Page 23 - Dizionario di Filosofia
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poco destinato ad essere iniziatore del « revisionismo »), lo « ortodosso » Kautsky,
          il russo Plechanov. Ai quali dobbiamo aggiungere il nome del Labriola (che fu amico
          di Engels e con lui corrispose).
                Ma se ci siamo soffermati, sia pur sommariamente, sulle origini della parola «
          marxismo » è anche per rilevare un certo paradosso contenuto in essa, perché nulla
          fu  più  lontano  dalla  mentalità  dei  due  fondatori  della  dottrina  che  una  sua

          personalizzazione. I termini impersonali (ma anche parziali) che essi adoperarono o
          comunque  accettarono  (ma  assai  più  lo  Engels  che  il  Marx)  furono  quelli  di  «
          comunismo  critico  »  o  «  socialismo  scientifico  »  (scientifico  contrapposto  a
          utopistico) o « materialismo storico » o « concezione materialistica della storia ».
          Questa non-personalizzazione della teoria corrispondeva a un atteggiamento teorico
          fondamentale  che  Marx  ed  Engels  avevano  esplicitato  fin  dal  loro Manifesto  del
          Partito  Comunista  (pubblicato  nel  febbraio  1848).  «  Gli  enunciati  teorici  dei

          comunisti  –  essi  scrivevano  –  non  poggiano  sopra idee  o princìpi,  che  questo  o
          quello fra i rinnovatori del mondo abbiano escogitati o scoperti.  Quegli enunciati
          sono  soltanto  l’espressione  generalizzata  delle  condizioni  di  fatto  di  una  lotta  di
          classi che realmente esiste, ossia di un movimento storico che si svolge sotto i nostri
          occhi ». È la lotta di classe fra « proletari » (intesi come gli « operai moderni »,
          nuovo  gruppo  sociale  generato  dalla  grande  industria  e  dal  macchinismo)  e  «

          capitalisti » (gli agenti appunto del nuovo « modo di produzione »), che coinvolge
          ogni  strato  precedentemente  esistente  della  società  nei  paesi  “civili”  ed
          economicamente  sviluppati.  Il  famoso  appello  con  cui  il Manifesto  si  chiude:  «
          Proletari di tutti i paesi, unitevi », non è un puro appello volontaristico, ma è l’invito
          a prendere coscienza in forma politicamente organizzata di quelle « condizioni di
          fatto », esposte nel Manifesto. E ciò non per uno scopo puramente difensivo rispetto
          alle  condizioni  del  lavoro  industriale  (l’operaio «  divenuto  semplice  accessorio

          della macchina ») e dell’intensificato sfruttamento del lavoro stesso, ma perché il
          proletariato industriale, procurandosi le necessarie alleanze sociali e politiche (di
          natura « democratica »), e innalzandosi sopra i propri particolarismi concorrenziali,
          corporativi  e  nazionali  (questo  significa  per  Marx  ed  Engels  «  formarsi  »  o  «
          organizzarsi » in classe e quindi in « partito politico ») diventi intemazionalmente
          l’agente o il soggetto rivoluzionario di una « nuova società », quella comunistica,

          nella forma in cui questa può emergere dal seno e dalle contraddizioni della società
          precedente. E cioè nelle condizioni storiche reali che sono quelle stesse create dal
          sistema capitalistico: 1) un immane sviluppo delle « forze produttive » dell’uomo
          che coinvolge la scienza, la tecnica e investe ormai tutto l’orbe terraqueo (… « quale
          dei secoli antecedenti – ci si chiede nel Manifesto – avrebbe mai presentito che tali
          forze produttive giacessero latenti in seno al lavoro sociale? »). 2) le contraddizioni
          che sono intrinseche alla dinamica stessa del modo di produzione capitalistico e che

          lo trascinano a crisi periodiche e a ricorrenti distruzioni di ricchezza sociale e di «
          forze produttive ». L’analisi di tali contraddizioni – cioè del modo capitalistico di
          produzione  e  di  scambio  –  fu  l’opera  più  specifica  di  Marx:  quella  «  critica
          dell’economia politica » che ebbe il suo punto più sistematico di maturazione nel
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