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deriva necessariamente un’altra ben precisa. (V. DETERMINISMO.)
DETERMINISMO. Principio scientifico-filosofico secondo il quale ogni evento ha una
causa e, nelle medesime condizioni, le medesime cause producono gli stessi effetti:
esso presuppone che i fatti siano determinati da leggi necessarie e universali.
La concezione deterministica si basa sulla intuizione dell’interdipendenza dei
fenomeni e cerca di spiegare non solo gli avvenimenti registrati nella storia e
controllati dalla scienza, ma anche tutti quei fenomeni che sono sfuggiti al nostro
controllo. « Ogni fenomeno che discende da una ragione anteriore è a essa collegato
da una sorta di filiazione » (Marco Aurelio). Il determinismo concepisce lo
svolgimento in senso temporale e induttivamente prende le mosse da un fatto iniziale
determinato.
• Storia del determinismo classico. Il termine « determinismo » fu usato tra i primi
da Kant, ma il concetto ha origine nella filosofia antica e precisamente nel pensiero
di Democrito, il quale sostenne che la realtà è costituita di atomi in movimento che,
aggregandosi e separandosi secondo la loro necessità meccanica, determinano tutta
la realtà. La concezione deterministica democritea nell’antichità venne superata da
quelle ideali e finalistiche di Platone e Aristotele e venne ripresa soltanto
dall’epicureismo, soprattutto per scopi etici.
Nel 1814, Laplace si esprimeva in tal modo a proposito della sua visione
dell’universo: « Noi dobbiamo considerare lo stato presente dell’universo come
l’effetto di un dato stato anteriore e come la causa di ciò che sarà in avvenire. Una
intelligenza che, in un dato istante, conoscesse tutte le forze che animano la natura e
la rispettiva posizione degli esseri che la costituiscono, e che fosse abbastanza vasta
per sottoporre tutti i dati alla sua analisi, abbraccerebbe in un’unica formula i
movimenti dei più grandi corpi dell’universo come quello dell’atomo più sottile; per
una tale intelligenza tutto sarebbe chiaro e certo, e così l’avvenire come il passato le
sarebbero presenti ».
Filosofi e studiosi hanno creduto di vedere in questa ipotesi di Laplace la
schematizzazione emblematica del determinismo; ma questa definizione è
idealizzante, assoluta e sostanzialmente astratta. In realtà il determinismo si. rivela
piuttosto attraverso la genesi naturale dei fatti, e nemmeno può essere confuso con il
concetto di fatalismo, che suppone una natura sottomessa a una realtà trascendente; il
determinismo invece ritiene che la « necessità » sia immanente alla natura stessa.
Lalande così definisce il determinismo: « Insieme delle condizioni necessarie a
determinare un fenomeno dato ».
Il determinismo fisico è il postulato di tutte le scienze della natura; quello morale
muove dal presupposto che tutte le azioni umane siano determinate da precisi motivi,
anche apparentemente volontari, che nulla può alterare. Al concetto di determinismo
si contrappone quello di libertà, come risulta dalla filosofia di Kant, il quale ha
visto nel mondo fenomenico una rigorosa concatenazione di fatti, l’uno determinante
l’altro, mentre ha poi voluto salvare il concetto di libertà nella ricostruzione
dell’attività morale in cui l’uomo, proprio perché soggetto morale, deve poter
scegliere la direzione della sua azione.