Page 240 - Dizionario di Filosofia
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deriva necessariamente un’altra ben precisa. (V. DETERMINISMO.)

          DETERMINISMO. Principio scientifico-filosofico secondo il quale ogni evento ha una
          causa e, nelle medesime condizioni, le medesime cause producono gli stessi effetti:
          esso presuppone che i fatti siano determinati da leggi necessarie e universali.
          La  concezione  deterministica  si  basa  sulla  intuizione  dell’interdipendenza  dei

          fenomeni  e  cerca  di  spiegare  non  solo  gli  avvenimenti  registrati  nella  storia  e
          controllati  dalla  scienza,  ma  anche  tutti  quei  fenomeni  che  sono  sfuggiti  al  nostro
          controllo. « Ogni fenomeno che discende da una ragione anteriore è a essa collegato
          da  una  sorta  di  filiazione  »  (Marco  Aurelio).  Il  determinismo  concepisce  lo
          svolgimento in senso temporale e induttivamente prende le mosse da un fatto iniziale
          determinato.
          • Storia del determinismo classico. Il termine « determinismo » fu usato tra i primi
          da Kant, ma il concetto ha origine nella filosofia antica e precisamente nel pensiero

          di Democrito, il quale sostenne che la realtà è costituita di atomi in movimento che,
          aggregandosi e separandosi secondo la loro necessità meccanica, determinano tutta
          la realtà. La concezione deterministica democritea nell’antichità venne superata da
          quelle  ideali  e  finalistiche  di  Platone  e  Aristotele  e  venne  ripresa  soltanto
          dall’epicureismo, soprattutto per scopi etici.

          Nel  1814,  Laplace  si  esprimeva  in  tal  modo  a  proposito  della  sua  visione
          dell’universo:  «  Noi  dobbiamo  considerare  lo  stato  presente  dell’universo  come
          l’effetto di un dato stato anteriore e come la causa di ciò che sarà in avvenire. Una
          intelligenza che, in un dato istante, conoscesse tutte le forze che animano la natura e
          la rispettiva posizione degli esseri che la costituiscono, e che fosse abbastanza vasta
          per  sottoporre  tutti  i  dati  alla  sua  analisi,  abbraccerebbe  in  un’unica  formula  i
          movimenti dei più grandi corpi dell’universo come quello dell’atomo più sottile; per
          una tale intelligenza tutto sarebbe chiaro e certo, e così l’avvenire come il passato le

          sarebbero presenti ».
          Filosofi  e  studiosi  hanno  creduto  di  vedere  in  questa  ipotesi  di  Laplace  la
          schematizzazione  emblematica  del  determinismo;  ma  questa  definizione  è
          idealizzante, assoluta e sostanzialmente astratta. In realtà il determinismo si. rivela
          piuttosto attraverso la genesi naturale dei fatti, e nemmeno può essere confuso con il

          concetto di fatalismo, che suppone una natura sottomessa a una realtà trascendente; il
          determinismo invece ritiene che la « necessità » sia immanente alla natura stessa.
          Lalande  così  definisce  il  determinismo:  «  Insieme  delle  condizioni  necessarie  a
          determinare un fenomeno dato ».
          Il determinismo fisico è il postulato di tutte le scienze della natura; quello morale
          muove dal presupposto che tutte le azioni umane siano determinate da precisi motivi,
          anche apparentemente volontari, che nulla può alterare. Al concetto di determinismo

          si  contrappone  quello  di libertà,  come  risulta  dalla  filosofia  di  Kant,  il  quale  ha
          visto nel mondo fenomenico una rigorosa concatenazione di fatti, l’uno determinante
          l’altro,  mentre  ha  poi  voluto  salvare  il  concetto  di  libertà  nella  ricostruzione
          dell’attività  morale  in  cui  l’uomo,  proprio  perché  soggetto  morale,  deve  poter
          scegliere la direzione della sua azione.
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