Page 244 - Dizionario di Filosofia
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Il  concetto  di  dialettica  ha  conservato  oggi,  nell’uso  comune  del  termine,  il

          significato  peggiorativo  e  negativo  che  gli  avevano  dato  gli  antichi,  mentre  nel
          linguaggio filosofico ha definitivamente assunto il significato datogli da Hegel e da
          Marx. (V. CONTRARIO, DIVENIRE.)
          DIALÈTTICO (gr. dialektikós,  da dialégesthai, conversare). Che si riferisce all’arte

          di  discutere  e  di  ragionare.  • Argomenti  dialettici,  per  Kant,  argomenti
          profondamente contraddittori che giungono a conclusioni contrastanti e sono pertanto
          sofistici. • Momento dialettico, in Hegel, quel contrasto fecondo tra due concetti che
          conduce  a  un  terzo  concetto,  che  invera  i  due  termini  in  contrasto.  • Evoluzione
          dialettica,  quella  che  si  attua  nella  natura  e  nella  storia  attraverso  il  contrasto  di
          posizioni diverse e opposte; è anche svolgimento di una teoria o di una nozione nel
          pensiero scientifico e filosofico. • Materialismo dialettico, v. MATERIALISMO.

          DIANOÈTICO.  In  Aristotele,  termine  che  indica  le  virtù  intellettuali,  in
          contrapposizione  con  le etiche,  cioè  morali.  (Esse  sono  cinque:  arte,  scienza,
          saggezza, sapienza, intelletto.)
          DIÀNOIA. Per i filosofi greci, e in particolare per Platone e Aristotele, la conoscenza

          discorsiva, che procede cioè per gradi, in contrapposizione con quella intuitiva o
          noesi.
          DICEARCO,  in  gr. Dikáiarchos,  pensatore  greco  (Messene  347  circa  a.C.  -  †  285
          circa).  Discepolo  di Aristotele  e  in  rapporti  di  studio  con  Teofrasto,  passò  parte
          della  sua  vita  nel  Peloponneso. Ammirato  concordemente  dagli  antichi,  delle  sue

          numerose  opere  (Vita  della  Grecia  [Bíos  Helládos] , Costituzioni  [Politeîai],
          Descrizione della terra [Gês períodos], ecc.), restano solo frammenti. Materialista e
          sostenitore della filosofia pratica di fronte alla scienza pura, considerò l’anima come
          risultato dell’armonia delle varie parti del corpo e sviluppò questa teoria nei due
          dialoghi Il corintiaco (Korinthiakós) e Il lesbico (Lesbiakós).

          DICOTOMÌA  (dal  gr. dícha,  in  due  e témnein,  tagliare).  In  logica,  divisione  di  un
          concetto  in  due  altri  tra  loro  contrastanti,  capaci  di  annullare  il  significato  del
          concetto  originario.  L’argomento  portato  da  Zenone  di  Elea  contro  la  nozione  di
          movimento è l’esempio classico della dicotomia: posto infatti che il movimento sia
          possibile,  un  mobile,  per  superare  un  dato  intervallo,  deve  prima  percorrerne  la
          metà, ma prima ancora un quarto, un ottavo, un sedicesimo e così via; di conseguenza
          esso  non  abbandonerà  mai  il  suo  punto  di  partenza.  Con  questa  particolare

          argomentazione  Zenone voleva dimostrare a coloro che accusavano l’eleatismo di
          assurdità, che ánche la pacifica accettazione del movimento come una realtà di fatto
          andava  incontro  a  un  grave  scacco  logico.  Il  metodo dicotomico  sarà
          sistematicamente  utilizzato  dal  Bentham  nel  progetto  di  costruzione  di  una
          legislazione esauriente.

          DIDÀTTICA. Parte della pedagogia che studia il metodo e le tecniche dell’insegnare,
          soprattutto nell’ambito scolastico. Si distinguono una didattica generale, che studia
          le  condizioni  che  favoriscono  qualsiasi  processo  d’insegnamento  e  si  occupa  dei
          problemi della struttura e dell’organizzazione della scuola e le didattiche speciali,
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