bergsonismo, che è
filosofia del divenire puro, della « durata », dell’« evoluzione creatrice ». In età
contemporanea il concetto continua a far parte integrante della riflessione filosofica.
(V. CONTRADDIZIONE, DIALETTICA.)
DIVISIONE. Nella logica, operazione mediante la quale il concetto di un genere viene
suddiviso nei concetti delle specie ivi comprese, per mezzo di un giudizio
disgiuntivo. (Questa operazione permette di cogliere la completa portata di un dato
concetto e nello stesso tempo, nelle dimostrazioni indirette, permette per esclusione
di cogliere il significato che interessa. Secondo le suddivisioni che si possono
operare su un certo genere si ha una operazione di dicotomia, di tricotomia e di
politomia.)
DORIA (Paolo Mattia), matematico e filosofo italiano (Genova 1662 - Napoli 1746).
Inizialmente seguace di Cartesio, si legò d’amicizia con il Vico, che gli dedicò il De
antiquissima Italorum Sapientia e dalla cui influenza probabilmente derivò il suo
distacco dal cartesianismo, in nome di un platonismo di stampo cristiano. Si occupò
anche di problemi pedagogici, e in particolare dell’educazione della donna. Opere:
Ragionamenti sulla natura della donna (1716), Discorsi critici filosofici intorno
alla filosofia di Descartes (1724), La filosofia di Paolo Mattia Doria (1728).
Bibliogr.: Su D.: E. Vidal, Il pensiero civile di P. M. Doria negli scritti inediti con
il testo del Ms. Del commercio del regno di Napoli, Milano 1953.
DOSSÒGRAFI (gr. dóxa, opinione, dottrina e gráphein, scrivere). Nome con cui sono
designati gli autori che raccolsero notizie sulla vita e sulle dottrine dei più antichi
filosofi greci. Una raccolta fondamentale di dossografi fu curata da H. Diels
(Doxographi G raed, 1879).
DOVERE. Il dovere morale è un’obbligazione capace di determinare l’azione
individuale, ma indipendente nello stesso tempo da ogni regola d’azione particolare.
A volte si possono configurare conflitti di dovere, quando un individuo deve agire
scegliendo tra due norme tra loro in contrasto, come Antigone stretta