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contemporaneamente dalla pietà e dal rispetto della norma giuridica.
Per alcuni pensatori il dovere è una regola assoluta imposta da Dio, dalla coscienza
o dalla ragione in modo rigoroso, aprioristico e universale. Secondo Kant (Critica
della ragion pratica*), il dovere è un vero e proprio imperativo categorico che
obbliga ogni essere ragionevole in modo assoluto; tale imperativo differisce
radicalmente dagli imperativi ipotetici che sono semplicemente regole d’azione da
usare soltanto nell’ipotesi che si voglia raggiungere un determinato fine. Per altri
studiosi il dovere si costituisce attraverso l’esperienza e i suoi contenuti variano a
seconda delle circostanze storiche e ambientali: in questo caso esso non è pensabile
come valore assoluto ma come valore relativo. Tale è ad es. il convincimento in
genere dei sociologhi, per i quali la morale è l’espressione dei costumi di una data
società.
DOXA (gr. dóxa, opinione). Nell’antica filosofia greca, la conoscenza basata
sull’opinione soggettiva e quindi contrapposta alla vera conoscenza (epistemē).
DRIESCH (Hans), filosofo e biologo tedesco (Bad Kreuznach, Magonza, 1867 -Lipsia
1941). Lavorò presso la stazione zoologica di Napoli dal 1891 al 1900; insegnò in
seguito filosofia della natura a Heidelberg (1909-1920), a Colonia (1920-1921) e a
Lipsia (1921-1926). Alla filosofia pervenne attraverdarwiniane, assunse posizioni
nettamente viso gli studi biologici, in cui, contro le teorie talistiche. affermando
l’esistenza di principi immateriali immanenti, esplicativi dello sviluppo e
dell’evoluzione della realtà naturale e rivendicando l’idea di finalità nella natura.
Opere principali: Storia del vitalismo (1905), Filosofia dell’organico (1909),
Corpo e anima (1916), Insegnamento della realtà e Il problema della libertà
(1917), Metafisica (1924), Problemi fondamentali della psicologia (1926),
Parapsicologia (1932), La macchina e l’organismo (1935), L’uomo e il mondo
(1945).
Bibliogr.: Il vitalismo, storia e dottrina, a cura di M. Stenta, Palermo 1912; su D.:
O. Heinichen, Drieschs Philosophie, Lipsia 1924; F. B. Churchill, From machine-
theory to entelechy: two studies in developmental teleology, « Journal of the history
of biology », 1969.
DUALISMO. Ogni concezione filosofica, religiosa o cosmologica fondata
sull’ammissione di due principi opposti e irriducibili tra loro, che hanno funzione di
principi esplicativi del reale. Il dualismo filosofico è, in sede metafisica, una delle
risposte date al problema dell’essere* e consiste nel sostenere che esso è duplice,
formato di materia e di spirito. Si oppone a ogni forma di monismo, secondo cui
l’essere è unico, costituito da una sola sostanza, sia materia (monismo
materialistico), sia spirito monismo spiritualistico).
Uno dei principali filosofi dualisti fu Cartesio; uno dei più grandi monisti Spinoza. Il
problema fondamentale di ogni filosofia dualistica è quello del « passaggio »,
ovvero dei rapporti possibili tra i due principi radicalmente separati che sono stati
posti come base, e passaggio significa sia integrazione reciproca tra le due realtà, il
che mette in crisi il concetto stesso di dualismo, sia intervento di un terzo principio