Page 264 - Dizionario di Filosofia
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DUNS  SCOTO  (Giovanni),  in  ingl. John  Duns  Scotus,  filosofo  e  teologo  scozzese
          (Maxton, Scozia, 1266 circa – Colonia 1308). A quindici anni iniziò il noviziato tra i
          francescani e nel 1291 fu ordinato sacerdote. Dal 1293 al 1296 fu a Parigi, dove, nel
          mondo culturale dell’università, riuscì a imporre la sua personalità, ricca a un tempo
          di profonda e schietta religiosità francescana e di eccezionale acume intellettuale.
          Tornato in patria, insegnò filosofia a Oxford e a Cambridge per passare poi ancora a

          Parigi,  come  commentatore  delle Sentenze di Pietro Lombardo, e lì insegnò a due
          riprese dal 1301 al 1303 e dal 1305 al 1307. Alienatosi le simpatie dei sostenitori
          del  re  Filippo  il  Bello,  contro  il  quale  prese  le  difese  del  papato,  per  ragioni  di
          sicurezza personale fu mandato dai superiori a Colonia.
          Chiamato Doctor subtilis per la sua critica penetrante della dottrina di Aristotele,
          dei commentatori arabi e della filosofia di Tommaso d’Aquino, fu l’iniziatore di una
          scuola  scotista  francescana  che  per  i  suoi  procedimenti  e  i  suoi  risultati  si

          contrappose  alla scuola  tomistica  domenicana.  Duns  Scoto  muove  infatti  da  un
          presupposto  diverso  da  quello  di  Tommaso,  il  qua’e  si  era  sforzato  di  mostrare,
          secondo  le  regole  della  scolastica,  che  la  ragione  naturale  può  spiegare  un  certo
          numero di verità di fede; egli sostiene all’opposto che ragione e fede non debbono
          essere  confuse  e  che  i  procedimenti  filosofici,  se  vogliono  essere  veramente
          rigorosi, pur movendo dalle verità sensibili e contingenti, debbono basarsi su verità

          logiche e necessarie a priori. Questo metodo, che rende più ristretto il campo di un
          sapere certo e rigoroso, amplia il terreno sul quale l’intelletto non può più operare e
          che rimane così affidato alla « volontà »; molte verità di fede, pertanto, non possono
          più essere sostenute in sede dimostrativa e logica, ma possono venire accettate per
          una  scelta  volontaria.  L’unica  prova  dell’esistenza  di  Dio  è  quella  ontologica  di
          sant’Anselmo*,  che  si  basa  infatti  su  un’iniziale  esperienza  di  tipo  religioso.
          Riguardo al problema di come gli individui creati da Dio possano essere insieme

          individuali  e  universalizzabili  nel  concetto  (l’uomo  è  individuo,  ma  la  sostanza  «
          uomo » è universale come concetto), Duns Scoto ritiene che la sostanza universale si
          caratterizzi nell’individuo non per effetto della materia, come voleva l’Aquinate, ma
          a  causa  dell’ecceità  (haecceitas),  che  è  il  principio  contraente,  capace  di
          trasformare  la  natura  comune  negli  esseri  individuali.  Opere  principali: De primo
          principio, Quaestiones in Metaphysicam, Opus oxoniense, Reportata parisiensia.

          Bibliogr.:  L’edizione  critica  delle  opere  di  D.  S.  è  attualmente  in  preparazione
          (Opera omnia, studio et cura  Commissionis scotisticae ad fidem codicum edita,
          Città del Vaticano 1950 e sgg.). Opera omnia, a cura di Vivès, 12 voll., Parigi 1891-
          1895;  su  D.  S.:  P.  Minges, Der  Gottesbegriff  des  Duns  Skotus,  Vienna  1906;  B.
          Landry, La philosophie de Duns Scot,  Parigi 1922;  C.  R.  S.  Harris, Duns  Scotus,

          Oxford  1927;  E.  Bettoni, Duns Scoto,  Brescia  1946;  E.  Gilson, Jean  Duns  Scoto,
          Introduction à ses positions fondamentales,  Parigi 1952;  P.  Stella, L’ilemorfismo
          di Duns Scoto, Torino 1955.
          DURANDO  di  San  Porciano  (Guglielmo),  in  fr. Durand  de  Saint-Pourçain,  detto

          Doctor  resolutissimus,  filosofo  scolastico  francese  (Saint-Pourçain,  Alvernia  –
          Meaux 1334). Entrato nell’ordine dei domenicani, vi acquistò tale fama di sapienza
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