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delle esperienze umane attraverso un processo d’interazione che le armonizza e le
riduce sotto la categoria del bello. Opere: Scuola e società (1899), Democrazia ed
educazione (1916), Natura e condotta dell’uomo (1922), Esperienza e natura
(1925), L’arte come esperienza (1934), Logica come teoria dell’indagine (1938),
ecc.
Bibliogr.: M. H. Thomas, A bibliography of J. Dewey, Nuova York 1939; per la
bibliografia successiva Aa, Vv., Il pensiero di J. Dewey, « Rivista critica di storia
della filosofia », 1952; in italiano: Scuola e società, Catania 1915; Ricostruzione
filosofica, Bari 1931; Esperienza e educazione, Firenze 1940; Democrazia e
educazione, Firenze 1949; Esperienza e natura, Torino 1949; Logica, teoria
dell’indagine, Torino 1949; Problemi di tutti, Milano 1950; Intelligenza creativa,
Firenze 1957; La ricerca della certezza, Firenze 1966; su D.: E. Claparède, La
pédagogie de M. John Dewey, Neuchâtel 1913; J. Choy, Étude comparative sur les
doctrines pedagogiques de Durkheim et de Dewey, Lione 1926; Aa. Vv., Essays in
honor of John Dewey, Nuova York 1929; Aa. Vv., John Dewey, the man and his
philosophy, Cambridge 1930; Aa. Vv., The philosophy of John Dewey, a cura di P.
A. Schilpp, Evanston-Chicago 1930; M. G. White, The origin of Dewey’s
instrumentalism. Nuova York 1943; G. Corallo, La pedagogia di Giovanni Dewey,
Torino 1950; A. Visalberghi, John Dewey, Firenze 1951; H. S. Thayer, The logic of
pragmatism: an examination of John Dewey is logic, Nuova York 1955; L. Borghi,
L’ideale educativo di John Dewey, Firenze 1958; A. Granese, Il giovane Dewey,
Firenze 1966; A. Granese, Introduzione a Dewey, Bari 1973.
DE WULF (Maurice), filosofo e storico belga della filosofia medievale (Poperinge,
Fiandra Occidentale, 1867-1947), Uno dei principali rappresentanti della scuola
neoscolastica di Lovanio, collaboratore della Revue néoscolastique de philosophie,
diede un contributo fondamentale allo studio della filosofia medievale, e in
particolare della scolastica, nell’opera Storia della filosofia medievale (3 voll.),
che pubblicò dal 1900 al 1947.
DHARMA. Voce sanscrita (pāli dhamma) che designa una delle nozioni essenziali
della civiltà indiana e cioè la legge sotto tutti i suoi aspetti: religioso, civile,
politico, etico, metafisico.
DHARMAKĪRTI, logico indiano del VII sec. d.C., che subì l’influenza di Dignāga. Fu
autore del Nyāyabindu, testo fondamentale della logica buddhista, che ebbe sul
pensiero dell’Asia centrale e orientale un’influenza pari a quella esercitata dalla
logica di Aristotele in Occidente.
DHYĀNA (voce sanscrita). Tecnica di concentrazione, di meditazione e di
raccoglimento con cui una scuola filosofica indiana aderente allo yoga e una scuola
buddhista cercavano di ottenere il progressivo arresto delle divagazioni del pensiero
raggiungendo così un’illimitata potenza spirituale. (La pratica fu introdotta verso il
VI sec. nella Cina meridionale dove assunse il nome di ch’an e successivamente in
Giappone.) [V. ZEN.]
DÌADE (dal gr. dyás -ádos, dualità). Unità di due elementi che si integrano